Masso sull’alveo naturale del Ru Neuf di Gignod – Foto di Gian Mario Navillod.
L’acqua del Ru Neuf di Gignod scorre ancora alla luce del sole per quasi metà della sua lunghezza, vi sono ancora alcuni tratti in alveo naturale dove si può immaginare di essere un pellegrino medievale in cammino verso Roma lungo la Via Francigena che passa proprio sull’argine del ru. Continua la lettura di Ru Neuf di Gignod→
Briglia sul Torrente Saint-Bartélemy vista dal Ru de Mazod/Chétoz – Foto di Gian Mario Navillod.
Un pezzo di Via Francigena ed i grandi cancelli che sbarrano la strada alle alluvioni, due ottimi motivi per camminare lungo il Ru de Mazod/Chétoz che porta le acque del torrente Saint-Bartélemy fino al villaggio di Chétoz. Continua la lettura di Ru de Mazod et Chétoz→
Argine rinforzato da pietre posate di coltello lungo il Ru d’Alp Vuillen – Foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru d’Alp Vuillen derivava le acque del Torrente di Thoules a 2270 m di quota e le portava fino ai 2000 metri dell’Alpe Merdeux. Ha due caratteristiche curiose: attraversava il vecchio Ru de Vullien su di un sovrappasso in cemento armato e irrigava i pascoli di un alpeggio dal nome curioso “Merdeux” (in italiano: merdosi). Continua la lettura di Ru d’Alp Vuillen→
Tratto abbandonato in alveo naturale del Ru de Vuillen/Vullien – Foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru de Vuillen/Vullien, detto anche Ru Chaffières, deriva le acque del Torrente de la Belle Combe a circa 2200 di quota. Dall’opera di presa scorre in una tubazione a pressione fin sopra l’Arp du Jeu e poi a cielo aperto fino all’Alpe Chantel. Continua la lettura di Ru de Vuillen abbandonato→
Tratto in alveo naturale del Ru de Vuillen/Vullien – Foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru de Vuillen/Vullien, detto anche Ru Chaffières, deriva le acque del Torrente de la Belle Combe a circa 2200 di quota. Dall’opera di presa scorre in una tubazione a pressione fin sopra l’Arp du Jeu e poi a cielo aperto fino all’Alpe Chantel. Continua la lettura di Ru de Vuillen/Vullien→
Passerella in legno e vecchio tratto in cemento visti da una galleria del Ru Courtaud/Courtod – Foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru Courtaud – grafia utilizzata dal consorzio di miglioramento fondiario che lo gestisce – sulla CTR risulta Ru de Saint-Vincent, Torrente di Courthoud, conosciuto anche come Ru d’Amay, Ru de la Montagne, Ru Courthoud, Ru Courtod è il ru più lungo della Valle d’Aosta. Continua la lettura di Ru Courtaud→
Casetta dei reuvan di Nanaz/Nannaz lungo il Ru Courtaud/Courtod – Foto di Gian Mario Navillod – 31 luglio 2013.
Occorre un’oretta di cammino per raggiungere il Ru Courtaud da Saint-Jacques, si cammina su di una facile mulattiera che passa tra vecchie case restaurate con amore, pascoli curati e belle foreste di larici ai piedi dei ghiacciai del Monte Rosa. Continua la lettura di Ru Courtaud da Saint-Jacques→
Ponte canale in legno sul Ru Courtaud/Courtod – Foto di Gian Mario Navillod.
La parte centrale del Ru Courtaud rende omaggio all’intelligenza degli abitanti di Ayas che sono riusciti a mettere d’accordo gli agricoltori, che tendono ad intubare tutti i canali irrigui per limitare le perdite e gli oneri di manutenzione, e i turisti che amano passeggiare accompagnati dal mormorio dell’acqua. Continua la lettura di Ru Courtaud da Barmasc→
Presa del Ru de Chevrère et Montjovet sul Torrente Chalamy – Foto di Gian Mario Navillod.
L’opera di presa sul torrente Chalamy da sola vale il viaggio: ci si trova avvolti da schizzi d’acqua limpidissima e circondati da una foresta balsamica, nel cuore del Parco Regionale del Mont Avic. Continua la lettura di Ru de Chevrère et Montjovet→
Ru d’Arc in autunno – Foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru d’Arc derivava le acque del Torrente Farcoz a circa 1900 metri di quota e terminava la sua corsa sotto l’Arp-du-Jeu a 1825 metri di quota, all’incrocio con la vecchia strada militare di Bosses Crevacol. Negli ultimi due chilometri l’acqua scorre a cielo aperto affiancata da una strada sterrata dove le auto passando di rado e le buche si fanno via via più profonde. Continua la lettura di Ru d’Arc→