Il Ru Crépellaz

Ponte acquedotto sul Ru Crépellaz di Quart - Foto di Gian Mario Navillod.
Ponte acquedotto sul Ru Crépellaz di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.

Introduzione

Il Ru Crépellaz capta le acqua del torrente Dèche a circa 1000 metri di quota e termina la sua corsa a circa 900 metri di quota sopra il villaggio di Duclos di Quart.

Sopra la conduttura in acciaio una strada sterrata permette di pedalare senza sforzo lontano dal rumore delle auto. In fondo al vallone si trova una sorpresa inaspettata: un bellissimo ponte acquedotto con delle scritte incise che da accesso al tratto dismesso del ru e al villaggio fantasma di Vignolaz.

Continua la lettura di Il Ru Crépellaz

Il parroco all’inferno

Le vigne dell'Enfer di Arvier viste dal Ru de l'Eau Sourde - Foto di Gian Mario Navillod.
Le vigne dell’Enfer di Arvier viste dal Ru de l’Eau Sourde – Foto di Gian Mario Navillod.

Nel comune di Arvier si produce l’Enfer di Arvier, l’inferno di Arvier, un vino che deve il suo nome ad una conca esposta a sud dove in estate fa talmente caldo che è stato necessario costruire dei piccoli canali irrigui, i ru,  per portare l’acqua alle vigne.

Ho trovato nel libro che  Cesare Cossavella ha dedicato ai vignaiuoli valdostani una storiella che mi raccontava mia nonna quando ero bambino, la trascrivo tale e quale: “Si dice … che un tale si era recato in canonica per ordinare una messa di suffragio per sua moglie. Quando bussò alla porta la perpetua gli disse: «L’enquerà y et pa, l’è a l’enfée» (Il parroco non c’è, è all’inferno) e l’altro replicò: «Mè teteun, di qué fée ba a l’enfée» (ma insomma, cosa fa giù all’inferno) e la perpetua rispose «Soufre»” Che in dialetto valdostano significa sia “soffre” che “sta dando lo zolfo“(alla vigna)1.

  1. Cesare Cossavella, Vini, vigneti e vignerons della Valle d’Aosta, Priuli e Verlucca editori, Ivrea 2012, ISBN 978-88-8068-581-4, pag. 51[]

Panorama dallo Zerbion

Croce di Armesson sul sentiero per il Monte Zerbion - Foto di Gian Mario Navillod.
Croce di Armesson sul sentiero per il Monte Zerbion – Foto di Gian Mario Navillod.

Anche sullo Zerbion sta arrivando la primavera, la neve è trasformata, non occorrono più le ciaspole per raggiungere la vetta. Sono consigliati invece i ramponcini perché nel bosco ci sono ancora alcuni tratti ghiacciati.

Partenza da Promiod di Châtillon, parcheggio Sud (1490 m) dal guado sul torrente Promiod (1766 m) tratti di ghiaccio nel bosco, usciti dal bosco (2150 m) neve e prateria alpina si alternano.

Dislivello di circa 1200 m. Solo per gambe allenate. Click qui per la mappa.

Curiosità

Il 10 agosto 2014 la Guida Ambientale Riccardo Caserini ha accompagnato sullo Zerbion un gruppo di simpatici escursionisti che a causa delle condizioni meteo instabili non hanno potuto apprezzare l’eccezionale panorama che offre questa vetta. Continua la lettura di Panorama dallo Zerbion

M’illumino di meno a Chamois.

Ciaspolata notturna a Chamois - (C) AndreKina Photography - Viale Piemonte 14 Saint-Vincent +39 328 277 7759
Ciaspolata notturna a Chamois – (C) AndreKina Photography – Viale Piemonte 14 Saint-Vincent +39 328 277 7759

E’ stata una bella emozione salutare gli ascoltatori di Caterpillar di Radio2 in diretta da Chamois nella giornata dedicata al risparmio energetico. A Palermo hanno spento l’Orto Botanico, a Venezia hanno spento Piazza San Marco, l’ambasciata di Spagna ha spento il tempietto del Bramante, a Bologna hanno spento le due torri, Milano ha spento i grattacieli di CityLife.

Cosa poteva fare il Sindaco del comune più alto della Valle d’Aosta, l’unico che ha scelto di fare a meno delle auto nel lontano 1955? Continua la lettura di M’illumino di meno a Chamois.

L’airone cenerino di Antey

L'airone cenerino di Antey (Ardea cinerea) - Foto di Gian Mario Navillod.
L’airone cenerino di Antey (Ardea cinerea) – Foto di Gian Mario Navillod.

Stamattina l’airone cenerino di Antey si è fermato sotto le mie finestre per scaldarsi al primo sole. A mille metri di quota, ai piedi del Cervino, si comincia a sentire aria di primavera. È il momento di passeggiare lungo i ru della Valle d’Aosta o di godersi le ultime ciaspolate in alta quota. Sotto terra le talpe ricominciano a scavare,  la primavera si avvicina.

Post del 17.02.19 ultimo aggiornamento 12.01.20