Mentre Isabella Andruet seguiva l’elezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella siamo andati sotto le sue finestre a tracciare con le ciaspole il Labirinto di Isabella.
Non è stato difficile disegnare questo labirinto sulla poca neve che è rimasta nella piana di Antey, forse una spanna o poco più.
Il labirinto di Isabella è unicursale e misura 33 metri di diametro compreso il camminamento esterno.
È stato disegnato da Gian Mario Navillod e tracciato da Eric e Gian Mario Navillod il 31 gennaio 2015.
Antey e Torgnon paesi di eretici e protestanti negli anni ’20 del 1500.
Il 23 gennaio 1523 il vescovo di Aosta vietò ai fedeli della sua diocesi di ascoltare i predicatori protestanti ma ottenni scarsi risultati, soprattutto nella Valtournenche. Continua la lettura di L’interdetto ad Antey e Torgnon→
Una gentile signora mi ha chiesto se era in grado di arrivare all’Ostello di Lavesé a causa del suo ginocchio che ogni tanto le duole. Domanda difficile, impossibile rispondere.
Però posso consigliare l’itinerario meno faticoso e più sicuro, quello indicato per le persone poco allenate, con qualche dolorino, che però vogliono provare a calzare le ciaspole ed assaporare la calda accoglienza e l’ottima cucina di questo rifugio/ostello. Continua la lettura di Come arrivare all’Ostello di Lavesé→
In un libro della prima metà del 1800 Attilio Zuccagni Orlandini riferisce che le povere case di La Magdeleine erano coperte da stoppia. Si tratta di un refuso o è possibile che si usasse allora paglia di segale per coprire i tetti come si usava un tempo in Danimarca?
“… Antey La Magdelaine è un comune di recente formazione, poichè il suo territorio venne smembrato dall’altro Antey nel 1799. Di quel tempo gli si aggiunse il nome specifico La Magdeline, dal titolare di un suo pubblico Oratorio. Il meschino casale, che serve di capoluogo, è situato tra roccie scoscese, ed è composto di povere casette ricuoperte di stoppia.”
Scorrendo gli scritti sulla Valle d’Aosta accade a volte di venir sfiorati dal dubbio che i più acuti censori degli abitanti della Valle d’Aosta siano proprio i valdostani stessi.
Ecco cosa scrive l’insigne storico Jean-Baptiste de Tillier dei suoi concittadini: “Les Valdôtains ont toujours été dociles, très obéissants, très soumis, bons et fidèles sujets de leurs Princes Souverrains, courtois autant que leurs facultés limitées le leur permettent, francs, sincères et charitables envers les étrangers, bons amis et familiers entre eux, respectant infiniment la Justice, la Religion et les Ministres qui en sont les dépositaires, s’occupant sans bruit de leurs petites affaires et de leurs travaux.”
“I valdostani sono sempre stati docili, assai obbedienti, molto sottomessi, buoni e fedeli sudditi dei loro Sovrani Principi, cortesi quanto le loro facoltà limitate consentono loro, franchi, sinceri e caritatevoli verso gli stranieri, buoni amici e compagnoni tra di loro, rispettano infinitamente la Giustizia, la Religione ed i suoi Ministri che ne sono i depositari, si occupano senza rumore dei loro piccoli affari e dei loro lavori.”
Jean-Baptiste de Tillier, Historique de la Vallée d’Aoste, note di Sylvain Lucat, Louis Mensio Ed., Aoste 1884, pag. 31 – versione digitale disponibile a questo indirizzo: http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5747873m/f239.image
In attesa della grande nevicata Riccardo Caserini di AIGAE Lombardia ci ha accompagnato dal Col Pilaz di La Magdeleine al Belvedere sopra i Laghi di Champlong.
Abbiamo parlato della storia del Cervino e di quella del Monte Emilius, ci ha insegnato ad usare l’ARVA, poi abbiamo aspettato l’imbrunire sopra quota 2500 e siamo rientrati alle auto con i frontalini.
Chissà che durante le vacanze invernali non si riesca a fare un bis, magari dormendo un notte al Rifugio Ermitage di Chamois o a Lavesé di Saint-Denis.
Le cascate di Lillaz a Cogne sono tra il luoghi più visitati del parco Nazionale del Gran Paradiso, il primo parco nazionale italiano. Anche se a dire il vero le cascate sono per pochi metri al di fuori dai confini del parco.