Da Antey si raggiungono con brevi passeggiate due barme dei partigiani. Siamo nel cuore delle Alpi circondati dalla vette più alte della catena montuosa che ha dato il nome all’alpinismo, perciò sono passeggiate in salita, occorre un po’ di fiato per arrivarci.
In Valle d’Aosta e nelle Alpi occidentali si indica con il nome di barma un luogo dove la roccia offre un riparo. Consiglio di vedere almeno una volta nella vita la Barma di Ban vicino a Bard e la Barma delle Seingles sulla mulattiera Antey-Chamois.
Due fatti: ad Antey ci sono almeno due barme e ci sono stati dei partigiani. Le barme si possono visitare liberamente, alcuni documenti sulla resistenza nella Valtournenche sono stati coraggiosamente pubblicati da Simon Goyet di Antey1.
La mia interpretazione: chi preferisce un bravo sindaco ad un bravo podestà può festeggiare il 25 aprile: in quel giorno del 1945 avrebbe dovuto entrare in vigore l’accordo per la ritirata delle forze nazifasciste dalla Valle d’Aosta; e può festeggiare anche il 27 aprile quando il colonnello Strautner a La Salle confermò gli accordi precedentemente raggiunti e nella notte le truppe tedesche iniziarono la ritirata; e può festeggiare pure il 28 aprile quando venne raggiunto un accordo con la Folgore che lasciò Aosta nel primo pomeriggio.
I partigiani della centounesima brigata Marmore entrarono a Châtillon la mattina del 28 aprile. Mi piace pensare che dopo due guerre mondiali scoppiate in Europa sia cominciato quel giorno un lungo cammino di pace verso l’Unione Europea. Buon 25, 27 e 28 aprile.
- Simon Goyet, La resistenza in Valtournenche, End edizioni, Gorgonzola 2018, ISBN 978-88-95770-63-5[↩]