Un piccolo ru, lungo in paio di chilometri, scorre ancora a cielo aperto tra le montagne di Quart. Occorre passo fermo e un po’ di coraggio per camminare tra l’erba alta e l’argine sottile, sospesi sulle pareti rocciose che precipitano verso il torrente del castello di Quart.
Presa del Ru Vernier di Quart – Foto di Gian Mario Navillod.
Tubazione in plastica del Ru di Cleva Bella di Chamois posata nel vecchio alveo (intervento reversibile) – Foto di Gian Mario Navillod del 2025.
Il Ru di Cleva Bella è il ru che scorre più in alto nella valle del Cervino. Fino al 2023 scorreva ancora quasi tutto in alveo naturale. Continua la lettura di Ru di Cleva Bella→
Il foliage dei larici lungo il Ru de Runaz – Foto di Mauro Gillio.
Il Ru de Runaz prendeva le acque del torrente di Planaval a 2170 metri di quota e le portava fino a Runaz, circa 1000 metri più in basso. La sua presa era la prima che si incontrava scendendo lungo il torrente, in poco più di duecento metri si incontravano le prese di altri tre ru.
Capanne del Villaggio dei Salassi della Tour Ronde di Avise – Foto di Gian Mario Navillod.
Una bella gita fino alla cima della Tour Ronde dove all’interno di un grande catino detritico due millenni fa i nostri avi hanno lasciato traccia del loro passaggio.
Qualche appunto di storia delle fortificazioni tratto da Tapazovaldoten – foto di Gian Mario Navillod.
Scrive1 Silvano Lucat nel 1893 che nell’autunno del 1690, “Il consigliere Arnod si impegnava nel frattempo a far costruire, per i trinceramenti de La Tairaz, sopra La Thuile, dei cannoni di legno cerchiati di ferro, che potevano tirare cinque o sei colpi. Glieli si consegnò a cinquanta soldi al pezzo“.
La cappella e il lago e la diga di Cignana dal sentiero per il Col di Fort – Foto di Gian Mario Navillod.
“Con quella obiettività che mai si deve dipartire da un sereno esame tecnico dobbiamo riconoscere che delle grandi società che hanno ottenuto concessioni idrauliche in Valle d’Aosta, l’unica che sino ad oggi abbia messo allo studio e realizzato un congegno di impianti idroelettrici razionali e veramente geniali è la Società Idroelettrica Piemonte“1 così scriveva nell’immediato dopoguerra2 l’ing. Annibale Torrione. Era uno che se intendeva, nel 1950 scriverà un’opuscolo edito dalla CGIL sullo “sfruttamento idroelettrico delle acque della Valle d’Aosta“3. I grandi impianti idroelettrici avevano due obiettivi: produzione di energia elettrica per far funzionare le fabbriche e dar lavoro agli operai, creare riserve d’acqua per l’irrigazione.
Monte Cervino visto dal Ru de Lies/Liex – Foto di Gian Mario Navillod.
Il ru de Liès è per antonomasia la passeggiata di Antey. Non appena la neve si scioglie e spuntano tra il verde i primi fiori si danno appuntamento lungo questa sterrata coppie con il passeggino, signori con il cane, bimbi con la bicicletta e anche qualche signore in sedia a rotelle sul tratto appositamente attrezzato.