Per ben 36 anni la prima regina d’Italia, Margherita di Savoia nata nel 1851, passò le vacanze a Gressoney-Saint-Jean. Scorrendo parte del suo epistolario pubblicato nel 1989 le sorprese non mancano, a cominciare dalla lingua nella quale sono state scritte le lettere: il francese. Continua la lettura di La Regina Margherita a Gressoney
Tutti gli articoli di gian
Ru Molignon
E se nel turismo cambiassimo marcia?
Un dipendente di un’importante SpA che a detta dei colleghi non brilla per capacità professionali ma è dotato di uno spiccato senso dell’umorismo mi ha spiegato un giorno di possedere solo due marce: avanti piano e fermo.
Disgelo al lago Charey
Sabato 26 maggio 2018 al lago Charey
Ogni anno in Valle d’Aosta c’è un momento magico in cui l’azzurro dei laghi alpini ed il verde dell’erba si accompagnano alla fioritura di anemoni e ranuncoli.
Il Grand Ru di Introd
Il Grand Ru di Introd scorre interamente intubato sotto una bella sterrata all’interno della gola della Dora di Rhêmes. Alcune radure si alternano alle macchie di latifoglie offrono degli scorci suggestivi sulla gola.
L’opera di derivazione merita il viaggio: una cascata alta qualche metro lascia cadere un velo continuo d’acqua sul fondo roccioso del torrente scolpito dalla corrente. Forme astratte si alternano a marmitte dei giganti e a piccole pozze raggiunte dal sole per poche ore al giorno. Continua la lettura di Il Grand Ru di Introd
Il Ru Montagner
Il Ru Montagner/Montagnier capta le acqua del torrente Dèche a circa 1400 metri di quota e in origine scendeva fino al villaggio di Ville-Sur-Nus di Quart. Ora scorre in una conduttura a pressione.
Il Ru Deval
Introduzione
Il Ru Deval deriva le acque del torrente Saint Barthélemy a circa 1350 di quota, scorre in una conduttura a pressione fino al villaggio di Muin/Moïn poi ritrova la luce del sole e scende a cascatelle fin sopra il villaggio di Lavanche/Lavenche dove si staccano le derivazioni del Ru Lavanche e del Ru Verroux. L’acqua del ru termina il suo viaggio passando a monte del villaggio di Fognier e gettandosi nel torrente Oley/Payé sotto il villaggio di Grossaix/Gros-Saix di Verrayes. Continua la lettura di Il Ru Deval
Il tartufo di Chamois
Il decano dei maestri di sci di Chamois mi ha raccontato di un tartufo dal sapore particolare che raccoglieva da giovane sotto il Ru di Novalles e che ora non si trova più.
Potrebbe trattarsi del Bunium bulbocastanum L. in italiano castagna di terra, nel patois di Valgrisenche réyoulle, una pianta citata nell’erbario1 di Alexis Bétemps?
- Alexis Bétemps, Erbaro, Priuli & Verlucca editori, Scarmagno, 2012, ISBN 978-88-8068-618-7, pag. 56[↩]
Il turismo scopre le Alpi
Età romana e medioevo.
Terra di passaggio la Valle d’Aosta è già citata dal Polibio uno storico vissuto tra il 200 e il 120 a. C.
“Quattro passaggi [attraverso le Alpi], il primo nel territorio dei Liguri, poi quello nel territorio dei Taurini attraverso il quale è passato Annibale, poi quello nel territorio dei Salassi, il quarto nel territorio dei Reti.”
Il geografo Strabone scrive alcuni anni dopo la fondazione di Aosta e ricorda che “[i Salassi] fecero pagare a Decimo Bruto che fuggiva da Modena una dracma a testa [per passare il Piccolo San Bernardo]”
Il caro autostrade in Valle d’Aosta ha dunque una storia millenaria. Continua la lettura di Il turismo scopre le Alpi
Johann Josef Imseng
Il sacerdote Johann Josef Imseng (Johann Joseph Imseng)
Nato il 6 giugno 1806 a Saas-Fee, annegato nel lago di Mattmark (Saas-Almagell) il 5 luglio 1869 era di qualche anno più giovane del Canonico Georges Carrel.
Figlio di Johann Josef Imseng e di Barbara Burgener.
Ordinato sacerdote nel 1829 fu cappellano nella valle di Saas dal 1829 al 1832, parroco a Randa (1832-1836), parroco nei quattro comuni di Saas-Almagell, Saas-Balen, Saas-Fee e Saas-Grund dal 1836 al 1861 e cappellano nella valle di Saas dal 1861 alla sua morte.
Il 20 dicembre 1849 scese da Saas-Fee a Saas-Grund con delle assi legate ai piedi. Per questo è ricordato come il primo sciatore svizzero.
Fu un pioniere del turismo del quale colse le importanti ricadute economiche, da principio ospitò i turisti nella casa parrocchiale in seguito aprì tre diversi alberghi, due a Saas-Grund ed uno a Mattmark.
Appassionato di botanica e geologia accompagnava di persona i turisti in montagna.
Nel 1856 raggiunse le vette fino allora inviolate del Lagginhorn (4.010 m s.l.m.) e del Allalinhorn (4.027 m s.l.m.).
Jane Freshfield, Itinerari alpini meno conosciuti, prefazione, traduzione e note di Gianluigi Discalzi, Libreria Antiquaria Art Point, Courmayeur, 2010, pag. 210, nota 224.