Ru de Vernier

Un piccolo ru, lungo in paio di chilometri, scorre ancora a cielo aperto tra le montagne di Quart. Occorre passo fermo e un po’ di coraggio per camminare tra l’erba alta e l’argine sottile, sospesi sulle pareti rocciose che precipitano verso il torrente del castello di Quart.

Presa del Ru Vernier di Quart - Foto di Gian Mario Navillod.
Presa del Ru Vernier di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.

Accesso

Dall’uscita autostradale di Aosta-Est seguire le indicazioni per Quart. Alle rotonde seguire le indicazioni per Villair de Quart poi immettersi sulla strada regionale 37 e salire in direzione del castello. Al tornante del parcheggio proseguire per la strada de La Montagne oltrepassando gli abitati di Jeanceyaz e Morgonaz e lasciare l’auto a bordo strada prima del cartello di divieto di transito.
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Lunghezza itinerario:  2.7+2.7 km circa
Quota partenza:  1280 m
Quota arrivo:  1540 m circa
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Dislivello: 250 m circa
In bici: meglio di no.
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Mulattiera invasa dalla vegetazione salendo al Ru Vernier di Quart - Foto di Gian Mario Navillod.
Mulattiera invasa dalla vegetazione salendo al Ru Vernier di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.

Descrizione

Dopo aver parcheggiato l’auto proseguire lungo la strada asfaltata per trecento metri. Poco dopo il tornante, sulla sinistra, una ripida salita porta all’inizio della vecchia mulattiera parzialmente invasa dalla vegetazione. Si sale sulle pietre lisciate dal tempo fino ad arrivare alla strada sterrata che si percorre fine al tornante successivo. Si lascia sulla destra la strada inerbita di servizio all’alpeggio Clou Damon e si prosegue sul sentiero che sale con pendenza costante, passa ai piedi di un oratorio e raggiunge l’alpeggio Borelly.

Oratorio sotto l'alpeggio Borelly di Quart - Foto di Gian Mario Navillod.
Oratorio sotto l’alpeggio Borelly di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.

Proprio sopra l’alpeggio, in corrispondenza di un tornante della sterrata, scorrono sotto il sole le acque del Ru Vernier. Si risale il ru lungo la pista di servizio che si interrompe presto in corrispondenza di un impluvio. Per poche decine di metri il ru scende velocissimo lungo il fianco ripido della valle. Il sentiero di servizio è invaso dalla vegetazione ed una caduta in questo punto potrebbe essere fatale. Solo gli escursionisti esperti possono affrontare con coraggio e piede fermo questo tratto pericoloso.

Alpeggio Borelly sotto il Ru Vernier di Quart - Foto di Gian Mario Navillod.
Alpeggio Borelly sotto il Ru Vernier di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.

Per un breve tratto il ru scorre in un tubo posato all’interno dei vecchio alveo: una soluzione intelligente ed economica per diminuire le perdite per infiltrazione e consentire, un domani, il restauro del vecchio argine.

Tratto incassato del Ru Vernier di Quart - Foto di Gian Mario Navillod.
Tratto incassato del Ru Vernier di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.

Più a monte si ascolta di nuovo il gorgoglio dell’acqua che scorre veloce sotto i raggi del sole in un silenzio animato solo dallo stormire delle foglie. In autunno i boschi si colorano delle tinte vivaci del foliage. I larici spiccano tra i pini e gli abeti grazie ai colori delle loro foglie che passano dal verde chiaro, al giallo, al rosso mattone prima di cadere a terra.

Ru Vernier di Quart - Foto di Gian Mario Navillod.
Ru Vernier di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.

Sopra il Ru si vedono i robusti muri in pietra dell’Alpe Vernier che nascondono le macerie del tetto crollato. Guardando verso sud spicca la cima del Monte Emilius, quasi incorniciata dai boschi che coprono le spalle del vallone. Sulla destra, più bassa si vede la Becca di Nona, la montagna di Aosta. A sinistra la Becca di Salé che chiude il vallone delle Laures verso est.

Vista sul Monte Emilius dal Ru Vernier di Quart - Foto di Gian Mario Navillod.
Vista sul Monte Emilius dal Ru Vernier di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.

L’opera di presa intercetta il torrente sotto una cascatella circondata da felci e muschi. Il solaio in cemento armato offre una comoda seduta circondati da una natura rigogliosa e selvaggia. Ripercorrendo i propri passi si torna sopra l’Alpe Borelly. Il Ru prosegue per pochi metri in piano e poi, bloccato da una chiusa, scende rapido verso il fondovalle. Chi lo desidera può proseguire per qualche centinaio di metri lungo la porzione di ru abbandonata che un tempo irrigava i prati dell’Alpe Ayette, facendosi strada tra alberi caduti e arbusti spinosi.

Tratto abbandonato del Ru Vernier di Quart - Foto di Gian Mario Navillod.
Tratto abbandonato del Ru Vernier di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.

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