Un chilometro e mezzo del Ru de Tchiou scorre ancora in alveo naturale tra i pascoli del vallone del Menouve poi scompare sotto terra in una tubazione a pressione. Per raggiungere l’opera di presa si attraversano zone aride, foreste umide e pascoli alpini: un itinerario ricco di piacevoli contrasti. Chi lo desidera può chiudere un anello percorrendo il Ru Neuf d’Eternon che scorre una cinquantina di metri più in alto.
Accesso
Dall’uscita autostradale di Aosta Est seguire le indicazione per il traforo del Gran San Bernardo. Subito dopo l’area di sosta di Saint-Oyen girare a destra e proseguire sulla strada asfaltata verso Eternod-Dessus. Poco prima del villaggio, all’inizio della discesa, prendere a destra la sterrata per Barasson e facendo attenzione alle buche proseguire per quasi un chilometro. Lasciare l’auto sul tornante a bordo strada prima del divieto di transito.
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Lunghezza itinerario: 4 km circa
Quota parcheggio: 1712 m
Quota presa: 1880 m
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Dislivello: 200 m circa
In bici: consigliato a tratti
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Sul tornante si lascia la strada militare si imbocca la sterrata per l’Alpe Tchiu che attraversa un pendio arido e con scarsissima vegetazione arborea. La pendenza si accentua gradatamente, nelle giornate di sole l’aria si scalda velocemente. In fondo alla valle si vede in lontananza il Monte Emilius, uno straordinario belvedere alto 3559 metri che si trova in mezzo ai quattromila più importanti delle Alpi. Dalla sua vetta basta volgere lo sguardo per vedere Monte Bianco e Monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso.
Tra le erbe secche si scorge un fiore spinoso grande come il palmo di una mano. Si tratta della carlina (Carlina acanthifolia). In passato veniva usata come segnatempo, si pensava prevedesse l’arrivo della pioggia, ora ne è vietata la raccolta.
Dall’altra parte del vallone, sotto la Crou de Bleintse una cima sassosa alta 2827 metri, si distingue bene la striscia orizzontale della sterrata che passa sopra il Ru d’Allein e sotto di essa due altri ru: il Ru Gnon e il Ru Mean.
La strada entra nel bosco di conifere e se esce quasi subito con uno stretto tornante. Non appena la pendenza si riduce, circa 300 metri prima dell’alpeggio, si vede sulla destra la pista coperta d’erba che segue il tracciato del Ru de Tchiou.
La tubazione attraversa la sterrata e prosegue tra i pascoli per alcune centinaia di metri. Si individuano con facilità alcuni pozzetti dove sono custoditi gli organi di manovra. Una scorciatoia parte direttamente del tornante e sale ripida verso la pista. Si cammina in un bosco fitto, nell’aria c’è odore di muschio e di funghi. Ammonticchiati a lato della pista vi sono ancora alcuni tubi di acciaio larghi un paio di spanne. Vi scorreva il ru prima di essere intubato nella conduttura in pressione di polietilene.
All’uscita del bosco si incontra il dissabbiatore recintato e coperto da una griglia metallica, poco più avanti inizia la sezione in alveo naturale larga un’ottantina di centimetri del Ru de Tchiou.
Una traccia di sentiero poco visibile porta verso l’alpeggio Comba German, si prosegue sull’argine a valle del ru. I pascoli sono curati, non si vedono macchie di rododendri o di ginepri che sono un indice di abbandono dei pascolo, i sassi sono accatastati ordinatamente. Dall’altra parte del vallone si vede l’Alpe Ponteille con una grande vasca per la fertirrigazione davanti alla casera e ai suoi piedi la pista che porta alla presa del Ru d’Allein.
Un piccolo smottamento ha interrotto lo scorrere del ru, in basso si vedono alcune rovine e quanto rimane di una antica strada coperta d’erba e delimitata da bassi muri in pietra che punta diritta ad un piccola cappella abbandonata. L’interno dell’edificio è vuoto, gli uccelli hanno costruito un nido dove un tempo vi erano immagini sacre. All’esterno un targa ricorda un alpino del Battaglione Aosta.
Si intravedono lontanissimi, al di là dello spartiacque tra la valle del Valle della Dora Baltea e quella di Cogne, i ghiacciai della Valnontey. La vetta più alta che si scorge alle spalle delle nevi eterne è la Torre del Gran San Pietro, 3693 metri di altezza.
Vicino dall’oratorio si trovano alcune paratoie di manovre che restituiscono al torrente l’acqua eccedente al fabbisogno irriguo. Il ru stretto tra due argini in cemento passa sotto il ponte in legno e risale il corso del torrente. L’acqua scorre veloce, la pendenza è sostenuta. In pochi minuti si raggiunge l’opera di presa sul Torrente Menouve/Menovy dove inizia Ru de Tchiou.
Chi lo desidera può chiudere un anello rientrando dal Ru Neuf d’Eternon; è sufficiente seguire la sterrata che sale alle spalle dell’oratorio fino ad incrociare la pista che taglia il fianco della valle a circa 1900 metri di quota.