Il Ru des Barmes scorre intubato sotto una strada sterrata che attraversa tre tipi di paesaggio diversi: i pascoli alpini che circondano le opere di presa, la fitta foresta di conifere sopra il borgo di Saint-Rhémy e i ripidi pendii a monte di Bosses che vengono ancora coltivati a foraggio.
Durante la bella stagione non è raro vedere dall’altra parte della valle i pellegrini che percorrono la Via Francigena, nel bosco si nascondono i bunker della seconda guerra mondiale e una passerella sospesa sul vuoto offre un pizzico di adrenalina a chi percorre questa tranquilla passeggiata.
Accesso
Dall’uscita autostradale di Aosta Est seguire le indicazioni per il Gran San Bernardo, dopo l’abitato di Saint-Oyen, prima del viadotto che porta al raccordo autostradale tenere la destra e proseguire lungo la statale che porta al Colle del Gran San Bernardo. Superare l’abitato di Saint-Rhémy e all’altezza del primo ponte sul torrente Artanavaz lasciare l’auto in uno dei grandi parcheggi che si trovano sulla destra, vicino al corso d’acqua.
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Lunghezza: 3.6 km
Quota partenza: 1754
Quota arrivo: 1690
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Dislivello 50 m circa
In bici: si può fare.
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Descrizione.
Un ponte pedonale in legno collega i due parcheggi, si passa sulla destra orografica e si percorre la strada sterrata che passa a fianco del secondo parcheggio in direzione del torrente. In alto è ben visibile il ponte autostradale che dà accesso al Tunnel del Gren San Bernardo. Il paesaggio è quello tipico dei pascoli di alta montagna, la quota e la vicinanza del corso d’acqua rendono il clima fresco anche nelle giornate più torride.
In un quarto d’ora di piacevole passeggiata si raggiunge il dissabbiatore, poco più in là c’è l’opera di presa dove l’acqua scompare alla vista e inizia il suo viaggio sotterraneo verso la collina di Bosses.
Si torna indietro fino fino alla statale, la si attraversa e si prosegue lungo la comoda sterrata all’ombra dai larici, se si osserva con attenzione l’altro lato della valle, alla destra di un alpeggio intonacato a calce si scorge una strana costruzione in pietra, proprio ai margini del bosco. E’ una delle fortificazioni che dovevano proteggere la Valle d’Aosta da un attacco militare proveniente dal colle del Gran San Bernardo e batteva la statale dall’alto, alle sue spalle nascosta nel bosco c’è un’altra piccola postazione, il bunker più grande si trova proprio sotto il ru, nascosto nel fitto bosco di abeti. Si intravede tra gli alberi solo il fossato anticarro che interrompe il corso del torrente creando una piccola cascatella. La sterrata si allarga in una piazzola poi la discesa su fa più ripida e alle spalle del Borgo la strada si restringe fino a ridursi ad un sentiero che taglia una scarpata scoscesa.
Appare la prima passerella sospesa su una frana che scende verso torrente. A monte ci sono due tubazioni in ferro, in quella più grande scorre il ru, a valle un parapetto in legno offre un po’ di conforto a chi soffre di vertigini. Altre due passerelle permettono di superare la ripida fascia rocciosa, per un attimo si scorge tra gli alberi il campanile della parrocchiale di Saint-Rhémy, poi il sentiero si allarga fino a riprendere la consueta larghezza delle strade agricole e la pendenza si riduce.
Agli abeti rossi si aggiungono i larici. La strada sterrata esce dal vallone e gira verso ovest tagliando la collina di Bosses. I prati più ripidi sono ormai incolti, negli altri i contadini in estate raccolgono il fieno per nutrire le mucche durante la brutta stagione. In basso sono ben visibili i tornanti della strada statale che sale verso il colle e il viadotto dove inizia il raccordo autostradale per il traforo.
I ciliegi selvatici in ottobre colorano di rosso vivace il pendio che scende che verso le prime case, in alto tra il verde della foresta e il cielo azzurro spicca il nastro bianco dell’autostrada per il traforo sostenuto da un intreccio di piloni e travi in cemento armato. E’ interessante osservare il contrasto tra le fortificazione della seconda guerra mondiale che cercavano il più possibile di mimetizzarsi nell’ambiente e le opere stradali del dopoguerra che sembra si sia cercato di rendere il più possibile visibili. Un’ultima leggera discesa porta fin sulla strada asfaltata che collega Bosses alle piste di discesa di La Joux dove termina in ru. Non resta che riprendere la via del ritorno.
Curiosità.
Con deliberazione n. 1438 del 9/10/2015 della Giunta regionale valdostana è stato autorizzato lo sfruttamento idroelettrico di una parte dei 65 litri al secondo di portata massima del Ru des Barmes nella centralina di La Combaz.