Quando cammino tra i boschi della Valmeriana lo faccio accompagnato dal ricordo dell’ultimo druido che durante il Tour delle Macine accoglieva i turisti con spirito, al trono dei bacili detto anche il sasso del divano, raccontando di un’antica religione descritta da Mario Catalano nel libro “Santuario astronomico delle ruote cosmiche in Val Mariana”.
Con un grande vuoto ha lasciato anche un gran libro il Signor Bois. Ne trascrivo un pezzetto, giusto per invogliare i lettori a scoprire le avventure del piccolo Xavier e un pezzetto di storia europea del XX secolo.
… “guarda Xavier, quello è il castello di Fenis“.
Xavier però non guardava, rannicchiato sul sedile continuava a fare il muso come tutta la mattina e tra sé e sé rimuginava: “È inutile che guardiate tanto, fra un po’, quando entreremo a Pontey diventerà tutto buio e nero, non vedrete più niente neanche voi. Mi ricordo bene quando papà, battendo i pugni sul tavolo gridò: – No!… a Pontey, quel paese sempre buio e senza sole, non ci andrò mai – Voi non c’eravate, io invece c’ero, quella sera, ad Aosta, dalla zia e lo zio Leone, ho sentito e capito tutto benissimo“.
…
“È tutto buonissimo, papà… Ma, il sole!… il sole… c’è. Tu ad Aosta, dalla zia, battendo il pugno sul tavolo, avevi detto che Pontey è sempre tutto buio, senza sole. Invece il sole c’è!… ed è caldissimo“.
Bois Saverio, Due storie una vita, Le Château Edizioni, Aosta, 2008 – ISBN 978-88-7637-091-5, pag. 233.
Si dice che in Valle d’Aosta vi siano tre mesi di freddo e nove di gelo e che di legna non ce n’è mai abbastanza.