Il clima in Valle d’Aosta

Edward Whymper e Michel Croz sulla vetta del Cervino nel 1865.
Edward Whymper e Michel Croz sulla vetta del Cervino nel 1865.

La grande variabilità del clima in Valle d’Aosta è dovuta alla sua posizione geografica; si trova nel cuore della catena alpina ed è circondata dalle cime  più alte delle Alpi, le montagne che hanno dato il nome all’alpinismo.

Il Monte Cervino dal belvedere lungo il Ru Veuillen di Chamois - Foto di Gian Mario Navillod.
Il Monte Cervino dal belvedere lungo il Ru Veuillen di Chamois – Foto di Gian Mario Navillod.

Ogni 300 metri di dislivello si perdono in media circa 2 °C. Lo stesso avviene se ci si sposta di tre gradi di latitudine verso il Polo Nord1. Per questo motivo le temperature che si osservano a Chamois, il comune più alto della Valle d’Aosta a 1800 metri s.l.m. sono più vicine a quelle che si registrano nella capitale islandese di Reykjavík a 64 gradi di latitudine Nord che a quelle di Trieste che si trova come Chamois a 45 gradi di latitudine Nord.

Cervino e diga del Goillet dalla cima della Gran Sometta – Foto di Gian Mario Navillod.
Cervino e diga del Goillet dalla cima della Gran Sometta – Foto di Gian Mario Navillod.

Al lago del Goillet a 2500 metri di quota la temperatura media annuale è di 0 °C, la stessa che si trova in Svezia al Circolo Polare Artico2.

Il Ru Mezein di Saint-Marcel - foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru Mezein di Saint-Marcel – foto di Gian Mario Navillod.

Le montagne che circondano Aosta impediscono alle precipitazioni di raggiungere il cuore della Valle d’Aosta, la piovosità registrata a Saint-Marcel non raggiunge i 500 mm annui3, a Rabat, capitale del Marocco, piove di più.

L’Italia vista dall’Ospizio del Gran San Bernardo – Foto di Gian Mario Navillod.
L’Italia vista dall’Ospizio del Gran San Bernardo sulla Via Francigena  – Foto di Gian Mario Navillod.

Dove le montagna si abbassano la piovosità aumenta, il record valdostano è di circa 2000 mm al Colle del Gran San Bernardo, più di quanto piove a Thaiti, in Polinesia, un’isola francese dal clima tropicale.

L’Atlante Climatico della Valle d’Aosta riporta che al Piccolo San Bernardo il 28 marzo 1937 vennero misurati più di 10 metri di neve al suolo, il massimo spessore documentato da una stazione meteorologica in Italia4. A Gressoney-La-Trinité nel 1917 caddero in 24 ore quasi due metri di neve5. Nell’anno dei tre otto, il 1888, una valanga distrusse il villaggio di Aviel/Avieil/Aviey di Arnad, a poco più di 900 metri sul livello del mare facendo strage dei suoi abitanti.

  1. Luca Mercalli, Atlante Climatico della Valle d’Aosta, Graficat, Torino 2003, ISBN 88-900099-3-4, pag. 67[]
  2. Località di Jokkmokk, vedi Luca Mercalli, Atlante Climatico della Valle d’Aosta, Graficat, Torino 2003, ISBN 88-900099-3-4, pag. 69[]
  3. Luca Mercalli, Atlante Climatico della Valle d’Aosta, Graficat, Torino 2003, ISBN 88-900099-3-4, pag. 76[]
  4. Ibid.[]
  5. tra il 29 e il 30 dicembre 1917 198 cm misurati dal sacerdote Egidio Berguet, Luca Mercalli, Atlante Climatico della Valle d’Aosta, Graficat, Torino 2003, ISBN 88-900099-3-4, pag. 248[]