Scudo sabaudo e nodo Savoia nel borgo di Antey – Foto di Gian Mario Navillod.
Ma nel Medioevo, ad Antey, la Grappa cantata da Jean-Baptiste Cerlogne si beveva o si bruciava?
Il castello di Cly visto dal Ru Marseiller – foto di Gian Mario Navillod.
Gli ammiratori del Prof. Alessandro Barbero, sanno che il Medioevo è un periodo estremamente lungo e inizia nel 476 con la deposizione dell’imperatore Romolo Augusto (uno baby pensionato ante-litteram che rimase in carica per meno di un anno e venne esiliato a Napoli con una pensione da senatore) e termina il 12 ottobre 1492 con lo sbarco di Colombo nel Nuovo Mondo.
Lungo la Via Francigena – Testine apotropaiche o ritratti grossolani? – Foto di Gian Mario Navillod.
Circa mille anni di storia che si dividono per praticità in Alto Medioevo, dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente all’anno mille, e in Basso Medioevo dall’anno mille alla scoperta dell’America.
Lungo la Via Francigena – Il pellegrino di Maison Chenal – Foto di Gian Mario Navillod.
Si sospetta che non vi fosse parità dei sessi nel Basso Medioevo poiché le due coppie di briganti giustiziati a Bard nei primi dieci anni del XIV secolo furono condannati a pene differenti: gli uomini vennero impiccati, le donne arse sul rogo1.
Lungo la Via Francigena – La Tour de Ville di Arnad XII secolo – Foto di Gian Mario Navillod.
Nel 1403 San Vincenzo Ferreri predicò in Valle d’Aosta chiedendo per streghe e stregoni pene ben più severe di quelle previste nel penitenziale di Worms dell’XI secolo: “se qualcuno va dagli indovini, punitelo duramente e bruciate gli indovini … queste persone maligne devono essere bruciate2”.
Lungo la Via Francigena – Castello di Nus dal Ru de Mazod – Foto di Gian Mario Navillod.
Nel 1418 (l’anno della Grande Guerra 14-18) prese possesso della Diocesi di Aosta Oger Moriset, il vescovo che non voleva bagnarsi i piedi e l’anno successivo Anthonia Dollina di Perloz, guaritrice, fu condotta al rogo3.
Nel 1447 venne interrogata nella domus fortis di Antey Annexona, moglie di Petrus Grappes, accusata di infanticidio. Se fosse nata a Roma avrebbe dichiarato che i bimbi erano morti a causa “de li mortacci loro“; essendo valdostana si limitò a sostenere che le anime dei parenti defunti erano responsabili della morte dei bambini.
Un carattere sanguigno quello di Annexona: a chi non le dava l’elemosina augurava “tra tre giorni sentirai un dolore mai provato” oppure “entro poco tempo avrai molta gente in casa” che per un contemporaneo festaiolo potrebbe essere interpretato come un buon augurio ma per un uomo del Medioevo era un chiaro riferimento alle veglie dei morti.
I tre uomini indicati da Annexona per assisterla in giudizio rinunciarono alla sua difesa, chiese di essere rappresentata nel processo dal duca di Savoia o del vicecastellano e mal gliene incolse: alla fine del processo Annexona moglie di Petrus Grappes detta La Grappa venne bruciata sul rogo4 a dimostrazione che nel Medioevo ad Antey la Grappa a volte si beveva e almeno una volta è stata bruciata.
Grazie ad Ezio Emerico Gerbore, medievista e paleografo, che con il suo libro sulla stregoneria medievale in Valle d’Aosta ha smentito due luoghi comuni: non tutte le donne accusate di stregoneria in Valle d’Aosta erano guaritrici e non tutte le streghe valdostane sono state condannate al rogo.
Bibliografia
Ezio Emerico Gerbore, Donne e uomini nella tempesta, la stregoneria medievale in Valle d’Aosta, Edizioni Pedrini, 2025, ISBN 979-12-80602-60-2
Ezio Emerico Gerbore, Donne e uomini nella tempesta, la stregoneria medievale in Valle d’Aosta, Edizioni Pedrini, 2025, ISBN 979-12-80602-60-2, pag. 9[↩]