Il Corno del Teodulo è una cima alta 3468 metri sul livello del mare che si trova a poca distanza dal Cervino, a cavallo tra la Valtournenche e la valle di Zermatt.
Ai suoi piedi si trova il Colle del Teodulo. Una leggenda lega il Colle del Teodulo, un tempo chiamato Mons Silvius, ai romitaggi di Saint-Evence e Saint Julien in Valle d’Aosta, ne parlo in questo post.
In internet e nella cartografia non ho trovato indicazione per salire sul Corno del Teodulo, chiamato dai francofoni Mont de Saint-Théodule e dai germanofoni Theodulhorn. Forse perché è una cima di scarso interesse alpinistico e perciò è snobbata dagli alpinisti. Purtroppo presenta anche alcuni tratti di difficoltà alpinistica e di conseguenza è evitata anche dagli escursionisti.
Se la cresta venisse attrezzata con poche decine di metri di via ferrata si permetterebbe a tutti di raggiungere la vetta in sicurezza e ne guadagnerebbe sia il turismo svizzero che quello italiano.
Come raggiungere la vetta del Corno del Teodulo.
Da Cervinia per raggiungere il Colle del Teodulo potete scegliere tra diversi itinerari: io sono partito dal Giomein. La coppia di turisti svizzeri che ho incontrato salendo è partita invece dal Bardoney.
Era la loro ultima giornata sul Tour du Cervin e sono rimasti colpiti dai lavori che sono stati fatti dai gestori delle piste nella zona sotto il Colle del Teodulo: il colle è un passaggio obbligato del Tour du Cervin e del Tour du Mont Rose due trekking transfrontalieri tra Italia e Svizzera. In effetti nella parte alta sembra più di camminare in una cava di inerti che su di un itinerario storico-culturale che lega due nazioni.
Forse sarebbe opportuno studiare un tracciato alternativo o almeno promuovere una giornata di corvé nella quale i volontari possano provvedere alla rimozione di macerie, cavi e pezzi di plastica che si incontrano ogni tanto salendo.
Si cammina un po’ perplessi vista la cura con la quale questo itinerario di rilevanza internazionale è gestito ma non c’è pericolo di perdersi: basta risalire una qualsiasi delle piste o delle strade sterrate che scendono dal colle per giungere nei pressi del Rifugio del Teodulo.
A poche decine di metri dal colle la pista sterrata che porta al Rifugio del Teodulo si biforca: a destra si scende al colle, a sinistra si arriva al Rifugio.
Dal rifugio si segue il sentiero di cresta che porta verso il Corno del Teodulo. Poco dopo una curiosa incisione rupestre, quando per proseguire verso la vetta è necessario posare le mani sulla roccia, viene in aiuto un cavo in acciaio che finisce all’altezza di una piattaforma in legno per le bombole.
Si prosegue su di un tratto di facile sentiero che porta alla base dell’ultima fascia rocciosa dove per pochi minuti occorre nuovamente aiutarsi con le mani per salire. È un tratto molto più facile del primo ma non è stato attrezzato.
Dalla cima con un buon binocolo si vedono bene sia il Rifugio dell’Hörnli che la Capanna Solvay, sulla via normale del Cervino. Si intravede in lontananza la cappella di Saint-Evence, proprio a fianco delle pareti verticali calcaree delle Cime Bianche.
Lungo l’itinerario, tra metà agosto e metà settembre è possibile raccogliere qualche piantina di Artemisia genipi.
Curiosità.
Dei tanti scrittori famosi che sono passati per il Colle del Teodulo è bello ricordare Horace-Bénédict de Saussure, lo scienziato svizzero che nel 1787 raggiunse la vetta del Monte Bianco per fare esperimenti scientifici in alta quota e storpiò il nome di Cervinia, il canonico Georges Carrel, l’autore della Guida della Valtournenche nel 1867 e Edward Whymper l’alpinista inglese che a 25 anni raggiunse per primo la vetta del Cervino.
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