Amé Gorret e la conquista del Cervino

 

Belvedere sul Cervino/Matterhorn dal Tour di Mande di Valtournenche - Foto di Gian Mario Navillod.
Belvedere sul Cervino/Matterhorn dal Tour di Mande di Valtournenche – Foto di Gian Mario Navillod.

Il 14 luglio 2015 si è festeggiato il centocinquantesimo anniversario della prima ascensione sul Cervino/Matterhorn da parte della cordata di Edward Whymper.

Tre giorni dopo, il 17 luglio 1865 veniva aperta la via italiana al Cervino grazie a Amé Gorret il celebre prete alpinista nato a Valtournenche.

Ecco il riassunto dei fatti tratto dagli scritti dell’Abbé Gorret.

Monte Cervino dall'inizio del sentiero per il Bec Pio Merlo - Foto di Gian Mario Navillod.Monte Cervino dall'inizio del sentiero per il Bec Pio Merlo - Foto di Gian Mario Navillod.
Monte Cervino dall’inizio del sentiero per il Bec Pio Merlo – Foto di Gian Mario Navillod.

Nel pomeriggio del 14 luglio 1865 quando le guide di Valtournenche che stavano aprendo la via italiana videro sulla punta Whymper e i suoi compagni, invece di continuare l’ascensione presero scoraggiati la via del ritorno.

E quando il Sig. Giordano propose loro di ripartire per definire la questione sull’accessibilità del Cervino dal versante italiano seguirono « risposte incoerenti, imbarazzate* » alle quali Amé Gorret replicò « E allora! Rinunciate al Cervino, non volete ripartire, ci andrò io, chi vuole seguirmi. Carrel il bersagliere – Io non ci ho rinunciato … Io no! Io neanche! … Allora saremo solo in due, ma ci andremo … La sera avemmo due nuovi compagni Bic Jean-Baptiste … e Meynet Jean-Augustin, lavoranti ambedue presso il Sig. Favre, il maître d’hôtel del Giomein. *»

Monte Cervino e bacino per l'innevamento artificiale al Colle Nord delle Cime Bianche – Foto di Gian Mario Navillod.
Monte Cervino e bacino per l’innevamento artificiale al Colle Nord delle Cime Bianche – Foto di Gian Mario Navillod.

Il 16 partirono alle quattro del mattino e il 17 dopo aver risalito quasi tutta la piramide del Cervino « un corridoio, largo alcuni metri e nascosto fino a quel momento, ci separava dalla cresta dove vedevamo passaggi facili e senza pericoli … ero il più pesante ed il più forte … Piantando i miei talloni sull’abisso … calo due dei miei compagni, l’uno dopo l’altro, il terzo vuole restare con me, ero felice… Qualche minuto più tardi i miei due compagni erano fuori pericolo, su passaggi facili, correvano; il mio sacrificio mi pesava … li tirai su con la corda; mi strinsero la mano, e dopo alcune parole di felicitazione, ripresi il mio posto in cordata e ci rimettemmo in marcia. * »

Version Française.

Dans l’aprés-midi du 14 juillet 1865 quand les guides de Valtournenche qui ouvraient la voie italienne virent sur la pointe Whymper et ses compagnons, au lieu de continuer l’ascension ils prirent découragés le chemin du retour.

Caduta Massi – disegno di Edward Whymper – Ex libris Gian Mario Navillod.
Caduta Massi – disegno di Edward Whymper – Ex libris Gian Mario Navillod.

Et quand M. Giordano leur proposa de repartir pour trancher la question sur la possibilité d’une ascension du versant italien, il suivirent des « réponses incohérentes, embarrassées *» auxquelles l’abbé Gorret répliqua « Eh bien donc! Vous renoncez au Mont Cervin, vous ne voulez plus repartir, j’y irai moi, qui veut me suivre. Carrel le bersaglier – Pour moi je n’y ai pas renoncé … Moi non! Moi non plus! … – Alors nous ne serons qu’à deux; mais nous irons. … Le soir nous avions deux nouveaux compagnons Bic Jean-Baptiste … et Meynet Jean-Augustin, domestiques tous les deux chez M. Favre, le maître d’hôtel du Giomein. *»

Cervino e Grandes Murailles sotto il villaggio dei Salassi di La Magdeleine – Foto di Gian Mario Navillod.
Cervino e Grandes Murailles sotto il villaggio dei Salassi di La Magdeleine – Foto di Gian Mario Navillod.

Le 16 ils partirent a quatre heures du matin et le 17 apres avoir remonté presque toute la pyramide du Cervin « Un couloir, large de quelques mètres et inaperçu juque-là, nous séparait de l’arête où nous voyions le chemin facile et sans danger. … j’étais le plus pesant et le plus fort … Plantant mes talons sur l’abîme … je suspends deux de mes compagnons, l’un après l’autre, le troisième veut rester avec moi; j’étais heureux… Quelques minutes après, mes deux compagnons étaient hors de danger, sur un chemin facile, ils galopaient; mon sacrifice me pesait … je les remontai par la corde; ils me serrèrent la main, et après deux mots de félicitation, je repris ma place à la corde et nous nous remîmes en marche.*»

* Amé Gorret, Ascension du Mont-Cervin, Feuille d’Aoste n. 41 (1)versione digitale disponibile qui: cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/GiornaliRiviste/Feuille_d’Aoste/1865-10-10_Feuille_d’Aoste/index.html#2, 43(2)versione digitale disponibile qui: cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/GiornaliRiviste/Feuille_d’Aoste/1865-10-24_Feuille_d’Aoste/index.html, 44(3)versione digitale disponibile qui:  cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/GiornaliRiviste/Feuille_d’Aoste/1865-10-31_Feuille_d’Aoste/index.html, Aoste, 1865, Traduzione italiana di Gian Mario Navillod.

La versione di Edward Whymper è disponibili qui: https://gian.mario.navillod.it/il-mio-amico-edoardo/

Post del 3.05.2015 ultimo aggiornamento 28.12.2021