
Nel piccolo stato sovrano di Gilliarey, incastonato tra le cime più alte delle Alpi, lo scorrazzare delle lepri e il rosicchiare delle marmotte sono turbati dagli echi dei bombardamenti delle potenze belligeranti.

Il Gran Ciambellano pro-tempore1 scorrendo la rassegna stampa di oggi, ha letto con crescente interesse l’articolo di Carlo Cottarelli a pagina 30 del Corriere della Sera, dal quale risulta che il 60% della spesa per la difesa della Repubblica Italiana è assorbito da stipendi e pensioni mentre negli USA le spese per il personale dell’esercito sono pari al 25% del totale.

Rammentando che la confinante Confederazione Elvetica, ispirandosi ai princìpi dei Signori di Gilliarey, accoglie benevolmente gli amici tenendo lontani i nemici secondo il principio delle neutralità armata, il Gran Ciambellano, considerato che la matematica non è un’opinione, ha inserito nell’agenda del Consiglio Supremo di Difesa il potenziamento delle spese militari che saranno incrementate del 2% annuo a partire dello stanziamento attuale pari allo 0% del bilancio.

Con un investimento senza precedenti i porti della Signoria di Gilliarey sono mantenuti aperti ed attrezzati per accogliere i richiedenti asilo, si prevede di conseguenza un incremento di popolazione e di prodotto interno lordo che nel giro di pochi decenni salverà la popolazione di Gilliarey dall’estinzione alla quale, secondo Cottarelli, rischiano di essere destinate le popolazioni delle potenze confinanti2.

Sono aperti i canali diplomatici per addestrare il personale delle Nazioni Unite all’uso del Secret di Gilliarey, arma non letale ma particolarmente efficace contro le parti riproduttive dei violatori di confini.
- L’interpretazione autentica dell’appellativo onorifico di Gran Ciambellano DSC si trova in questo articolo: http://www.dislivelli.eu/
blog/guida-escursio%E2%80% A6cosa.html[↩] - Vedi: Carlo Cottarelli, Senza giri di parole, cap. VI, trentaduesima generazione: “la seconda più popolosa nazione del del mondo, la Cina … ha un tasso di fecondità (ossia un numero medio di figli per donna) di 1. Con un figlio per donna la popolazione si dimezza a ogni generazione. … partendo da, diciamo, 9 miliardi di persone … ci vorrebbero 32 generazioni per arrivare a due individui” i matematici dell’UNIGI dopo accurato esame ricordano che calcolando una generazione ogni 25 anni tra otto secoli torneremmo ad Adamo ed Eva. “L’utilità marginale della prole decresce rapidamente” spiega Cottarelli: “c’erano la gioia della maternità e quel desiderio istintivo che ci spinge a voler superare, attraverso i figli, la limitatezza della nostra vita terrena. Ma questo desiderio può essere soddisfatto anche da un solo figlio“[↩]