Ci sono dei momenti, molto tristi generalmente, nei quali occorre fare dei sacrifici.
Come si distribuiscono questi sacrifici all’interno del gruppo può essere un indice del grado di civiltà di chi opera queste scelte che avranno un impatto importante sul nostro futuro. Continua la lettura di Criteri e civiltà→
Aimé Maquignaz (Amato Maquignaz) fece costruire il Rifugio L’Oriondé nel 1929. Alla sua inaugurazione era presente il Duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia-Aosta (1873-1933) al quale il rifugio è intitolato. Continua la lettura di Aimé Maquignaz→
Il libro intervista di Cesare Dujany e Giacomo Sado si legge d’un fiato e racconta con leggerezza di politica e di Valle d’Aosta dal 1900 al 2015.
Chi ha vissuto nelle vecchie case riscaldate dalle stufe ricorda bene il freddo che permeava le stanze durante l’inverno, un ricordo che i termosifoni ed i materiali isolanti che avvolgono le nuove case hanno fatto dimenticare e che Dujany rammenta ai suoi lettori. Continua la lettura di In casa comandava la mamma→
Con l’arrivo della prima neve è arrivata anche la Befana a Chamois.
L’ho incontrata all’imbrunire mentre rientravo da una passeggiata con le ciaspole a Chamois, su uno dei 21 itinerari che si possono percorrere a Chamois, l’unico comune delle Alpi che ha detto no alle auto.
Sulla ferrovia Aosta Pré-Saint-Didier “C’è chi parla di alto valore turistico. Balle.“
Quando ho letto questo passo dell’editoriale di Luca Mercanti sulla Gazzetta Matin del 14 dicembre 2015 sono sobbalzato sulla sedia: possibile che il treno che collega Aosta e i suoi monumenti romani così famosi al Monte Bianco che è la cima più alta dell’Unione Europa, non abbia nulla di turistico?
Il Rifugio della Portola della sezione di Torino del CAI era intitolato alla contessa Maria d’Entrèves Gamba e sorgeva poco sotto il Col Portola. Fu costruito in muratura e rivestito in legno, poteva accogliere 12 ospiti.
Il Consiglio del Vallese nell’agosto 1554 decise ed ordinò di vietare il commercio ai Grissoneyer (Gressonari) e agli Ayâtzer (abitanti della valle di Ayas) accusati di passare casa per casa a truffare donne, bambini e sempliciotti “da sie von Haus zu Haus ziehen und Weiber, Kinder und einfältiges Volk in der Landschaft betrügen.” Continua la lettura di Truffatori valdostani nel vallese.→