Il Ru d’Allein o Ru de Menouves scorre intubato sotto una bella strada sterrata che sale all’opera di presa tra boschi di conifere odorose nel vallone del Menouve. La pendenza si accentua nel tratto verso lo scarico che attraversa una zona assolata meno ricca di vegetazione.
Accesso
Dall’uscita autostradale di Aosta Est seguire le indicazioni per il Tunnel del Gran San Bernardo. Dopo l’abitato di Gignod seguire la SR 31 di Allein fino al capoluogo e proseguire in direzione La Ville, 50 metri prima del villaggio girare a destra e proseguire sulla strada che sale fino agli alpeggi di Comba. Si lascia l’auto a bordo strada, vicino all’abbeveratoio.
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Lunghezza itinerario: 7.5 km
Quota parcheggio: 1673 m
Quota presa: 1760 m circa
Quota scarico: 1640 m circa
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Dislivello 100 m circa
In bici: consigliato.
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Descrizione
Ci si avvia lungo la pista di servizio del Ru d’Allein che passa davanti ad una grande stalla, un poco più avanti delle pecore juventine dalla testa nera e dal vello bianco osservano curiose il passeggio lungo il ru.
In una macchia di larici alcuni ciliegi selvatici si colorano di rosso acceso in autunno, dopo l’alpeggio Berruard il bosco si fa più fitto e si apre nuovamente intorno all’Alpe Guet dove le acque azzurre del ru riempiono una grande vasca in cemento.
Dopo l’alpeggio il ru gira verso settentrione entrando nel vallone del Menouve, il clima si fa più fresco, si attraverso un bellissimo bosco di larici dai tronchi slanciati stetti gli uni agli altri poi in corrispondenza di un vallone spazzato dalle slavine lo sguardo si apre sulla valle del Gran San Bernardo. Gli anelli di crescita di un larice abbattuto dalla valanga rivelano che a questa quota per raggiungere un diametro di sessanta centimetri occorrono più di 150 anni. La pendenza si mantiene costante, pista è in ottime condizioni e la foresta si fa meno fitta. In fondo al vallone del Menouve qualche centinaio di pecore bruca l’erba un tempo destinata ai bovini.
Sotto l’Alpe Ponteille si incrocia l’Altavia 1 che sale verso il Colle Champillon, si prosegue dritti lungo la pista coperta d’erba, sulla destra si incontra un ceppo dalla forma contorta. La scarpata a monte della pista è in terra armata, con il tempo è stata completamente ricoperta dalla vegetazione e solo la sua forma a gradoni ne rivela l’origine artificiale.
Si passa a fianco del dissabbiatore dove le acque riflettono il blu del cielo di alta montagna e dopo un centinaio di metri di salita si arriva alla presa sul Torrente Menouve.
Verso lo scarico
Da Comba allo scarico la pendenza del ru si accentua, ai margini dei ripidi pascoli crescono ginepri e crespini (Berberis vulgaris), arbusti che ben si adattano ai climi aridi. Una parte del Ru d’Allein scarica nel Torrent du Berrio. A monte dell’Alpe Genevrey, che in italiano suonerebbe come Alpe Ginepraio, è stata costruita una piccola vasca di distribuzione dell’acqua, poco più avanti un tabellone elenca le piante più comuni che si incontrano lungo il Ru d’Allein.
L’infeudazione
Riporta Giovanni Vauterin1 che il 30 settembre 1393 il balivo di Aosta Georgius de Montebello infeudò il Ru de Menouves agli abitanti di Allein. In quegli anni a causa della siccità che aveva reso sterili i loro campi i contadini non riuscivano neppure a pagare le tasse.
La perizia del 1866
Le opere di presa sul torrente Menouve crearono qualche attrito tra le amministrazioni di Allein e di Etroubles. Una accurata perizia del 1866 descrive il numero e la portata dei ru che utilizzavano l’acqua di questo torrente.
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- Giovanni Vauterin, Gli antichi rû della Valle d’Aosta, Le Château Edizioni, Aosta, 2007, ISBN 88-7637-057-9, pag. 61 – 63[↩]