Una buona guida ambientale escursionistica sa che deve sempre mettere al primo posto la sicurezza degli accompagnati e che non bisogna violare la legge.
A volte però le cose più semplici si complicano assai.
(In giallo e arancione il tracciato originale della Via Francigena, in rosso e arancione il divieto di accesso, in blu il tracciato alternativo – click sul + a destra della carta per visualizzare separatamente i tracciati)
Da Bard a Donnas la Via Francigena segue il tracciato della Via delle Gallie una strada romana che alcuni autori ritengono costruita nel II ed altri nel I secolo a.C.
Si camminava letteralmente su più di 2000 anni di storia ma nel 2011 sono caduti dei massi sul tracciato, senza far male a nessuno, fortunatamente.
In attesa “della messa in sicurezza dei luoghi” il Sindaco di Donnas ha emesso l’ordinanza 73/2011 ordinando “il divieto di accedere nella zona interessata dalle cadute di massi pericolanti, delimitata da apposita segnaletica” e copia dell’ordinanza l’ho trovata affissa il 6 marzo del 2014 durante il mio sopralluogo.
La pista di servizio costruita per bypassare la strada romana delle Gallie ricade anch’essa nel tratto in cui è vietato l’accesso, non solo alle auto ma anche ai pedoni.
Perciò l’unica soluzione legale è condurre gli accompagnati sulla strada statale da Donnas a Bard in un tratto senza marciapiede e nel quale si sono già verificati incidenti mortali.
Se i Sindaci di Bard e Donnas potessero modificare le ordinanze consentendo il transito a proprio rischio e pericolo ai poveri pellegrini ed alle loro guide renderebbero certo più sicuro questo tratto della Via Francigena.
Infatti è molto più probabile essere investiti da un’auto su questo tratto di Strada Statale che essere colpiti da una sasso lungo la strada romana delle Gallie.
Mi è stata suggerita una terza via da un acuto osservatore: da Bard a Donnas si può prendere il pullman. 😉