Il Gran Ciambellano pro tempore di Gilliarey, dopo aver illustrato ai suoi ospiti le ricadute positive che l’autonomia della Valle d’Aosta ha avuto sulla sinistra orografica della Valle del Cervino (la funivia Buisson-Chamois e il primo altiporto d’Italia inaugurato a Chamois nel 1967 consentono ai residenti del comune più alto della Valle d’Aosta di vivere senza auto e risparmiare tonnellate di gas serra) si è soffermato a riflettere sulla curiosa tariffazione del parcheggio a servizio della funivia.
Il sorgere del sole visto dal Monte Zerbion 2722 m s. l. m. – Foto di Gian Mario Navillod.
Una volta nella vita merita salire sullo Zerbion per vedere il sorgere del sole, sono circa 800 metri di dislivello che a passo CAI richiedono due ore e mezza di camminata. Continua la lettura di L’alba dallo Zerbion→
Bivacco Tsan/Tzan/Cian in estate – Foto di Gian Mario Navillod.
L’itinerario meno faticoso per il bivacco Cian/Tzan/Tsan parte dall’Alpe Gorzà e arriva al bivacco dopo 9 km e 600 m di dislivello (in verde sulla cartina). Continua la lettura di Bivacco Cian/Tzan/Tsan→
A Saint Nicolas, nei pressi del Bois de la Tour, nel 1914 venne dedicato all’Abbé Cerlogne un busto con iscrizione in francese. Il giornale Le Pays d’Aoste vi rilevò alcuni errori ortografici che vennero in parte corretti.
Tratto in alveo naturale del Ru de Tchiou – Foto di Gian Mario Navillod.
Un chilometro e mezzo del Ru de Tchiou scorre ancora in alveo naturale tra i pascoli del vallone del Menouve poi scompare sotto terra in una tubazione a pressione. Per raggiungere l’opera di presa si attraversano zone aride, foreste umide e pascoli alpini: un itinerario ricco di piacevoli contrasti. Chi lo desidera può chiudere un anello percorrendo il Ru Neuf d’Eternon che scorre una cinquantina di metri più in alto.
Presa del Ru Neuf d’Eternon/Eternod – Foto di Gian Mario Navillod.
Del Ru Neuf d’Eternon/Eternod rimangono solo una ventina di metri di alveo abbandonato. Una bella pista pianeggiante ne ha cancellato ogni traccia ed il ru ci scorre sotto, dentro una conduttura in pressione. È possibile percorrere questo itinerario in bici anche se nei pressi dell’Alpe Essananz vi sono circa 100 metri di dislivello particolarmente ripidi. Negli ultimi 500 metri di pista prima di arrivare alla presa si trova sovente l’erba alta. Continua la lettura di Ru Neuf d’Eternon/Eternod→
Camminare in montagna fa bene e si può fare fino in tarda età. Più passano gli anni più il passo si fa lento però, colpa del peso dei bei ricordi che porto nello zaino. A vent’anni per camminare mi bastava un orologio per capire di quanto abbassavo i tempi di percorrenza, a quaranta studiavo flora e fauna, per il piacere di distinguere le infinite varietà di vita che il Buon Dio o Madre Natura hanno disseminato sulla terra.
Tratto in alveo naturale del Ru d’Arlaz – Foto di Gian Mario Navillod.
Un piccolo ramo del Ru d’Arlaz scorra ancora in alveo naturale e attraversa più volte Challand Art, quattordici opere di land art di Marco Della Valle nascoste nel bosco tra il lago di Villa e il Col d’Arlaz.
Tratto a cielo aperto del Ru d’Arlaz – Foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru d’Arlaz scorre a cielo aperto tra due argini di cemento dall’opera di presa sul torrente Evançon al Col d’Arlaz. La sterrata di servizio ha una pendenza ridotta e si presta ad essere percorsa in bicicletta. La varietà del paesaggio, la ricchezza della flora e la cura profusa nella gestione dell’itinerario rendono questa escursione una delle più piacevoli della Val d’Ayas.
“ALT PER TUTTI! – CONTROLLO – TAGLIO CAPELLI” Era il cartello che il colonnello Giorgio Boccacci, capo di Stato Maggiore della IV armata aveva fatto affiggere nel territorio del suo Corpo d’Armata spazzato via dall’offensiva di Caporetto. Continua la lettura di Alt per tutti!→