Ru Prévôt 2

Il Grand Arvou del Ru Prévôt - foto di Gian Mario Navillod.
Il Grand-Arvou del Ru Prévôt – foto di Gian Mario Navillod.

Una breve passeggiata per raggiungere il Grand-Arvou, il più importante ponte acquedotto medievale della Valle d’Aosta, secondo solo al ponte acquedotto di epoca romana di Pondel.

Accesso

Dall’uscita autostradale di Aosta est seguire le indicazioni per Aosta centro, superare l’aeroporto e alla rotonda successiva prendere la prima uscita per Saint-Christophe. Alla rotonda della caldaia di rame prendere la seconda uscita, all’incrocio successivo girare a sinistra e proseguire verso Senin fino ad arrivare alle prime case di Thuvex. Girare a sinistra per Porossan e lasciare l’auto nel parcheggio a sinistra, subito dopo il piccolo ponte acquedotto in cemento.
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Lunghezza itinerario: 1.4 km circa
Quota partenza:  750 m circa
Quota arrivo:  765 m circa
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Dislivello: irrilevante
In bici: consigliato a tratti
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Ramo di Châtelet del Ru Prévôt - foto di Gian Mario Navillod.
Ramo di Châtelet del Ru Prévôt – foto di Gian Mario Navillod.

Descrizione

Dopo aver lasciato l’auto chi rispetta la proprietà privata ripercorre la strada asfaltata per un centinaio di metri e sale lungo la sterrata fino alla pista di servizio del Ru Prévôt, molti escursionisti invece tagliano attraverso i prati seguendo la traccia di sentiero lungo il ramo di Châtelet del Ru Prévôt che attraversa la strada su di un piccolo sovrappasso in cemento.

Si cammina lungo il ru all’ombra di roverelle e castagni, per un breve tratto la pista abbandonata si è trasformato in un piacevole sentiero pianeggiante che in corrispondenza delle prime case si allarga di nuovo per permettere il passaggio dei mezzi agricoli. Il terreno è compatto, ben drenato. Si vedono ai lati mucchi di foglie accumulati dal vento ed in terra le ghiande di cui si nutrono i cinghiali.

Uscita del Grand Arvou del Ru Prévôt (lato est) - foto di Gian Mario Navillod.
Uscita del Grand-Arvou del Ru Prévôt (lato est) – foto di Gian Mario Navillod.

Su bordo della forra la sterrata si interrompe, una porta chiusa da una griglia in ferro da accesso al ponte acquedotto dove l’acqua del ru scorre rapida nel letto largo 2 piedi di Aosta, circa 62 cm. I muri sono spessi mediamente 20 pollici, 52 cm circa ed il corridoio per il passaggio del guardiano delle acque 30 pollici, circa 78 cm.

Interno del Grand Arvou del Ru Prévôt - foto di Gian Mario Navillod.
Interno del Grand-Arvou del Ru Prévôt – foto di Gian Mario Navillod.

L’arco sul torrente Parleaz/Parleyaz ha una luce di 13.60 m che corrisponde a  7 tese e 20 pollici; ci si aspetterebbe un’ampiezza di 7 tese o 7 tese e mezzo che darebbero una luce di 13 o 14 metri ma se la misura è esatta è possibile che nel 1300 la tesa di Aosta avesse un valore differente o che i costruttori abbiano seguito una logica diversa.

Finestre del Grand Arvou del Ru Prévôt - foto di Gian Mario Navillod.
Finestre del Grand-Arvou del Ru Prévôt – foto di Gian Mario Navillod.

Per ammirare  la monumentalità dell’opera occorre scendere lungo il sentiero che raggiunge il Petit-Arvou, il ponte canale del Ru Champapon. Numerosi gradini in legno rendono più sicura la discesa che in caso di pioggia o neve è opportuno affrontare con prudenza. Il Grand-Arvou ha una lunghezza totale che sfiora i 70 metri, è 20 metri più lungo e 13 secoli più giovane del famoso ponte acquedotto di Pondel costruito nel 3 a. C. da Caius Avillius Caimus.

Entrata del Grand Arvou del Ru Prévôt (lato ovest) - foto di Gian Mario Navillod.
Entrata del Grand-Arvou del Ru Prévôt (lato ovest) – foto di Gian Mario Navillod.

La storia.

L’abbé Henry1 dedica un capitolo ai quattro ru di Saint-Christophe: il Ru Baudin costruito nel 1287 da Jacques di Quart, il Ru Champapon più vecchio ancora, il Ru Prévôt che suo fratello il prevosto Henri di Quart, fece scavare verso il 1300 e il Ru Pontpillar (Sic) o Piàru scavato agli inizi del XV secolo grazie all’iniziativa dei parroci di Roisan, Sant’Orso, Saint-Christophe e Quart che ottennero dal duca di Savoia l’8 dicembre 1409 l’autorizzazione a costruire sopra il Ru Prévôt un altro canale da Valpelline a Quart.

Curiosità

Nel 1528 gli utilizzatori del Ru Prévôt segnalarono che da qualche tempo le riparazioni alla quali il signore era tenuto non venivano effettuate, o se lo erano venivano fatte in ritardo, dopo il raccolto, quando non erano più di nessuna utilità. Chiesero dunque al duca Carlo di Savoia l’autorizzazione a provvedere autonomamente alla manutenzione del ru eccezioon fatta per il grande arco di Porossan. Il duca autorizzò gli aventi diritto a provvedere direttamente alla manutenzione del ru che nel documento viene stimata in due o tremila giornate di lavoro annuo2.

Bibliografia

Jean-Victor Vauterin, Le ru Prévôt et le Grand-Arvou de Porossan in Le Flambeau n. 221 Bulletin du Comité des Traditions Valdôtaines, printemps 2012, pag. 83 versione digitale disponibile qui.

Giovanni Vauterin, Gli antichi rû della Valle d’Aosta, Le Château Edizioni, Aosta, 2007, ISBN 88-7637-057-9, pag. 78-80.

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  1. Joseph-Marie Henry, Histoire populaire, religieuse et civile de la Vallée d’Aoste, Société éditrice valdôtaine (Imprimerie catholique), Aosta, 1929 pag. 135, versione digitale disponibile qui[]
  2. Ezio-Emeric Gerbore Les rus de la Vallé d’Aoste au Moyen Age, Annales valaisannes: bulletin trimestriel de la Société d’histoire du Valais romand, 1995, p. 249, copia digitale disponibile a questo indirizzo, libera traduzione di Gian Mario Navillod[]