In Svizzera, nel 1860, una cordata di ritorno dal Monte Rosa incorse in un curioso inconveniente.
Nel lascio la descrizione alla parole della Signora Jane Freshfield, magistralmente tradotte da Gianluigi Discalzi:
“… tutti ci precipitammo verso il Gorner Grat dove un gruppo numeroso si dedicò con cannocchiali e binocoli ad osservare con vivo interesse i movimenti della cordata che aveva lasciato l’albergo all’alba per l’ascensione del Monte Rosa e che ora stava rientrando. Si potevano vedere sei puntini che, l’uno dietro l’altro, scendevano lungo il ripido pendio nevoso.
Ad un certo punto uno si fermò e rimase sensibilmente indietro; dopo circa mezz’ora quelli davanti si consultarono ed un secondo puntino si distaccò e, mentre gli altri riprendevano rapidamente la discesa verso le rocce, arrancò faticosamente verso l’altro puntino ancora fermo sulla neve.
Ci mettemmo tutti a speculare sulle possibili cause di tali stravaganti movimenti. Si trattava di un incidente o di un malore?
…
I signori che erano rientrati dal Monte Rosa riferivano di una ascensione coronata dal successo ed erano tutti con il morale alle stelle.
Il ritardo che avevamo osservato era stato determinato dal cattivo comportamento di una guida che dapprima era rimasta indietro per vuotare una fiaschetta di brandy, che per sfortuna gli era stata affidata, e poi non era più stato in condizioni di badare a se stesso”.
Jane Freshfield, Itinerari alpini meno conosciuti, prefazione, traduzione e note di Gianluigi Discalzi, Libreria Antiquaria Art Point, Courmayeur, 2010, pagg. 187-190.
Jane Freshfield, Alpine Byways Or Light Leaves Gathered in 1859 and 1860, Longman Green Longman and Roberts, London 1861, pagg. 180, 183. Copia digitale disponibile a questo indirizzo: http://books.google.it/books?id=410OAAAAQAAJ&hl=it&pg=PA180#v=onepage&q&f=false (URL consultato il 5.07.2014)