L’acciaieria Cogne

 

Complesso minerario di Colonna visto da valle - Foto 2012 di Gian Mario Navillod.
Complesso minerario di Colonna visto da valle – Foto 2012 di Gian Mario Navillod.

All’inizio del 1900 le miniere di Cogne e quelle di La Thuile erano abbandonate e sull’area dove sorge oggi l’acciaieria si vedeva solo una grande tappeto verde((Umberto Janin Rivolin, La fabbrica sulla frontiera, in Luigi Mazza, Esercizi di piano. L’area industriale Cogne ad Aosta, Franco Angeli, Milano 2002, pag. 26 – versione digitale disponibile qui)).

Nel 1903 vennero acquistate le miniere di Cogne e dal 1912 il comune di Aosta versò un sussidio annuale di 5000 lire alla società che stava comprando dai privati i terreni a sud della stazione ferroviaria, a patto che venisse garantito il lavoro di almeno 300 persone.

Nel 1917 si iniziò la costruzione dell’acciaieria, un anno dopo si fecero nel prime assunzioni nel 1919 vi furono le prime colate.

Stazione di Pré-Saint-Didier il 22 dicembre 2015 - Foto di Gian Mario Navillod.
Stazione di Pré-Saint-Didier il 22 dicembre 2015 – Foto di Gian Mario Navillod.

Vennero fatti grandi investimenti per razionalizzare lo sfruttamento delle miniere: nel 1922 si inaugurò la galleria ferroviaria del Drinc di 6730 metri di lunghezza per trasportare la magnetite di Cogne gli altiforni di Aosta, nel 1926 vennero acquistate le miniere di antracite di La Thuile e due anni dopo venne inaugurata la linea ferroviaria elettrificata Aosta Pré-Saint-Didier per trasportare il carbone da Morgex all’acciaieria; vicino al castello di Aymavilles, a Pompiod, veniva estratto il calcare utilizzato come fondente negli altiforni.

Poi il declino, nel 1966 chiusero le miniere di Pompiod e La Thuile, nel 1979 quella di Cogne((Umberto Janin Rivolin, La fabbrica sulla frontiera, in Luigi Mazza, Esercizi di piano. L’area industriale Cogne ad Aosta, Franco Angeli, Milano 2002, pag. 58 – versione digitale disponibile qui)), la Cogne che durante la seconda guerra mondiale impiegava quasi 10’000 persone ridusse il personale mentre l’amministrazione regionale passò da meno di 500 addetti del 1973 a 2100 dipendenti del 1992.

Ad un secolo di distanza sembra che invece di esibire orgogliosamente queste opere costruite con il sudore dei nostri vecchi e le competenze di tecnici straordinari come Franz Elter si voglia cancellare quanto potrebbe incrinare lo stereotipo del valdostano francofono, montanaro e contadino. Come spiegare altrimenti l’abbandono del villaggio minerario di Colonna, quello della ferrovia del Drinc e della Aosta Pré-Saint-Didier, della miniere di La Thuile e di Pompiod.

Video

Il documentario di Giorgio Elter sulla miniera di La Thuile su: patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL3000090255/1/miniere-d-italia-cogne-val-d-aosta.html