
Vi sono tre cose indispensabili per fare un buon lavoro su OpenStreetMap:
- il sopralluogo,
- un traccia GPS,
- delle foto aeree georeferenziate.
Immaginate la parete di un bar, bianca. E un gestore un po’ filantropo che decide di trasformare quella parte bianca che non dice granché in una cosa utile. Ci mette sotto un astuccio di colori ed un cartello che dice “questa è la mappa della città: disegnatela“.
Si avvicina un geometra, beve un caffè e disegna il corso principale. Entra un urbanista, ordina una grappa e aggiunge tutte le traverse. Passano due insegnanti di geografia e mentre bevono l’aperitivo, disegnano i corsi d’acqua. Passa un artista e con un prosecco in mano aggiunge un po’ di colore. Continua la lettura di Il peggior difetto di OpenStreetMap
Un baffo di vernice gialla in alta montagna può salvare da grossi guai: su roccia a volte il tracciato del sentiero non è visibile e due canaloni adiacenti del tutto simili posso portare l’uno in fondovalle e l’altro in un burrone. Di qui l’utilità di mappare anche indicazioni che in fondovalle potrebbero essere considerate ridondanti. Continua la lettura di information=trail_blaze o route_marker?
In questo post vi ho spiegato come scaricare OsmAnd, un’applicazione gratuita che premette di tenere sul vostro telefonino la mappa dei sentieri della Valle d’Aosta basata su OpenStreetMap.
La mappa è disegnata da volontari è può contenere degli errori, per questo motivo il comune di Chamois aveva incaricato la guida ambientale André Navillod di studiare 21 itinerari con le ciapole, di aggiornare la mappa di OpenStreetMap e di mettere a disposizione di tutti i ciaspolatori le tracce nel formato *.gpx. Continua la lettura di OsmAnd: primi passi
Ieri ho fatto controllo di qualità e mappatura per OpenStreetMap con marcogino, mappatore esperto, ex dipendente Olivetti (è sempre un piacere ascoltare chi ha lavorato per Adriano Olivetti) che prima della pensione si occupava di controllo di qualità.
Mappando i vecchi canali irrigui della Valle d’Aosta ci si imbatte in tratti di alveo non più utilizzati. Un ru in funzione può essere mappato con questi tag:
waterway=dich
width=0.5
name=Ru Chandianaz
Un ru che non viene più utilizzato ma che potrebbe esserlo con leggeri interventi di manutenzione può essere mappato con questi tag:
disused:waterway=dich
width=0.5
name=Ru de Serve
Un ru che non viene più utilizzato ma che potrebbe esserlo con pesanti interventi di manutenzione può essere mappato con questi tag:
abandoned:waterway=dich
width=0.5
name=Ru de Tarabouc
Se rimangono solo le rovine isolate di tratti di ru è possibile aggiungere il tag
ruins=yes
Ci troviamo qui grazie ad una proposta di Ubaldo Pieiller e alla disponibilità di Marco Brancolini coordinatore OSM per il Piemonte. Un grande amico della Valle d’Aosta e dell’autonomia Marco Brancolini, per me è un po’ l’Émile Chanoux dei cartografi.
Ci punzecchiamo sovente perché io sento più vicino il pensiero di Federico Chabod, lo storico di livello internazionale che con il generale Chatrian ha traghettato la Valle d’Aosta dal fascismo all’autonomia.
Gli ho promesso di essere brevissimo perché non vedo l’ora di ascoltare il suo intervento. Cercherò di condividere con voi qualche trucco che ho imparato disegnando strada agricole quando ero un giovane geometra, progettando sentieri per la Comunità Montana e accompagnando i turisti sui sentieri della Valle d’Aosta.
Uno dei frutti dell’autonomia è questo: il cartello divieto di transito con le eccezioni previste dalla legge regionale 17/85.
Dopo questo cartello in Valle d’Aosta si mappa la strada come track per due motivi:
Nel corso degli anni la regione tramite finanziamenti ai comuni e ai consorzi di miglioramento fondiario ha sviluppato una rete di strade agricole e forestali che hanno coperto tutto il territorio regionale raggiungendo la maggior parte degli alpeggi. Un paio le ho disegnate io quando facevo il geometra.
Erano pensate per rendere più confortevole la vita degli alpigiani, per dare del lavoro alle imprese edili e per aiutare le mucche a produrre più latte 1.
Quando sono cominciati i primi ingorghi provocati dai turisti che salivano in auto per fare il pic-nic in alta montagna la regione ci ha messo una pezza, la legge regionale 17 del 1985, che generalmente impedisce ai turisti di percorrere le strada agricole con mezzi a motore.
Generalmente è un avverbio che piace molto ai britannici, aiuta a fare cartografia e suona strano alle orecchie italiane. Le nostre orecchie sono più abituate a domande tipiche della burocrazia “e se per assurdo succedesse che?“. La risposta a questa domanda sono leggi e regolamenti che servono a normare cose che “potrebbero avvenire” ma non accadono quasi mai. Unica certezza i costi degli apparati burocratici e i problemi che provocano agli imprenditori onesti.
Vi faccio un esempio cartografico che potete incontrate nel nostro territorio: quando vengono intubati i ru, i piccoli canali irrigui valdostani, generalmente si utilizza uno scavatore che dopo aver interrato i tubi lascia un pista agricola/forestale (quasi sempre highway=track, tracktype=grade3).
In rare occasioni queste track con il passare del tempo sono abbandonate al loro destino, la vegetazione le invade, qualche frana può interromperle in più punti. Per un britannico è chiaro che una track da qualche anno interrotta da una frana si mappa come path (sempre che ci si passi a piedi o in bici) anche se in origine ci passava un mezzo a quattro ruote ed è larga 2 metri.
Un mappatore NON britannico potrebbe pensare: “E se per assurdo domani rimuovessero la frana? E se un’auto venisse trasportata dall’elicottero dopo la frana, percorresse i 200 m di track e poi l’elicottero la riprendesse per riportarla dall’altra parte della frana?” Dubbi legittimi ma scarsamente utili per il disegno cartografico. Consiglio l’approccio britannico, se ho dei dubbi mi chiedo: “di solito cosa succede?” e mappo di conseguenza.
Il tag tracktype misura la stabilità della superficie stradale (tracktype) si potrebbe sostenere che in pianura risponde alla domanda “Quanto è alto il rischio di rimanere impantanati?”
Nessun dubbio se la strada è pavimentata: asfalto (surface=asphalt), cemento, pavé (surface=cobblestone): si inserisce tracktype=grade1.
Per gli altri gradi di stabilità della superficie uso un piccolo trucco: immagino di dover far arrivare qualcuno con un veicolo e inserisco:
In fondo ad una track generalmente parte sempre un sentiero. Cos’è un sentiero? E’ un posto dove si vede che è passato qualcuno e dove NON può passare un mezzo a quattro ruote. Il tag da usare è highway=path.
Importante: in OSM si inseriscono tutti i sentieri, anche quelli che NON hanno i bollini.
Su di un sentiero possono passare più itinerari ma i dati da riportare sulla mappa sono quelli che riguardano il sentiero inteso come porzione di superficie terrestre omogenea; unendo i tratti di sentiero non omogenei con le relazioni si costruiscono gli “itinerari escursionistici”, quelli che in valle d’Aosta sono numerati con i bollini gialli e che possono unire sia tratti di sentiero che tratti di strada, fino ad arrivare al grado massimo di complessità del Tor des Geants che unisce le due alte vie valdostane che uniscono a loro volta tratti di sentiero e tratti di strada.
Attenzione all’uso di due tag importanti per descrivere il sentiero.
Descrive la pericolosità del sentiero secondo lo standard del Club Alpino Svizzero
sac_scale=hiking se il sentiero è poco ripido e non ci sono pericoli di cadute (generalmente T per il CAI);
sac_scale=mountain_hiking se il sentiero presenta tratti ripidi o ci sono pericoli di caduta (generalmente E per il CAI – rappresenta la stragrande maggioranza dei sentieri in Valle d’Aosta);
sac_scale=demanding_mountain_hiking il sentiero presenta tratti dove si tende a poggiare le mani per mantenere l’equilibrio (generalmente EE per il CAI – di solito si tratta di pietraie);
sac_scale=alpine_hiking il sentiero presenta tratti dove si usano le mani per progredire (generalmente EEA per il CAI – sono tracciati alpinistici, rari in Valle d’Aosta).
Immaginate di essere un escursionista senza esperienza che percorre un sentiero sac_scale=mountain_hiking che un volontario OSM ha mappato sac_scale=alpine_hiking “per prudenza“.
L’escursionista debuttante sarà fiero di aver superato tale difficoltà senza sforzo e si sentirà pronto ad affrontare il Cervino. Al ritorno è possibile che qualcuno debba dare delle spiegazioni.
Questo tag riguarda la visibilità del sentiero NON il numero o la frequenza di segnavia.
Una mappa delle mappe che visualizzano trail_visibility è questa l’ha disegnata Sylvain Letuffe. Grazie Sylvain!
Per 17 anni mi sono occupato di controllo di qualità, non è un bel mestiere ma qualcuno lo deve fare perché tutti sbagliamo. Anche i più bravi. Correggere un proprio errore è una delle cose più sgradevoli che ci tocchi fare, solo due cose ci costano più fatica e ci indispongono di più:
Ho mappato una strada con sopralluogo, rilievo GPS, usando le foto meglio georeferenziate del PCN e un australiano debuttante cancella il mio lavoro perché ha ricalcato le foto di Bing traslando tutto rispetto alla realtà di qualche metro. Click qui per un esempio di georeferenziazione.
Prima di correggere l’errore è bene chiedere spiegazioni al mappatore: “Scusa se ti disturbo, volevo capire perché sul sentiero in oggetto hai inserito il tag foot=permissive” risposta “Grazie per la segnalazione dell’errore. Correggo subito!”
“Se mi spieghi dove sbaglio prima di correggere posso farlo io stesso e ti evito del lavoro, se non troviamo una linea comune possiamo chiedere alla lista italiana, ma se mi metto a correggere i tuoi tag perché la penso diversamente da te scommetto che non ti fa piacere … se credi ne possiamo parlare in skype o di persona davanti ad una birra.”
La stragrande maggioranza degli escursionisti cammina con in tasca uno smartphone, un telefonino intelligente.
Tutti gli smartphone contengono un ricevitore GPS ma non tutti gli escursionisti si rendono conto di quanto possa essere utile un telefonino con GPS mentre si passeggia sui sentieri.
Mappando dei sentieri abbandonati sono arrivato alla proposta di KonfrareAlbert, un mappatore di OpenStreetMap (http://wiki.openstreetmap.
Mi piacerebbe migliorarla, rendere più puntuale la descrizione di questi sentieri soprattutto per quanto riguarda l’ostacolo dovuto alla vegetazione che con il passare del tempo abbassa la percorribilità del sentiero fino a renderlo impraticabile.
Ho scritto ad Albert che mi ha fatto notare che la mia proposta potrebbe comportare dei problemi di verificabilità. (http://wiki.openstreetmap.org/
Cos’è la “verificabilità” per OpenStreetMap? Semplificando molto è la possibilità di stabilire se un attributo è vero o falso. Ad esempio: se scrivo che una casa di cinque piani è “alta” un mappatore che abita a New York potrebbe sostenere che per lui è “bassa” ed è difficile determinare chi ha ragione. Ma se scrivo che una casa è alta 15 metri ed un altro mappatore scrive che è alta 30 verificare chi ha ragione è molto più facile.
Come sostiene Albert credo che definire l’ostacolo che crea la vegetazione alla percorribilità dei sentieri possa comportare dei problemi di verificabilità ma ogni volta che cammino in mezzo ai rovi o ad alberi caduti penso che sarebbe comunque meglio avere un’indicazione che presenti problemi di verificabilità invece di nessuna indicazione.
Immaginate una bella mulattiera pianeggiante stretta da due muri:
Ma se sulla mulattiera non passa più nessuno dopo qualche tempo succede che:
Inserendo il tag obstacle:vegetation=grade si potrebbe mappare il grado di percorribilità del sentiero evitando sorprese, delusioni o pericoli legati alla vegetazione.
La proposta:
Tag “obstacle:vegetation=grade1” la vegetazione dà fastidio nel camminare. Esempio: erba alta che con la rugiada bagna i pantaloni.
Tag “obstacle:vegetation=grade2” la vegetazione deve essere spostata con le mani per avanzare. Esempio: un piccolo ramo spinoso che attraversa il sentiero.
Tag “obstacle:vegetation=grade3” devo spostare il mio corpo per avanzare. Esempio: un ramo che mi obbliga a chinarmi, un tronco caduto che devo scavalcare.
Tag “obstacle:vegetation=grade4” la vegetazione deve essere tagliata con mezzi manuali. Esempio: un cespuglio spinoso cresciuto che ha invaso il sentiero.
Tag “obstacle:vegetation=grade5” la vegetazione deve essere tagliata con mezzi meccanici. Esempio: un albero caduto con i rami grossi e intricati che non è possibile scavalcare.
La proposta in inglese:
I propose to classify the obstacle:vegetation difficulty of the path in relation to what the hiker must do.
Tag “obstacle:vegetation=grade1” vegetation bother when walking. Example: the tall grass wets pants.
Tag “obstacle:vegetation=grade2” the vegetation must be moved with the hands to continue on the path. Example: a small piece of tree or a pricky bough on the path.
Tag “obstacle:vegetation=grade3” vegetation requires me to move my body to get through. Example: a large branch that forces me to bend, a trunk that I have to jump.
Tag “obstacle:vegetation=grade4” the vegetation must be cut by manual tools to get through. Example: a thorny bush that I cut to switch.
Tag “obstacle:vegetation=grade5” the vegetation must be cut by mechanical tools to get through. Example: a fallen tree with thick branches on which I cannot pass.
Altri consigli su come mappare i sentieri su tapazovaldoten.
(Click sul + a destra della carta per visualizzare separatamente i sentieri dei giorni 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 1, 2, 3)