Il Ru dell’Alpe Truc è il ru piu corto della Valle d’Aosta, è lungo appena un centinaio di metri e porta l’acqua da una piccola sorgente agli abbeveratoi dell’alpeggio omonimo. Le sue dimensioni sono sorprendenti, è largo meno di dieci centimetri e profondo altrettanto ma ha un particolarità unica: è stato costruito scalpellando una centinaio di lastre di pietra leggermente sovrapposte proprio come le tegole di un tetto. Neppure una goccia d’acqua si perde nella terra.
Accesso
Dall’uscita autostradale di Pont-Saint-Martin seguire le indicazioni per Gressoney; 50 metri prima della strettoia di Lillianes girare a destra (attenzione al tornante stretto) e proseguire lungo la strada asfaltata seguendo le indicazioni per la Val Giassit. Trecento metri dopo le case di Pianas lasciare l’auto a bordo strada, prima del ponte sul Torrente Giassit.
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Lunghezza itinerario: 4.2 km circa
Quota partenza: 1450
Quota arrivo: 1790
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Dislivello 350 m circa
In bici: consigliato a tratti.
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Accesso
Dall’uscita autostradale di Pont-Saint-Martin seguire le indicazioni per Gressoney; 50 metri prima della strettoia di Lillianes girare a destra (attenzione al tornante stretto) e proseguire lungo la strada asfaltata seguendo le indicazioni per la Val Giassit. Trecento metri dopo le case di Pianas lasciare l’auto a bordo strada, prima del ponte sul Torrente Giassit.
Descrizione
Superato il ponte si prosegue lungo la strada che alterna tratti sterrati a brevi tratti asfaltati per un chilometro e mezzo circa. Arrivati al bivio a monte dell’Alpe Stoba si prende a sinistra e dopo circa 300 metri si gira ancora a sinistra camminando lungo sterrata che porta all’Alpe Bechera/Becchera. La pendenza è modesta, si passeggia in un bosco di larici, ai lati della strada alla fine dell’estate si possono raccogliere i lamponi selvatici.
Dopo quattro tornanti si stacca sulla destra il raccordo che porta all’Alpe Truc ristrutturata nel 2007; fortunatamente gli abbeveratoi e il ru non sono stati danneggiati dai lavori. Basta portarsi sul lato meridionale dell’alpeggio per vedere quest’opera unica in Valle d’Aosta: sono tre abbeveratoi ricavati scalpellando tre grandi pietre di forma irregolare alimentati da una conduttura formata da un centinaio di elementi in pietra lavorata posati a cascata. La vasca centrale è larga un paio di metri e lunga tre, le altre sono grandi la metà. Risalendo il corso del ru si arriva prima all’opera di captazione seminterrata datata 2008 e poi alla captazione più vecchia dove finisce il ru. Il sentiero prosegue per altri 300 metri tra i larici e poi si interrompe nei pressi di una terza captazione di nessun valore storico o architettonico.
Chi preferisce evitare al ritorno la strada sterrata può seguire il sentiero che parte dagli abbeveratoi all’Alpe Truc e scende fino all’Alpe Panteyon tenendosi sul bordo della conca. Si passa dietro la stazione d’arrivo della teleferica che serve l’alpeggio poi si segue in discesa il sentiero che tratti si perde tra i pascoli punteggiata da macchie di mirtillo verso l’Alpe Verney. Con qualche incertezza, per mancanza di segnavia si raggiungendo in breve la sterrata percorsa all’andata.
Curiosità.
Il toponimo Verney deriva da verna, il nome dialettale dell’ontano , detto anche vargno nella bassa valle d’Aosta1.
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Post del 4.11.2016 ultimo aggiornamento 21.01.2021
- Jean-Baptiste Cerlogne, Dictionnaire du Patois Valdôtain, Imprimerie Catholique, Aoste 1907, pag. 301 voce verna[↩]