La diga di By vista dal Ru de By e casa Farinet – Foto di Gian Mario Navillod.
In una bella giornata di sole dello scorso millennio due coppie di turisti stavano facendo picnic sopra la diga di By. Dopo aver steso la tovaglia e versato il vino si saziarono piacevolmente con pane e companatico. Al momento del caffè, fatto con la caffettiera Moka di Alfonso Bialetti, si avvicinò il cane Beethoven che aveva un po’ di sangue sulle labbra.
Villaggio e cappella di Charbonnière – foto di Gian Mario Navillod.
“Questa o quella per me pari sono” canta il Duca di Mantova nel Rigoletto e aggiunge “a quant’altre d’intorno mi vedo; del mio core l’impero non cedo meglio ad una che ad altra beltà.”
L’imitazione della Marsigliese venne composta da Cerlogne nel 1887 e pubblicata il 16 aprile 1889. Nel quaderno in cui riporta la cronologia delle sue opere dal 1859 al 1900 l’autore riporta la seguente nota:
L’Oratorio di Gilliarey, uno straodinario belvedere nella Valle del Cervino – Foto di Gian Mario Navillod.
La penna a tratti corrosiva dell’Abbé Trèves sintetizza l’ascesa e la caduta del primo Presidente della Lega Antialcoolica Valdostana tra maggio 1912, il mese della Vergine e settembre 1913, quello della vendemmia.
Il vecchio bivacco Tête de Roèse del CAAI – foto di Gian Mario Navillod.
Nel numero di aprile 1925 della rivista del CAI si dà notizia della prossima entrata in esercizio dei quattro bivacchi del Club Alpino Accademico Italiana, l’associazione che riunisce gli alpinisti che vanno in montagna senza l’aiuto delle guide.
Il rascard quattrocentesco di Novailloz (Bionaz) e il lago formato dalla diga di Place-Moulin – foto di Gian Mario Navillod.
Lungo la strada che porta al Rifugio Prarayer tanta gente si ferma ad osservare una bella casa in legno che domina il lago formato dalla diga di Place-Moulin. Si tratta del rascard di Lo Noaillo, della famiglia Cheillon.
L’edizione del 1 ottobre 1902 del settimanale Le Duché d’Aoste dedicò la prima pagina alla posa della Croce del Redentore sul Monte Cervino(1)Le Duché d’Aoste, 1.10.1902, pag. 1 – versione digitale disponibile qui: http://cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/GiornaliRiviste/Le%20Duche%20d%27Aoste/1902-10-01_Le_Duch%c3%a9_d%27Aoste/index.html#1/z.
Su impulso del direttore del Gran Seminario di Aosta e del parroco di Valtournenche vennero raccolti 90 franchi a Zermatt e 200 lire a Valtournenche, le guide alpine di Valtournenche si impegnarono per il trasporto e e la posa della croce gratis et amore Dei.
L’opera forgiata ad Aosta Joseph/Giuseppe Bono su disegno del canonico Vescoz fu benedetta dal vescovo e portata agli inizi di giugno 1901 a Valtournenche. Esposta alla venerazioni dei fedeli il 29 giugno, San Pietro, venne poi smontata in 5 pezzi di una quindicina di chili ciascuno che 12 guide portarono a settembre fino alla capanna Principe Luigi(2)La capanna Principe Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi costruita a 3840 metri di quota lungo la via italiana a Cervino venne ceduta dal Club Alpino Italiano alla Società Guide del Cervino nel 1995, smontata nell’estate 2004, è stata restaurata e rimontata a Cervinia nella piazzetta delle Guide . dove si dovette lasciarla a causa del maltempo.
Ad agosto e settembre 1902 si fecero due ulteriori tentativi sempre interrotti dal maltempo. Il 21(3)Nell’articolo è riportato il 22, presumibilmente un refuso settembre quattro guide Maquignaz iniziarono l’ascesa, nella mattinata successiva scavarono i tre buchi per fissare la croce. La sera, di ritorno al rifugio, trovarono don Auguste/Augusto Carrel che si proponeva di celebrare la messa in vetta e le tre guide che lo avevano accompagnato. Gli alpinisti partirono il 23 settembre alla luce della luna, ai piedi della scala Jordan raccolsero i pezzi della croce lasciati lì la vigilia e alle 9 del mattino raggiunsero la vetta. Costuirono un piccolo muro a secco per adagiarvi croce e su questa deposero la pietra benedetta per celebrare la messa, all’inizio della funzione le nubi che coprivano il fondovalle si aprono e con i cannocchiali fu possibile assistere alla cerimonia da Zermatt e da Valtournenche. All’una del pomeriggio la croco era già saldamente infissa e gli alpinisti poterono iniziare la discesa rientrando a Breuil/Cervinia all’imbrunire.
La croce era alta 2.8 metri e pesava 85 chilogrammi, sui due bracci si leggevano i nomi delle due parrocchie: Praborne (Zermatt) e Valtournenche. Venne protetta con un parafulmine contro i lampi e con una vernice speciale la psiergamona[Sic!](4)Presumibilmente Psicroganoma vernice smalto inalterabile una preparazione speciale della ditta Ratti e Paramatti di Torino contro l’ossidazione.
La riduzione e traduzione in italiano dell’articolo è stata pubblicata nella Rivista del CAI(5)Rivista del CAI, settembre 1902 vol. XXI, n. 9, pag 316 – versione digitale disponibile qui: https://tecadigitale.cai.it/periodici/PDF/Rivista%20mensile/CAI_Rivista%20mensile%20del%20CAI_021_009_1902.pdf#page=29.
La capanna Principe Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi costruita a 3840 metri di quota lungo la via italiana a Cervino venne ceduta dal Club Alpino Italiano alla Società Guide del Cervino nel 1995, smontata nell’estate 2004, è stata restaurata e rimontata a Cervinia nella piazzetta delle Guide .
Rivista del CAI, settembre 1902 vol. XXI, n. 9, pag 316 – versione digitale disponibile qui: https://tecadigitale.cai.it/periodici/PDF/Rivista%20mensile/CAI_Rivista%20mensile%20del%20CAI_021_009_1902.pdf#page=29