Al Col Cheneil con le ciaspole
Ci sono dei giorni nei quali il cielo è così azzurro che è impossibile rimanere in casa a mangiare gli spaghetti: la montagna chiama.
E dove andare se non a Chamois che ho presentato ad alcuni soci di Legambiente sabato scorso?
Ho voluto provare Chamois in un giorno di altissima affluenza, quando gli sci club fanno le ultime gare della stagione, il piazzale della partenza della funivia è stracolmo e intorno al lago di Lod si fatica a trovar posto nei tre ristoranti che si riempiono per poche domeniche l’anno di turisti.
Alle 11 di mattina sono riuscito a trovare ancora un posto per l’auto nel parcheggio proprio sotto la funivia, in alternativa avrei potuto prendere un bus della Savda o lasciare comodamente l’auto nel parcheggio dell’Area Sportiva di Antey e utilizzare la navetta a chiamata (costa solo 1 euro all’interno del comune, 2 euro se si passa da un comune all’altro).
Il biglietto A/R della funivia costa ancora 2 euro ma occorre affrettarsi prima che la regione aumenti le tariffe. La cabina non era pienissima, l’ora di punta era passata. A metà strada un camoscio si stava godendo il sole e poco più in alto, quando si comincia a vedere il Labirinto di San Valentino i bambini disquisivano su: “è un labirinto no, non è un labirinto” mentre un signore ha spiegato “l’ha fatto qualcuno che aveva del tempo [da perdere] … però è preciso …”
Al Lago di Lod c’era il mondo e si sentiva il calore del sole che spingeva avanti la primavera. Un sacco di gente e tutti sorridenti, anche la proprietaria del Bar del Lago che di corsa tra un tavolo e l’altro ha trovato il tempo per scambiare due parole gentili con i suoi ospiti.
Le piste per le ciaspole sono ancora in buone condizioni anche se la neve nelle ore più calde fonde e comincia a scorrere sul ghiaccio che copre ancora quasi tutto il lago. Nell’area picnic del lago di Lod un artista sconosciuto ha scolpito un lupo di neve. Che sia un amico di chi ha scolpito la befana di Chamois?
Ho preso il nuovo sentiero che passa dal bosco per arrivare al Col Cheneil: lontano dalla piste di sci, lontano dal rumore. Al colle ci siamo trovati in due: io e un ragazzo che era arrivato da Cheneil. Attenzione: tra il belvedere e Cheneil il pericolo di caduta valanghe aumenta notevolmente, se non siete esperti non andate oltre il belvedere sul Cervino.
Non una nuvola copriva il Cervino e la catena delle Grandes Murailles: visibilità perfetta, anche nel pomeriggio quando di solito si alzano le nuvole del caldo.
Al rientro ho trovato un po’ di coda in funivia: era l’ora di punta. Per fortuna la cabina porta una quarantina di persone e la discesa dura in tutto una decina di minuti: le code a Chamois durano poco.
Consigli:
- Prima si partire installate sul vostro telefonino l’applicazione gratuita OsmAnd con i sentieri di Chamois e i 21 itinerari con le ciaspole tracciati dalla guida ambientale André Navillod;
- rientrate dal bosco, magari fermandovi al Rifugio L’Ermitage per la merenda.