Siamo arrivati a Pré Saint Didier con il treno poi siamo saliti al Piccolo San Bernardo sotto la neve, era novembre. Al colle era già notte, siamo scesi in Francia nel buio, facevo strada io, dicevano avessi gli occhi più acuti perché non erano abituati alla luce elettrica: a casa avevamo solo una lucerna.
Sopra Bourg Saint Maurice ci siamo infilati in un fienile, ho trovato il buco da cui si gettava il fieno nella stalla così ci siamo seduti sull’orlo scaldandoci i piedi al calore degli animali. Al mattino il padrone ci ha fatto scendere nella stalla e ci ha offerto del caffè con il vino poi ci ha nascosto tutto il giorno dandoci da mangiare perché se ci pescavano i carabinieri ci rimandavano a casa.
La sera siamo andati in stazione e abbiamo dato i soldi per i biglietti ad una signora che era in regola con i documenti. In treno siamo arrivati a Parigi, ho trovato un paesano, facevamo i frotteur, si pulivano i pavimenti e i vetri. Poi sono andato a raccogliere le barbabietole …
Testo tratto ed adattato dalla testimonianza di un emigrante valdostano: *** nato ad Arnad nel 1908, in:
Elida Noro Desaymonet, Augusta Champurney Cossavella, Arnad in Valle d’Aosta più di un secolo di memoria, Priuli e Verlucca, Aosta 2006, pag. 106