Il prof. Alessandro Barbero nel poderoso volume che ha dedicato alla battaglia di Caporetto contrappone alcune curiose abitudini dei generali italiani del tempo, sicuri che le guerre si vincessero grazie a circolari sufficientemente roboanti, al pragmatismo dell’esercito tedesco che travolse le linee italiane.
Ricordo un viaggio notturno nel 1978 dalla Valle d’Aosta a Torino per vedere la Sacra Sindone e ricordo anche la ferma opinione della mia cattolicissima zia che errori della datazione con il carbonio 14 erano possibili e dovuti o all’incendio del 1500 o alla resurrezione di Cristo. La fede non si discute. Continua la lettura di La Sacra Sindone→
Le guide escursionistiche sono dei signori che, a pagamento, accompagnano i Signori Turisti en plein air per aiutarli a godere delle bellezze della natura. Sempre più spesso si incontrano sui sentieri valdostani gruppi di turisti stranieri accompagnati da guide straniere.
I toponimi della Valle d’Aosta, nomi diversi per indicare gli stessi luoghi.
Scriveva l’Abbé Amé Gorret nel 1873: “Le 20 juillet je partais de Châtillon en compagnie de deux amis pour la pointe Barbeston que l’on voit si bien de Châtillon et de Saint Vincent et dont le nom pourtant est ignoré de tous de la vallée d’Aoste, car on l’appelle à Châtillon Pointe de Douze Heures, à Saint Vincent Pointe de Deux Heures, et a Pontey Pointe des Cimes-Blanches. Ces différences de noms devraient bien disparaître une bonne fois pour ne pas exposer aux inconvéniants si fréquents de pays à pays”.
Il corso da guida ambientale escursionistica organizzato a Borgo Val di Taro: riflessioni sull’impatto europeo dell’intervento.
L’esempio di Borgo Val di Taro rappresenta un approccio sostenibile al problema dell’abbandono della montagna e, soprattutto, è replicabile a livello europeo?
Affrontare in modo sinergico il problema dell’abbandono della montagna può diventare una buona pratica a livello europeo?
Camminare in montagna fa bene e si può fare fino in tarda età. Più passano gli anni più il passo si fa lento però, colpa del peso dei bei ricordi che porto nello zaino. A vent’anni per camminare mi bastava un orologio per capire di quanto abbassavo i tempi di percorrenza, a quaranta studiavo flora e fauna, per il piacere di distinguere le infinite varietà di vita che il Buon Dio o Madre Natura hanno disseminato sulla terra.
C’è stato un tempo in cui ad Aosta i mosaici romani venivano conservati sotto spessi strati di letame. Ne parla Édouard Aubert nel suo libro La Vallée d’Aoste che fece conoscere la Valle d’Aosta agli intellettuali francofoni di fine ‘800. Continua la lettura di Mosaici romani di Aosta→
Il Ru Blanc deriva le acque del torrente Saint-Barthélemy nei pressi del rifugio Magià e le porta in piano fin nei pressi dell’Alpe Nouva. Continua la lettura di Ru Blanc di Nus→