Le sorgenti del Ruet, il ruscellino in italiano, sono così suggestive che la regione Valle d’Aosta le ha protette all’interno di un’area attrezzata. All’interno dell’area picnic tante polle d’acqua confluiscono in un solo ruscello che oltrepassa il torrente su di un bel ponte acquedotto in pietra.
Accesso
Dall’uscita autostradale di Aosta Ovest seguire le indicazioni per Aosta e 100 metri dopo la rotonda del castello di Sarre girare a sinistra e proseguire in direzione di Ville-sur-Sarre fino a raggiungere la S.R. 41 dei Salassi. Girare a sinistra seguendo le indicazioni per l’area picnic e lasciare l’auto nel parcheggio dopo il ponte sul torrente Clusellaz.
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Lunghezza itinerario: 1.5 km
Quota presa: 1320 m
Quota scarico: 1260 m
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Dislivello: 60 m
In bici: meglio di no
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Dal parcheggio si risale il corso del torrente per pochi minuti e si trova subito il ponte canale. Il ru è largo un paio di spanne e profondo altrettanto, gli argini sono rinforzati da lastre di pietra. Le sorgenti del piccolo canale irriguo chiamato Ruet, diminutivo dialettale di ru, sono sparse all’interno dell’area pic-nic. Le loro acque si uniscono prima di attraversare il torrente come i rami di un albero si uniscono al tronco. L’acqua della sorgente del Ruet è utilizzata in parte per alimentare la rete di acqua potabile del comune di Sarre e in parte per irrigare i pascoli.
Nell’ombra tranquilla del bosco si sente tutto intorno il gorgogliare dell’acqua, un ramo scende a cascatella, altri si incontrano a pochi metri delle sorgenti dove il pulsare dell’acqua appare come per magia tra i sassi. Tutti i rivoli attraversano il torrente Clusellaz su di un ponte canale lungo alcuni metri. Gli escursionisti possono seguire il fluire dell’acqua percorrendo la passerella in legno costruita a monte del Ruet.
All’interno dell’area pic-nic il ru scorre a cielo aperto, in gran parte in alveo naturale, poi scende sottoterra e percorre poco più di cento metri all’interno di un tubo di plastica. È il tratto meno piacevole della passeggiata, la vegetazione tende a chiudere il sentiero poco frequentato. Poi il ru ritrova il suo alveo naturale, la pendenza diminuisce e il sentiero percorso dagli addetti alla manutenzione del ru offre una piacevolissima passeggiata all’ombra di conifere e latifoglie. Dove la corrente rallenta il ru si allarga fino a sessanta centimetri mentre dove aumenta la pendenza e la corrente acquista velocità il Ruet non è più largo di una spanna.
Il tratto più suggestivo è dove il ru scorre direttamente a contatto con la roccia sfruttando una vena meno resistente della rupe. All’imbrunire è possibile sorprendere caprioli al pascolo nei prati sottostanti.
Sul vecchio alveo una chiusa in legno è ancora in funzione, poi arriva la modernità: per un centinaio di metri il ru scorre a cielo aperto all’interno di elementi di cemento armato bianchissimi fino ad una vasca coperta dell’impianto di irrigazione. Dopo la vasca si scopre una nuovo tipo di alveo artificiale, una lamiera piegata a forma di “U” dove l’acqua corre tranquilla per una cinquantina di metri. Il ru finisce vicino alla sterrata che sale dal villaggio di Caillod, la poca acqua che rimane nell’alveo scende in direzione del villaggio.
Curiosità
A catasto il Ruet risulta “Canale di irrigazione delle Cotes” con la presa sul torrente Clusella e lo scarico a monte del villaggio di Caillod. Il “Canale d’irrigazione di Ville sur Sarre” che scorre parallelo al Ruet, qualche decina di metri più a monte, scarica invece nel torrente Macoin dopo un viaggio di poco più di due chilometri.
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