Le guardie forestali valdostane

L’abbé Henry((Joseph-Marie Henry, Histoire populaire, religieuse et civile de la Vallée d’Aoste, Société éditrice valdôtaine (Imprimerie catholique), Aosta, 1929, pag. 99, versione digitale disponibile qui)) spiega come si diventava guardia forestale nel 1228 precisando che in questo atto tra Bonifacio di Valperga vescovo di Aosta e Jacques de la Porte de Saint-Ours è contenuto il più antico riferimento alle guardie forestali della Valle d’Aosta: “… il popolo avendo dato il suo consenso, si eleggeva di comune accordo una guardia forestale, la quale prima di tutto giurava di esercitare rettamente il suo ufficio. La guardia forestale doveva essere creduta sulla parola, quando accusava un contravventore”. L’ultimo concorso per 7 agenti del Corpo forestale della Valle d’Aosta è stato bandito nel 2011  ed è costato quasi 25 000 euro((Portale dell’amministrazione regionale: https://www.regione.vda.it/amministrazione/concorsi/archivio_concorsi/procedure_concorsuali_2011_i.aspx)).

Pondel 2

Ponte acquedotto di Pont d'Aël/Pondel - foto di Gian Mario Navillod.
Ponte acquedotto di Pont d’Aël/Pondel – foto di Gian Mario Navillod.

Il ponte acquedotto di Pont d’Aël/Pondel è una delle meraviglie nascoste della Valle d’Aosta. Con un unico arco di più di 14 metri di diametro, pari a 32 cubiti romani, attraversa da duemila anni la gola scavata dal torrente Grand Eyvia. Costruito originariamente per portare l’acqua dei ghiacciai alle pendici assolate a valle di Pondel e, si pensa, alle cave di marmo bardiglio, venne probabilmente abbandonato a causa del crollo di un tratto di canale scavato nella roccia a monte del villaggio .

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Le tendopolis in Valle d’Aosta

La prima tenda di Edward Whymper al Colle del Leone.
La prima tenda di Edward Whymper al Colle del Leone (vedi il post Il mio amico Edoardo).

L’abbé Henry((Joseph-Marie Henry, Histoire populaire, religieuse et civile de la Vallée d’Aoste, Société éditrice valdôtaine (Imprimerie catholique), Aosta, 1929 pag. 372, versione digitale disponibile qui)) descrive la nascita dei primi campeggi aperti al pubblico in alta montagna, eredi dei campeggi reali inaugurati da Re Vittorio Emanuele II per la caccia allo stambecco.

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