La parte alta del Ru du Moulin di La Salle è una bella passeggiata da provare in estate quando l’afa del fondovalle invita a salire in montagna. Dopo i primi cento metri la pendenza diminuisce e permette anche alle gambe poco allenate di scoprire le foreste e i pascoli alpini. La parte bassa del ru, di modesto interesse turistico, scende verso il fondovalle passando a fianco del castello di Châtelard.
Accesso
Dall’uscita autostradale di Morgex seguire le indicazioni per La Salle, alla rotonda prendere la quarta uscita e proseguire sulla strada per la collina seguendo le indicazione per Morge e Planaval. Superare il villaggio di Morge e lasciare l’auto nel parcheggio subito dopo il tornante.
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Solo andata: 0h30
Lunghezza itinerario: 2 km circa
Quota partenza: 1680 m circa
Quota presa 1745 m circa
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Dislivello: irrilevante
In bici: meglio di no
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Descrizione
Lasciata l’auto si attraversa la strada e dopo aver riempito la borraccia alla fontana ci si avvia lungo la sterrata. Dopo pochi minuti si sente il gorgoglio dell’acqua, si imbocca il sentiero coperto dagli aghi degli abeti che sale a fianco del Ru du Moulin. Dopo una centinaio di metri si arriva nei pressi di una grande stalla, qui il ru scorre tra due argini di cemento larghi una ventina di centimetri ed a tratti è coperto da lastroni di calcestruzzo.
Su di un larice è stato tracciato con la vernice rossa il confine tra le due particelle forestali 118 e 117 mentre la striscia bianca sottostante indica che il pascolo è di proprietà privata. Sotto il ru una pista agricola coperta d’erba attraversa i prati, la bella radura in mezzo al bosco è divisa in due dai pali dell’energia elettrica mentre la linea telefonica più discreta passa rasente al bosco.
All’interno della foresta Darbelley si alternano tratti di ru intubato a quelli a cielo aperto, un ponticello in legno permette di superare il torrente Pissoir che in italiano suonerebbe come torrente pisciatoio, poi si vedono le prime case di Planaval e si cammina con sulla destra l’ultimo tratto a cielo aperto del ru.
All’ingresso del villaggio il ru scompare sottoterra, ci si avvicina al torrente e il rombo della corrente diventa più intenso, ai lati del sentiero fioriscono gli epilobi. Quasi tutte le case sono state ristrutturate, su uno degli edifici sono esposti gli attrezzi agricoli utilizzati ancora nella seconda metà del 1900: un basto, una falce, un aratro in ferro e dei ballon, due pali robusti collegati da corde che servivano a trasportare il foraggio essiccato dai prati al fienile.
A fianco della piccola diga su torrente Grand Eau si trovano le saracinesche di carico del Ru du Moulin. Le acque che non sono deviate nel canale proseguono la loro corsa verso il fondovalle scrosciando in una bella cascata alta un paio di metri.
Curiosità
I primi interventi di impermeabilizzazione dell’alveo del Ru du Moulin con getti di calcestruzzo sono stati eseguiti tra il 1965 e il 19701.
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- Giovanni Vauterin, Gli antichi rû della Valle d’Aosta, Le Château Edizioni, Aosta, 2007, ISBN 88-7637-057-9, pag. 58[↩]