Il curioso fenomeno dell’evaporazione del vino in montagna descritto da Edward Whymper pare avvenisse un tempo con maggiore intensità in presenza delle guide di Chamonix.
Sembrerebbe che le guide AIGAE non abbiano ancora acquisito il singolare potere dai loro blasonati colleghi d’oltralpe.
L’evaporazione del vino di Edward Whymper, traduzione italiana di Gian Mario Navillod.
“La notte passò senza alcun incidente degno di menzione, ma, al mattino, avemmo l’occasione d’osservare un curioso esempio di evaporazione che si può osservare frequentemente nelle Alpi. Il giorno prima, alla sera, avevamo appeso ad una asperità della roccia l’otre impermeabile che conteneva cinque bottiglie di vinaccio di Rodier. Il mattino, anche se pareva che l’otre non fosse stato stappato durante la notte, i quattro quinti del contenuto erano evaporati. Era un fenomeno molto strano; né io né i miei amici avevamo bevuto una goccia di vino, e le guide dichiararono una dopo l’altra che non avevano visto nessuno berne. Evidentemente, la sola spiegazione di questo fenomeno doveva essere la secchezza dell’aria. Tuttavia è importante osservare che la secchezza dell’aria (o l’evaporazione del vino) è sempre maggiore quando un forestiero fa parte di una spedizione, e la secchezza causata dalla presenza di un solo portatore di Chamonix è talmente grande che non sono più i quattro quinti che evaporano, ma l’intero contenuto. Ho avuto per un certo tempo una grande difficoltà a combattere questo singolare fenomeno, ma finii per scoprire che, quando mi servivo dell’otre di vino come cuscino, nessuna evaporazione aveva luogo.”
Edward Whymper, Scrambles Amongst the Alps in the years 1860-’69, J.B. Lippincott & Co., Philadelphia 1872, pag. 85 – Ex Libris Gian Mario Navillod.
Pagina del 30.03.2015 ultimo aggiornamento 10.12.2021