
Ma nel Medioevo, ad Antey, la Grappa cantata da Jean-Baptiste Cerlogne si beveva o si bruciava?
Ma nel Medioevo, ad Antey, la Grappa cantata da Jean-Baptiste Cerlogne si beveva o si bruciava?
Perché in Valle d’Aosta i piccoli canali irrigui abbandonati sono chiamati ru dou pan perdu, in italiano ru del pan perdu o, in francese ru du pain perdu?
Per quasi vent’anni mi son chiesto chi fossero i tre artisti che per più lune “in fraterna comunità di vita pace domandarono ed ebbero dal Cielo e dagli uomini“. Nel volume dedicato ad Ayas1 ho trovato risposta: si tratta del poeta Francesco Pastronchi, del pittore Giuseppe Falchetti e del Conte Frusta di Torino.
Continua la lettura di I tre artisti di Mascognaz
L’abbé Gorret che visse una ventina d’anni a Saint-Jacques-des-Allemands, capolinea del trasporto pubblico nella Valle di Ayas scrisse nella sua autobiografia: “Gli abitanti di Ayas sono molto intelligenti, si dice che siano i più acuti della Valle d’Aosta: dispiace che tale natura sia soffocata dallo spirito e che la franchezza sia sempre un problema punteggiato di punti interrogativi1.
Continua la lettura di Gli abitanti di Ayas sono molto intelligenti
Nel 1734 vi erano più muli ed asini ad Ayas che ad Aosta1. Nel Ricavo Generale per la consegna del sale ne vengono indicati 187 ad Ayas, il comune con più equini della Valle d’Aosta, e 130 ad Aosta (suddivisi tra la Città e Sant’Orso).
Partenza: 1710 m
Arrivo: 2437 m
Dislivello in salita: 700 m circa
Andata: 2h00
Ritorno: 1h30
Totale: 3h30 Continua la lettura di Il villaggio dei Salassi del Tantané
“C’è solo da augurarsi che il grande Santuario possa un giorno ripopolarsi di visitatori, seguendo i tracciati da realizzare e percorsi organizzati per turisti, al fine di permettere visite di comitive … nella nuova luce di un passato che non poteva più continuare a rimanere nascosto sotto la vegetazione in un silenzio … di tomba“1
Le macine della Valmeriana sono ricavate dalla pietra ollare, una pietra che prende il nome dal latino “olla“, pentola, perché è stata utilizzata sin dalla preistoria per realizzare oggetti che resistessero al calore come pentole, stufe2 e stampi per le fusioni. Grazie alla sua bassa durezza e alla facile lavorabilità in antichità sono stati costruiti persino dei bracciali in pietra ollare3. Continua la lettura di Le macine della Valmeriana
Scrive1 Silvano Lucat nel 1893 che nell’autunno del 1690, “Il consigliere Arnod si impegnava nel frattempo a far costruire, per i trinceramenti de La Tairaz, sopra La Thuile, dei cannoni di legno cerchiati di ferro, che potevano tirare cinque o sei colpi. Glieli si consegnò a cinquanta soldi al pezzo“.
Continua la lettura di I cannoni di legno
“Con quella obiettività che mai si deve dipartire da un sereno esame tecnico dobbiamo riconoscere che delle grandi società che hanno ottenuto concessioni idrauliche in Valle d’Aosta, l’unica che sino ad oggi abbia messo allo studio e realizzato un congegno di impianti idroelettrici razionali e veramente geniali è la Società Idroelettrica Piemonte“1 così scriveva nell’immediato dopoguerra2 l’ing. Annibale Torrione. Era uno che se intendeva, nel 1950 scriverà un’opuscolo edito dalla CGIL sullo “sfruttamento idroelettrico delle acque della Valle d’Aosta“3. I grandi impianti idroelettrici avevano due obiettivi: produzione di energia elettrica per far funzionare le fabbriche e dar lavoro agli operai, creare riserve d’acqua per l’irrigazione.
Continua la lettura di Gli impianti idroelettrici geniali della Società Idroelettrica Piemonte
Le statistiche relative al consumo di energia elettrica in Italia sono disponibili sul sito di TERNA1 e sono un buon punto di partenza per ragionare sull’argomento.
Nel primo grafico si nota che il picco di richiesta di energia elettrica in un lunedì lavorativo di gennaio si ha di giorno e sfiora i 50 Gwh, la notte la richiesta di energia scenda a circa la metà.
Cinque anni fa la richiesta di energia non era molto diversa, lo si vede nel secondo grafico.
Post del 14.01.2025 ultimo aggiornamento 28.04.25