La cappella e il lago e la diga di Cignana dal sentiero per il Col di Fort – Foto di Gian Mario Navillod.
“Con quella obiettività che mai si deve dipartire da un sereno esame tecnico dobbiamo riconoscere che delle grandi società che hanno ottenuto concessioni idrauliche in Valle d’Aosta, l’unica che sino ad oggi abbia messo allo studio e realizzato un congegno di impianti idroelettrici razionali e veramente geniali è la Società Idroelettrica Piemonte“1 così scriveva nell’immediato dopoguerra2 l’ing. Annibale Torrione. Era uno che se intendeva, nel 1950 scriverà un’opuscolo edito dalla CGIL sullo “sfruttamento idroelettrico delle acque della Valle d’Aosta“3. I grandi impianti idroelettrici avevano due obiettivi: produzione di energia elettrica per far funzionare le fabbriche e dar lavoro agli operai, creare riserve d’acqua per l’irrigazione.
La Barma dei Partigiani sul sentiero del Potzon – Foto di Gian Mario Navillod.
I fatti
Da Antey si raggiungono con brevi passeggiate due barme dei partigiani. Siamo nel cuore delle Alpi circondati dalla vette più alte della catena montuosa che ha dato il nome all’alpinismo, perciò sono passeggiate in salita, occorre un po’ di fiato per arrivarci. Continua la lettura di I fatti e le interpretazioni→
Per determinare l’altezza del comune si considera quella dell’ingresso del municipio, al piano terreno. Giusto per evitare che i sindaci amanti del buon bere spostino gli uffici in cantina o che quelli che guardano le stelle li spostino in soffitta con conseguente spostamento dell’altezza sul livello del mare dell’intero comune.
Curiosando su Wikipedia1 scopro che l’ingresso del municipio di Chamois sarebbe a 1818 m s.l.m. mentre la carta tecnica regionale del 20052 indica in 1810.3 m la quota della piazza all’arrivo della funivia, in 1811 m quella della piazza sotto il ristorante Chez Pierina e in 1817.8 m quella dello slargo sopra il negozio di Chamois.
Ad occhio l’ingresso al municipio è compreso tra queste quote. Che Chamois sia soggetta a fenomeni bradisismici finora passati sotto silenzio?
Il labirinto 8.3 di Chamois, la pista per ciaspole dedicata alla festa dell’8 marzo 2025 – Foto di Gian Mario Navillod.
Il labirinto 8.3 è tornato a Chamois con una piccola novità: la versione del 2025 riproduce un labirinto disegnato su di una pergamena tra il 1126 e il 1150 e conservato nella Biblioteca Nazionale di Francia1.
Il fratello minore del Labirinto di Chartes comprende solo sei spire ed è disegnato nel manoscritto Latin, 12999 digitalizzato dalla Bibliothèque nationale de France – copia digitale disponibile qui: https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b105432415/f27.item[↩]
Lago Tzan/Cian di Torgnon, nel cuore dell’Unione Europea – Foto di Gian Mario Navillod.
Qualche mese prima di essere ucciso Bernard Maris rilasciò un’intervista a Jean Cornil. Di questa intervista parlo sovente in montagna con i miei ospiti perché ci sono idee che è bene non dimenticare, in montagna come nella vita.
Fiera di Sant’Orso 2009, un rosone in legno e pietra ollare di Ennio Nicco – Foto di Gian Mario Navillod.
Cos’era la Fiera di Sant’Orso.
Da tempo immemorabile all’inizio dell’annata agraria i contadini scendevano ad Aosta per acquistare gli attrezzi di lavoro che servivano loro per il nuovo anno. Continua la lettura di La Fiera di Sant’Orso→
Il gallo e le galline di Chamois – Foto di Gian Mario Navillod.
Il canonico François Gabriel Frutaz ricorda il passaggio dell’armata di riserva di Napoleone avvenuto nel 1800 riassumendo i frutti della sua ricerca storica sul giornale Le Duché d’Aoste in una serie di articoli iniziati il 16 maggio 1900.
Il labirinto di Natale di Chamois al tramonto – Foto di Gian Mario Navillod.
Il labirinto di Natale 2024
Dal 16 dicembre alla prossima nevicata è possibile percorrere la pista per le ciaspole più bella del mondo.
A Chamois, il più alto comune della Valle d’Aosta dove da sempre si vive senza auto, è nata una pista per le ciaspole che rappresenta la Sacra Famiglia in una zona sicura, al riparo delle valanghe e facilmente raggiungibile.
Capanna del Villaggio dei Salassi del Col Citrin – Foto di Gian Mario Navillod.
Sergio Enrico ha individuato una dozzina di villaggi dei Salassi in Valle d’Aosta. Alcuni sono stati oggetto di scavi archeologici. I primi tre che ho visitato, quello del Tantané, quello del Col Pierrey e quello della Cima Nera avevano in comune la lontananza dai colli e l’accesso difficoltoso attraverso pendii ripidi e pietraie. Il villaggio del Col Citrin fa eccezione: i cerchi di pietra si trovano a poche decine di metri dal colle, in fondo al vallone di Vertosan.