Pericolo valanghe

Valanga sulla strada per il Rifugio Prarayer di Bionaz – Foto di Gian Mario Navillod.
Valanga sulla strada per il Rifugio Prarayer di Bionaz – Foto di Gian Mario Navillod.

“La valanga cade dove non è ancora caduta, dove è già caduta e dove non avrebbe mai potuto cadere”.

Questa frase che ho trovato in un libro di Marco Fazion espone chiaramente quanto sia difficile, forse impossibile, valutare in maniera precisa il pericolo di caduta valanghe in montagna.

Lapide in memoria degli zingari stagnini morti sulla strada per il colle del Gran San Bernardo – Foto di Gian Mario Navillod.
Lapide in memoria degli zingari stagnini morti sulla strada per il colle del Gran San Bernardo – Foto di Gian Mario Navillod.

È del tutto evidente che non sussiste pericolo di caduta valanghe in Piazza Duomo a Milano, anche in caso di nevicate eccezionali.

Ma non appena il terreno si inclina e si copre di neve  le variabili che possono portare al distacco della valanga sono così numerose e così diverse, anche su spazi relativamente ridotti, che l’attesa di  previsioni puntuali ed affidabili temo si protrarrà ancora a lungo.

Ogni anno la stampa ci ricorda che purtroppo la valanga non risparmia né i “professionisti della montagna” né gli atleti che “conoscevano le montagne come le loro tasche”.

Per ridurre il rischio consiglio di consultare il Bollettino neve e valanghe ed il Catasto valanghe della Regione Autonoma della Valle d’Aosta prima di partire: se il rischio è alto o l’itinerario attraversa una zona soggetta alla caduta valanghe meglio una passeggiata in Piazza Duomo o un buon libro vicino al caminetto.

Marco Fazion, Prima che venga il lupo (seconda edizione), Monte Meru Editrice, Assisi, 2011 , ISBN 88-88505-21-0, pag. 48