
All’entrata della Valtournenche, in alto sulla destra, si vedono aggrappati alle rocce gli archi in pietra del Ru du Pan Perdu di Châtillon. Continua la lettura di Ru du Pan Perdu di Châtillon da Liex/Lies
All’entrata della Valtournenche, in alto sulla destra, si vedono aggrappati alle rocce gli archi in pietra del Ru du Pan Perdu di Châtillon. Continua la lettura di Ru du Pan Perdu di Châtillon da Liex/Lies
È stato bello sentire raccontare da don Paolo Papone, parroco di Valtournenche, del primo intervento di soccorso alpino di cui si abbia notizia, un soccorso in valanga nella valle del Gran San Bernardo nella prima metà del XII secolo.
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Alla vigilia della reintroduzione delle misure metriche nel Ducato di Aosta(1)Le misure metriche furono introdotte con legge del 2 novembre 1801 in tutta la Francia e la Valle d’Aosta dall’11 settembre 1801 all’11 aprile 1814 fece parte del Dipartimento della Dora del Primo Impero francese il Canonico Georges Carrel pubblicò un interessante opuscolo intitolato Lettres à ma soeur sur l’introduction des mesures métriques dans le duché d’Aoste (2)Georges Carrel, Lettres à ma soeur sur l’introduction des mesures métriques dans le duché d’Aoste, Imprimerie Damien Lyboz, Aoste, 1850, versione digitale disponibile qui (lettere a mia sorella sull’introduzione delle misure metriche nel ducato di Aosta), nel quale sotto forma di epistolario indirizzato alla sorella spiegava le origini del nuovo sistema e le tecniche di conversione per passare dal vecchio sistema di misura a quello nuovo.
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Note
La Mère des Rives, la madre dei ruscelli in italiano, deriva la acque del torrente Buthier di fronte alla centrale idroelettrica di Saumont costruita nel 1911. Un tempo le sue acque attraversavano il centro storico in superficie, ora scorrono sottoterra tornando all’aria aperta qua e là.
La Tour du Pailleron alla fine del 1800 era quanto rimaneva di un pagliaio coperto da un tetto a due falde danneggiato da un incendio. Le sue precarie condizioni statiche indussero il sindaco di Aosta a proporne la demolizione nel 1884. Fortunatamente il Ministero dell’Istruzione Pubblica fu di parere opposto e Alfredo d’Andrade poté aprire nel 1891 il suo cantiere di restauro seguendo le nuove teorie: “Il materiale diverso da quello impiegato, nel restauro serve ad impedire la confusione che altrimenti potrebbe succedere fra ciò che è genuino e ciò che si aggiunge“.(1)Maria Cristina Fazari, Una demolizione sventata e un restauro esemplare il caso della Torre del Pailleron ad Aosta, in Bollettino della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione Autonoma della Valle d’Aosta n° 15 del 2018-19, pag. 64.
In una lettera del 1893 Alfredo d’Andrade esprime scarsa considerazione per gli amministratori di Aosta: “Non mi meraviglio punto che il Consiglio Comunale di Aosta parli della conservazione dei monumenti della città nel modo che ne ha parlato, ma quello che mi meraviglierebbe, se non sapessi essere l’avvocato Frassy altrettanto valdostano quanto la più parte dei suoi colleghi del Consiglio comunale, sarebbe che il suddetto si sia fatto il portavoce di quelle insulsaggini … Non occupiamoci dunque di quanto lassù si pensa di ciò che non intendono“.
Questo giudizio così severo sembra abbia tolto agli amministratori ogni velleità di intervento sulla torre che a più di centro anni dal restauro che l’ha salvata accoglie ancora i turisti con il colore sgargiante dei mattoni che stride con quello di pietra e calce usato in epoca romana. Basterebbe una mano di calce per rendere meno violento il contrasto, ma meglio non pensare a ciò di cui non si intende.
Note
Il Ru de Torgnon scorre completamente intubato dalla presa sul torrente Petit-Monde fin nei pressi dell’area picnic di Chantorné.
In inverno la pista di servizio si trasforma in un bellissimo itinerario da percorrere con gli sci di fondo ai piedi. Nelle altre stagioni il Ru de Torgnon è una piacevole alternativa, molto panoramica, per raggiungere il SIC di Loditor/Lo Ditor.
Anche in quest’anno di restrizioni alla libera circolazione a causa della pandemia di coronavirus siamo riusciti a salire a Chamois per battere il labirinto di Natale. Continua la lettura di Il labirinto di Natale
Il primo tratto del Ru Entre La Salle percorre il fondovalle dall’opera di presa al villaggio Planaval. Nei pressi dell’abitato scorre a cielo aperto, più lontano alcuni tratti sono stati coperti dal piastre di calcestruzzo ed altri sono stati intubati. È una bella passeggiata con qualche tratto fangoso da percorrere con gli scarponi ai piedi.
Questa breve passeggiata da Challancin a Morge di La Salle permette di scoprire un tratto del Ru Entre La Salle di facile accesso. La parte finale, in attesa della sistemazione del sentiero, è riservata agli escursionisti esperti. Continua la lettura di Ru entre La Salle 3