La Gran Sometta

Cervino e diga del Goyet dalla cima della Gran Sometta – Foto di Gian Mario Navillod.
Cervino e diga del Goyet dalla cima della Gran Sometta – Foto di Gian Mario Navillod.

La Gran Sometta è la terza escursione consigliata dalla guida del canonico Carrel partendo dal Breil di Valtournenche. (Non è un refuso scrivere Breil, lo spiega il canonico Georges Carrel, l’amico degli inglesi, nella sua guida della Valtournenche nel 1867).


È un’escursione che lascia un bel ricordo grazie al panorama che si osserva dalla cima ma vi sono due tratti dell’itinerario che sono poco piacevoli.

Il primo è il pezzo di strada asfaltata tra l’alpe Mandaz Desot (Mandaz Inferiore) e Mandaz Damon (Mandaz Superiore) che potrebbe essere evitato tracciando un nuovo sentiero a monte della strada.

Per ovviare al secondo non vedo facili soluzioni: il vallone che porta al Colle Sud delle Cime Bianche è stato pesantemente intaccato dagli impianti di risalita e la gradevolezza del paesaggio è ormai tale solo per gli addetti ai lavori: ingegneri progettisti, dipendenti degli impianti di risalita ed amministratori della società che gestisce le piste.

Sempervivum cresciuto su un rudere del villaggio Mandaz Desot di Valtournenche – Foto di Gian Mario Navillod.
Sempervivum cresciuto su un rudere del villaggio Mandaz Desot di Valtournenche – Foto di Gian Mario Navillod.

Si cammina tra le piste sterrate e piloni che sostengono i cavi della seggiovia con di fronte agli occhi gli sbancamenti predisposti per rendere la manutenzione delle piste più agevole. Fortunatamente si tratta di una porzione relativamente ridotta dell’itinerario e l’augurio è che con il passare del tempo si proceda all’inerbimento delle scarpate.

Gobba di Rollin dal Colle Sud delle Cime Bianche – Foto di Gian Mario Navillod.
Gobba di Rollin dal Colle Sud delle Cime Bianche – Foto di Gian Mario Navillod.

Ecco come presenta questa gita il canonico Georges Carrel, scienziato, divulgatore scientifico ante-litteram e padre del nascente turismo valdostano di metà ottocento.

3° Grand’ Cemetta. – Questa graziosa cima è sulla stessa cresta della Motta di Plété, ma sorge più a levante ed è molto più alta (3230 m)((3165.7 m sul livello del mare secondo la Carta Tecnica Regionale della Regione Autonoma della Valle d’Aosta)). Il panorama dalla cima è vastissimo. Si vedono bene il Monte Bianco, la cima di Luseney, la Dent-de-Rond, la Dent-Blanche, i Mischabels, il Breithorn, la Tête-Grise [Testa Grigia NdT], la Roizetta e il Grand-Tournalin. Si distingue anche in lontananza il Mont-Viso [Monviso NdT] e le magnifiche cime delle Alpi Graie.

Madonnina della Gran Sometta di Valtournenche – Foto di Gian Mario Navillod.
Madonnina della Gran Sometta di Valtournenche – Foto di Gian Mario Navillod.

Questa cima è proprio di fronte al Monte Cervino, che si erge maestoso tra la Dent-Blanche ad Ovest ed il Rothorn o L’Ober-Gabelhorn a levante. Queste due cime appaiono sopra i colli del Leone e della Forca. I viaggiatori che faranno l’ascensione della Grand’ Cemetta saranno ben contanti della loro gita. Dal Giomein vi si può arrivare in tre ore.
La Grand’ Cemetta domina a mezzodì il Colle delle Cime Bianche (2911 m)((2894.3 m sul livello del mare secondo la Carta Tecnica Regionale della Regione Autonoma della Valle d’Aosta)) attraverso il quale si passa per andare da Valtornenche (sic) ad Ayas. Essa domina a levante il Colle Superiore detto anche delle Cime Bianche (3021 m) che De Saussure traversò il 16 agosto 1792 andando da Breil a Saint-Jacques d’Ayas. Essa domina infine gli immensi ghiacciai che si estendono ai piedi del Breithorn da questo colle fino a quello del Teodulo((Traduzione dal francese di Gian Mario Navillod – testo originale disponibile qui)).

La Diga del Goillet ed il libro di vetta della Gran Sometta - Foto di Gian Mario Navillod
La Diga del Goillet ed il libro di vetta della Gran Sometta – Foto di Gian Mario Navillod

La Gran Sometta a modo mio

Lunghezza A/R: 12 km circa
Dislivello: 1100 m circa

Come arrivare alla partenza con Google click qui
Mappa dell’escursione click qui
Traccia GPS (.gpx) click qui

Nel primo tratto ci si inerpica lungo una pista di sci ricoperta dalla vegetazione di alta montagna poi la pendenza diminuisce, si attraversano i pascoli e si riprende a salire tra le pietraie sotto il Bec del Pio Merlo.

La Big Bench azzurra della Motta di Plété - Foto di Gian Mario Navillod
La Big Bench azzurra della Motta di Plété – Foto di Gian Mario Navillod

Il sentiero prosegue ben segnalato fino al colle sotto la Motta di Pleté Occidentale. Sulla vetta nel 2021 è stata costruita una Big Bench azzurra che a detta di molti è fuori luogo in un contesto di alta montagna. Arriverà una Grande Panchina anche sulla vetta del Cervino?

Ometti, bolli di vernice e le Cime Bianche lungo l'itinerario per la Gran Sometta - Foto di Gian Mario Navillod
Ometti, bolli di vernice e le Cime Bianche lungo l’itinerario per la Gran Sometta – Foto di Gian Mario Navillod

Si lascia il sentiero e si prosegue in direzione della Motta di Pleté Orientale seguendo alcuni ometti e dei bollini di vernice, poco prima della vetta si oltrepassa la cresta e si attraversa il versante sud della Motta che è ripido ed esposto, riservato agli escursionisti esperti. Si prosegue verso la Gran Sometta tra le pietraie e gli sfasciumi fino a raggiungerne la cima.

La madonnina della Gran Sometta danneggiata dal fulmine - Foto di Gian Mario Navillod
La madonnina della Gran Sometta danneggiata dal fulmine – Foto di Gian Mario Navillod

Chi desidera vedere da vicino quanto sono impattanti gli impianti di risalita in estate può percorrere il sentiero che scende dalla cima al Colle Sud della Cime Bianche. Lo consiglio però solo ai tecnici appassionati all’argomento.

Curiosità

Generazioni di sacerdoti alpinisti hanno fatto conoscere ai turisti le bellezze della Valle d’Aosta. Don Paolo Papone, parroco di Valtournenche e presidente dell’Académie Saint-Anselme tiene alta la fiaccola accesa da Amé Gorret. Nel libro di vetta le prime due annotazione del 2019 sono sue:

“17/04/2019
Don Paolo apprezza la biblica citazione con cui Gian Mario ha iniziato il quaderno! Oggi è arrivato dalla dorsale della Motta con le pelli a pregare per le nostre comunità parrocchiali. La madonnina è a pezzi ma in piedi, sarà forse un messaggio, in questa settimana santa.
20/04/2019
E oggi sono di nuovo qui con … ed è di nuovo bellissimo.”

Post del 19.08.2014 ultimo aggiornamento 4.12.2021