Introduzione
Il Ru Crépellaz capta le acqua del torrente Dèche a circa 1000 metri di quota e termina la sua corsa a circa 900 metri di quota sopra il villaggio di Duclos di Quart.
Sopra la conduttura in acciaio una strada sterrata permette di pedalare senza sforzo lontano dal rumore delle auto. In fondo al vallone si trova una sorpresa inaspettata: un bellissimo ponte acquedotto con delle scritte incise che da accesso al tratto dismesso del ru e al villaggio fantasma di Vignolaz.
Accesso
Dall’uscita autostradale di Aosta Est seguire le indicazioni per Torino, alla rotonda di Quart seguire le indicazioni per Quart capoluogo, proseguire lungo la strada regionale n. 37 di Ville Sur Nus fino al villaggio di Vignil. Continuare lungo la regionale per circa un chilometro e parcheggiare sulla sinistra a bordo strada.
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Lunghezza: 5 km circa
Quota partenza: 1000 m circa
Quota arrivo: 900
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Dislivello 100 m circa
In bici: consigliato.
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Descrizione verso la presa.
Si prosegue per pochi minuti lungo la strada regionale fino ad incontrare sulla destra una piccola rampa coperta d’erba che porta alla pista del ru. Di tanto in tanto affiora la condotta interrata, pian piano la pista si stringe fino trasformarsi in un largo sentiero dal quale si domina il corso della Dora Baltea. All’altezza della centrale idroelettrica in caverna un piccolo ponte permette di superare la condotta forzate. La strada sterrata passa ai piedi di un pioppo cipressino e nei pressi di un fabbricato rurale che osserva il passare del tempo in splendido isolamento.
Lungo la strada si incontrano roverelle e ciliegi selvatici, frassini e pioppi tremuli. Entrando nel vallone del torrente Dèche si percepisce subito il microclima più umido. Tra le pareti rocciose che si fanno sempre più alte scendono rivoli di acqua che creano lunghe pozze sulla sterrata che estate diventano abbeveratoi per le farfalle. In alcuni punti la pista e trattenuta sull’abisso da travi in cemento armato visibili sono dall’altra parte del vallone.
In uno slargo soleggiato si incontra il dissabbiatore, poco più avanti la presa e il bellissimo ponte canale sul quale passa il tratto di canale dismesso. Due incisioni sulle faccia a valle del ponte indicano probabilmente da data di costruzione e quella di restauro dell’opera: 1774 e 1865.
Sarebbe bello aggiungere la più presto una terza data perché le perdite di acqua del ru hanno sciolto buona parte della malta che teneva unite le pietre dell’arco di circa tre metri e mezzo di luce. Senza un rapido intervento di restauro il momento del collasso della struttura si avvicina.
Descrizione verso lo scarico.
Si lascia la strada regionale per proseguire lungo la sterrata che si stacca sulla destra. La pendenza è modesta, si incontra solo una discesa ripida e cortissima alla spalle del villaggio di Vignil. La precede un gruppetto di pioppi tremuli facilmente riconoscibili: basta un alito di vento per farne tremare le foglie.
Si incontrano alcuni castagni, per abbracciare la base del castagno più grande formata da tre tronchi principali occorrerebbe una mezza dozzina di persone. Si arriva alla strada asfaltata che porta al villaggio di Porsod, la si percorre per circa 200 metri di leggera discesa poi si gira a destra per seguire la pista sterrata del Ru Crépellaz.
All’altezza di una costruzione seminterrata per la distribuzione delle acque è possibile rinfrescarsi con le acque di un piccolo ruscello che scende a balzi sul fondo del vallone. Poco più avanti in pieno sole una lunga fila di gabbioni metallici sostiene la scarpata a monte della pista. Si attraversano alcuni pascoli poi la pista si stringe fino a diventare un largo sentiero che passa alla spalle di una stalla isolata dove finisce la conduttura principale del Ru Crépellaz.
Curiosità.
La centrale idroelettrica in caverna di Quart (su You Tube) sfrutta le acque della Dora Baltea derivate all’altezza del campeggio Monte Bianco di Sarre in un canale sotterraneo lungo 16 chilometri. Alle spalle di Aosta, in Regione Saumont, nel canale vengono immesse le acque del torrente Buthier. Nella condotta forzata che un diametro di quattro metri possono passare fino a 60 metri cubi al secondo. Quanto basta per riempire una piscina olimpionica in meno di un minuto.