L’Abbé Trèves e le acque

Ru Mezein di Saint-Marcel - foto di Gian Mario Navillod.
Ru Mezein di Saint-Marcel – foto di Gian Mario Navillod.

Scriveva l’Abbé Trèves nel 1916 “La storia dei nostri ru valdostani è ancora, purtroppo! una campo del tutto vergine e inesplorato … Titoli in mano, fornirebbe ai nostri comuni valdostani i mezzi giuridici per difendere i loro sacri diritti inalienabili su tutto questo magnifico patrimonio di acque pubbliche acquistate un tempo dai nostri padri e da loro pagate con bel denaro sonante, che un governo rapace cerca di sottrarci … E insegnerebbe loro a imporre a tutte queste società nuove e straniere, accaparratrici delle nostre acque, il rispetto del diritto di irrigazione così antico e basilare per le nostre terre e la giustizia elementare di lasciare – anch’esse in denaro sonante – una forte canone annuale di risarcimento verso le popolazioni che esse spogliano. La Divina provvidenza, attraverso tante e così magnifiche cascate sparpagliate dalla cima al fondo della valle, utilizzabili per produrre energia elettrica e trasformabili in petrolio bianco, ha dotato la nostra cara patria valdostana di una immensa ricchezza di cui cominciamo un po’ tardi a scoprire l’esistenza e intuirne l’estensione. Perché ci lasceremmo sottrarre impunemente questo patrimonio così preziose senza che ne rimanga nulla o quasi per il progresso morale ed economico del paese? Quando, difeso con energia, potrebbe servirci così bene per dei lavori di viabilità, di rimboschimento, di arginatura e per il finanziamento di un sacco di opere sociali e per il popolo, quali l’istruzione post-scolare, le scuole d’agricoltura, per l’emigrazione, della buona casalinga, di arti e mestieri così richieste dalle necessità del tempo.1

Nel 1886 all’inaugurazione della stazione ferroviaria di Aosta, allora in provincia di Torino, la città era già dotata di illuminazione elettrica. Occorre attendere i primi anni del 1900 per vedere costruire le prime centrali in bassa valle, nel 1907 viene fondata la Società idroelettrica della Valle d’Aosta (SIVA) che inizia ad acquisire i diritti per lo sfruttamento razionale del potenziale idroelettrico del bacino della Dora Baltea in concorrenza con l’acciaieria Ansando di Aosta. Alla fine della prima guerra mondiale la SIVA diventa SIP ed inaugura nel 1921 la diga del Lago Vargno e nel 1922 quella del lago Gabiet. Seguirà la diga di Cignana nel 1928. Tra il 1918 ed il 1938 la produzione idroelettrica italiana quadruplica.

Nel 1950 la SiP comincia i lavori per la diga di Beauregard in Valgrisenche e si insedia il consiglio di amministrazione del Consorzio Elettrico del Buthier fondato dalla Società Nazionale Cogne,  dall’Azienda Elettrica Municipale di Torino, dalle Ferrovie di Stato con l’obiettivo di costruire una linea ad alta tensione tra la Valle d’Aosta e la Valle dell’Orco attraverso il colle del Nivolet (1953) e la centrale di Signayes (1951). In una fase successiva ci si propone lo sfruttamento idroelettrico delle acque del Parco Nazione del Gran Paradiso (proposito mai portato a termine) mentre con un costo preventivato di 27 miliardi iniziano i lavori della diga di Bionaz (inizio lavori luglio 1959 – fine lavori  settembre 1964) e della centrale di Valpelline  che entra in funzione nel 19582.  A consuntivo per centrale e diga si spenderanno 50 miliardi di lire3.

Curiosità

Per non intralciare il traffico turistico sulle strade della Valle d’Aosta il cemento per costruire la diga di Bionaz proveniente da Morano Po in provincia di Alessandria arrivava  con tre treni speciali al giorno4 ad Aosta. Era stata costruita una teleferica lunga 26 km che dagli stabilimenti Cogne saliva fino al cantiere. L’impianto venne smantellata alla fine dei lavori ma si trovano ancora lungo il  tracciato le massicce basi in cemento che paiono sculture astratte.

1962 istituzione ENEL, 9 ottobre 1963 Vajont, il geometra Romano Rosso ricorda che vi sono stati una ventina di incidenti mortali durante la costruzione della diga di Bionaz.

  1. Treves Joseph, L’ancien rû d’Emarèse, Aoste, 1916, Ed. Marguerettaz, pag, 14 versione digitale disponibile qui: http://cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/Libri/L%27ancien%20ru%20d%27%20Emar%c3%a8se%20%20-%20Abb%c3%a9%20Joseph%20Tr%c3%a8ves%20%20-%201916/index.html?p=18&z=1[]
  2. Daria Pulz, Marie-Rose Colliard, La Valpelline e la diga di Place-Moulin, Le Château Edizioni, Aosta, 2011 ISBN 978-88-7637-139-4, pag. 106 e segg.[]
  3. Daria Pulz, Marie-Rose Colliard, La Valpelline e la diga di Place-Moulin, Le Château Edizioni, Aosta, 2011 ISBN 978-88-7637-139-4,  pag. 220[]
  4. Daria Pulz, Marie-Rose Colliard, La Valpelline e la diga di Place-Moulin, Le Château Edizioni, Aosta, 2011 ISBN 978-88-7637-139-4,  pag. 185[]