La Punta Falinère da Chamois.
Profittando della bella giornata di sole il 20 maggio sono salito alla Punta Falinère partendo dal comune di Chamois, il più alto comune della Valle d’Aosta.
Avrei potuto passare dal villaggio di Cheneil di Valtournenche ma sul versante Nord i sentieri erano ancora coperti di neve. Avrei dovuto aspettare ancora un po’ di tempo per salire senza le ciaspole.
La gita farà parte delle proposte pensate per far conoscere agli ospiti dell’Hotel Maison Cly e dell’Hotel Relais du Foyer quanto sono belle le montagne valdostane: una serie di passeggiate ed escursioni su misura per permettere a tutti di godere della bellezza delle Alpi.
La Punta Falinère è una bella cima di 2763 metri di altezza, molto panoramica, posta sullo spartiacque tra i comuni di Chamois e di Valtournenche, il comune del Cervino.
I prati intorno al Lago di Lod erano già verdissimi.
Mano a mano che salivo però era come se la macchina del tempo andasse indietro: per ogni passo avrei dovuto togliere alcune ore allo scorrere del tempo: più si sale e più si ritorna verso il disgelo e l’ultima neve invernale.
Fino al Colle di Cheneil si cammina sul piacevole sentiero in mezzo alla fioritura blu delle genziane e rosa delle soldanelle.
Dal belvedere si vedono in lontananza le acque azzurre della diga di Cignana finalmente libere dalla morsa del gelo.
Poi proseguendo lungo la cresta si trovano ancora alcuni brevi tratti di sentiero innevato mentre sulla lato nord della Punta Fontana Fredda il sole fatica ancora a sciogliere il bianco manto invernale.
Arrivati alla Punta Fontana Fredda consiglio a tutti una piccola deviazione verso nord per percorrere tutta la breve cresta che porta al belvedere su Cheneil.
Attenzione: per ora è un’emozione preclusa a chi soffre di vertigini, almeno fino a quando non costruiranno al belvedere una piccola protezione come è stato fatto sul sentiero 107.
Dalla Punta Fontana Fredda si raggiunge il fretta il santuario di Clavalité dedicato a San Domenico Savio percorrendo leggeri saliscendi lungo l’ampia cresta erbosa.
E da questa suggestiva chiesetta come non farsi tentare dalla Punta Falinère che sembra a portata di mano?
Il sentiero che sale la cresta ovest era in ottime condizioni. Tranne il primo pezzo che attraversa un piccolo nevaio a fine maggio era già percorribile senza particolari difficoltà.
La segnaletica è ben curata, il sentiero ben visibile, solo negli ultimi metri sotto la cima le persone più prudenti devono aiutarsi con le mani nella progressione.
Tutt’altra difficoltà presenta la discesa dalla cresta est dove non c’è sentiero, il pendio è esposto ed in alcuni tratti presenta difficoltà alpinistiche.
Dalla vetta il panorama è estremamente suggestivo: sembra di poter toccare con mano il vallone ingombro di neve fino in estate inoltrata che separa il Grand Tournalin dal Petit Tournalin.
Il fondo alla valle spiccava il verde brillante dei pascoli di Chamois e ai piedi della vetta l’azzurro del lago Falinère sul quale galleggiavano gli ultimi piccoli iceberg di ghiaccio dell’inverno ormai passato.
Come resistere al fascino delle montagne di Chamois, nel cuore delle Alpi?
PAGINA DEL 22.05.2015
ULTIMA REVISIONE 5.08.2016