Il libro intervista di Cesare Dujany e Giacomo Sado si legge d’un fiato e racconta con leggerezza di politica e di Valle d’Aosta dal 1900 al 2015.
Chi ha vissuto nelle vecchie case riscaldate dalle stufe ricorda bene il freddo che permeava le stanze durante l’inverno, un ricordo che i termosifoni ed i materiali isolanti che avvolgono le nuove case hanno fatto dimenticare e che Dujany rammenta ai suoi lettori.
Ogni tanto dalle pagine balza fuori una curiosità inaspettata, chi si aspetterebbe una società matriarcale in Valle d’Aosta?
“… Sono nato a Saint-Vincent il 20 febbraio 1920. … Il freddo è anche nei miei ricordi personali di infanzia. Il freddo gelido dei primi inverni vissuti da bambino. …. Quattro mucche quattro erano tutta la nostra ricchezza. Mio padre era cantoniere in ferrovia; in casa comandava la mamma. Una famiglia matriarcale, la mia. Era la mamma a decidere tutto quanto riguardasse la terra, le coltivazioni e gli allevamenti, l’amministrazione delle poche cose che avevamo. ...” pag. 45-46
Ma la cifra del libro è per me l’appello che Cesare Dujany già presidente della Regione Autonoma della Valle d’Aosta, deputato e senatore nel Parlamento italiano rivolge ai valdostani usando le parole di Luigi Einaudi presidente della Repubblica Italiana dal 1948 al 1955: “la necessità di unificare l’Europa è evidente. Gli Stati esistenti sono polvere senza sostanza … Solo l’unificazione può farli durare. Il problema non è fra l’indipendenza e l’unione; è fra l’esistere uniti o lo scomparire.”
Cesare Dujany, Giacomo Sado, Liberi, Musumeci Editore, Quart (AO) 2015, ISBN 978-88-7032-921-6 (918)
Luigi Einaudi, Lo scrittoio del Presidente (1948-1955), Einaudi, Torino, 1956, pag. 89