Un piccolo ru, lungo in paio di chilometri, scorre ancora a cielo aperto tra le montagne di Quart. Occorre passo fermo e un po’ di coraggio per camminare tra l’erba alta e l’argine sottile, sospesi sulle pareti rocciose che precipitano verso il torrente del castello di Quart.
Presa del Ru Vernier di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.
Tubazione in plastica del Ru di Cleva Bella di Chamois posata nel vecchio alveo (intervento reversibile) – Foto di Gian Mario Navillod del 2025.
Il Ru di Cleva Bella è il ru che scorre più in alto nella valle del Cervino. Fino al 2023 scorreva ancora quasi tutto in alveo naturale. Continua la lettura di Ru di Cleva Bella→
Il foliage dei larici lungo il Ru de Runaz – Foto di Mauro Gillio.
Il Ru de Runaz prendeva le acque del torrente di Planaval a 2170 metri di quota e le portava fino a Runaz, circa 1000 metri più in basso. La sua presa era la prima che si incontrava scendendo lungo il torrente, in poco più di duecento metri si incontravano le prese di altri tre ru.
Alessandra Armirotti, Romain Andenmatten, Tristan Allegro, Gwenaël Bertocco, Caratterizzare una rete di siti di alta montagna di età tardo-repubblicana/augustea tra Valle d’Aosta (IT) e Vallese (CH) in Montagne e Archeologie, Ed. All’insegna del Giglio, Sesto Fiorentino, 2023, ISBN 978-88-9285-218-1 e-ISBN 978-88-9285-219-8, p. 17– versione digitale disponibile qui[↩]
Capanna del Villaggio dei Salassi del Col Citrin – Foto di Gian Mario Navillod.
Ogni volta che si paga il pedaggio autostradale in Valle d’Aosta viene in mente il nome della popolazione che abitava la valle nei primi secoli avanti Cristo: i Salassi.
Scrivevano poco i Salassi, il poco che sappiamo di loro lo troviamo nelle fonti romani e negli scavi archeologici.
Capanne del Villaggio dei Salassi della Tour Ronde di Avise – Foto di Gian Mario Navillod.
Una bella gita fino alla cima della Tour Ronde dove all’interno di un grande catino detritico due millenni fa i nostri avi hanno lasciato traccia del loro passaggio.
Feritoria al secondo piano del campanile di Antey (1186) – Foto di Gian Mario Navillod.
La torre campanaria della parrocchiale di Antey1 presenta delle caratteristiche insolite che colpiscono l’occhio attento: ha due feritoie sul lato ovest, orientate verso il borgo, e una porta al piano terreno, dove la strada principale che attraversa il centro storico di Antey curva bruscamente verso Nord.
Perché in Valle d’Aosta i piccoli canali irrigui abbandonati sono chiamati ru dou pan perdu, in italiano ru del pan perdu o, in francese ru du pain perdu?
La finestra dei tre artisti a Mascognaz – Foto di Gian Mario Navillod.
Per quasi vent’anni mi son chiesto chi fossero i tre artisti che per più lune “in fraterna comunità di vita pace domandarono ed ebbero dal Cielo e dagli uomini“. Nel volume dedicato ad Ayas1 ho trovato risposta: si tratta del poeta Francesco Pastronchi, del pittore Giuseppe Falchetti e del Conte Frusta di Torino.