Archivi categoria: Curiosità della Valle d’Aosta

L’evaporazione del vino in montagna.

Il curioso fenomeno dell’evaporazione del vino in montagna descritto da Edward Whymper pare avvenisse un tempo con  maggiore intensità in presenza delle guide di Chamonix.

Belvedere sul Cervino/Matterhorn dal Tour di Mande di Valtournenche - Foto di Gian Mario Navillod.
Belvedere sul Cervino/Matterhorn dal Tour di Mande di Valtournenche – Foto di Gian Mario Navillod.

Sembrerebbe che le guide AIGAE non abbiano ancora acquisito il singolare potere dai loro blasonati colleghi d’oltralpe.

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Corso di abilitazione per guida turistica – Aosta 2014-2015

Ultimo appello: aperte le iscrizioni all’esame abilitante per guida turistica della Regione Autonoma della Valle d’Aosta.

Le aspiranti guide turistiche in possesso della laurea in lettere con indirizzo in storia dell’arte o archeologia o di titolo equipollente possono ancora iscriversi entro le ore 12:00 del 20 marzo 2015 all’esame abilitante che vaglierà le loro competenze e quelle dei partecipanti all’ultimo corso di abilitazione.

I requisiti di partecipazione e la domanda di iscrizione sono disponibili sul sito ufficiale della Regione Autonoma della Valle d’Aosta: http://www.regione.vda.it/asstur/professioni_del_turismo/corsiabilitazione/default_i.aspx

In bocca al lupo a tutte le aspiranti guide turistiche della Valle d’Aosta!

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La Via Francigena in Valle d’Aosta

Fiori di mandorlo lungo la Via Francigena a Saint-Denis - Foto di Gian Mario Navillod.
Fiori di mandorlo lungo la Via Francigena a Saint-Denis – Foto di Gian Mario Navillod.

Chiacchierando con una gentile ospite dell’Hôtel Maison Cly di Chamois le ho parlato della migration saisonnière valdostana, in italiano la migrazione stagionale, un concetto che risulta un po’ fumoso a chi non conosce la Valle d’Aosta.

Così visto che oggi non poteva accompagnarmi ho fatto quattro passi lungo la Via Francigena prendendo qualche foto. Continua la lettura di La Via Francigena in Valle d’Aosta

A La Magdeleine case coperte di stoppia?

In un libro della prima metà del 1800 Attilio Zuccagni Orlandini riferisce che le povere case di La Magdeleine erano coperte da stoppia. Si tratta di un refuso o è possibile che si usasse allora paglia di segale per coprire i tetti come si usava un tempo in Danimarca?

… Antey La Magdelaine è un comune di recente formazione, poichè il suo territorio venne smembrato dall’altro Antey nel 1799. Di quel tempo gli si aggiunse il nome specifico La Magdeline, dal titolare di un suo pubblico Oratorio. Il meschino casale, che serve di capoluogo, è situato tra roccie scoscese, ed è composto di povere casette ricuoperte di stoppia.

Attilio Zuccagni Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell’Italia, Volume Quarto, Tipografia e calcografia all’insegna di Clio, Firenze 1837, pag. 592 Versione digitale disponibile a questo indirizzo: https://books.google.it/books?id=e-kNAAAAYAAJ&dq=Attilio%20Zuccagni%20Orlandini&hl=it&pg=PA592#v=onepage&q=Attilio%20Zuccagni%20Orlandini&f=false

I valdostani secondo De Tillier

Scorrendo gli scritti sulla Valle d’Aosta accade a volte di venir sfiorati dal dubbio che i più acuti censori degli abitanti della Valle d’Aosta siano proprio i valdostani stessi.

Valdostani del XXI secolo sulla vetta del Gran Paradiso.Gian Mario ed Eric Navillod sulla vetta del Gran Paradiso.
Valdostani del XXI secolo sulla vetta del Gran Paradiso.

Ecco cosa scrive l’insigne storico Jean-Baptiste de Tillier dei suoi concittadini: “Les Valdôtains ont toujours été dociles, très obéissants, très soumis, bons et fidèles sujets de leurs Princes Souverrains, courtois autant que leurs facultés limitées le leur permettent, francs, sincères et charitables envers les étrangers, bons amis et familiers entre eux, respectant infiniment la Justice, la Religion et les Ministres qui en sont les dépositaires, s’occupant sans bruit de leurs petites affaires et de leurs travaux.

I valdostani sono sempre stati docili, assai obbedienti, molto sottomessi, buoni e fedeli sudditi dei loro Sovrani Principi, cortesi quanto le loro facoltà limitate consentono loro, franchi, sinceri e caritatevoli verso gli stranieri, buoni amici e compagnoni tra di loro, rispettano infinitamente la Giustizia, la Religione ed i suoi Ministri che ne sono i depositari, si occupano senza rumore dei loro piccoli affari e dei loro lavori.

Jean-Baptiste de Tillier, Historique de la Vallée d’Aoste, note di Sylvain Lucat, Louis Mensio Ed., Aoste 1884, pag. 31 – versione digitale disponibile a questo indirizzo: http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5747873m/f239.image

Lavar le balle al toro

Lavar le balle al toro1, secondo il racconto di Albino Imperial, doveva essere fatto il 2 di agosto dal lapaboura, il più giovane lavoratore dell’alpeggio.

Ecco come lo ricorda Bino, lapaboura all’età di 10 anni, nel 1954 nell’alpeggio di Chacard sopra Aosta.

“(Bino visto che non lo hai fatto prima, almeno il giorno della desarpa dovresti lavare le “balle” al toro); me lo dissero più che altro per provocarmi ma io, sull’onda dell’entusiasmo di quei giorni, accettai l’impegno” 2

“Feci intiepidire sul fuoco un secchio d’acqua e andai verso la stalla con il secchio e uno straccetto in mano deciso a rispettare i patti. Mi misi dietro al toro al quale feci una carezza sul dorso per entrare in contatto, poi, tenendomi ad una certa distanza, per evitare eventuali contraccolpi, iniziai l’operazione: con delicatezza passai lo straccetto intinto nell’acqua tiepida sui suoi testicoli senza ricevere nessun segnale particolare dall’interessato che si spostò comunque un po’ più di fianco e si limitò a guardarmi come a dire: che stai facendo? Mien e Berto che mi avevano seguito a distanza per vedere la scena annuirono soddisfatti con la testa: la missione era finalmente conclusa!”3

Che ne è stato di Bino?

Si è laureato in fisica ed ha collaborato con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, è stato ricercatore all’università di Ginevra e docente all’Università della Valle d’Aosta.

Tratto da: Albino Impérial, Lapaboura quell’estate in alpeggio a dieci anni, Tipografia Duc, 2014, Saint-Christophe, ISBN 978-88-87677-67-6

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Toponimi curiosi

Antecima della Tête-Entre-Deux-Sex e Grandes Jorasses - Foto di Gian Mario Navillod.
Antecima della Tête-Entre-Deux-Sex e Grandes Jorasses – Foto di Gian Mario Navillod.

Consultando la carta tecnica regionale della Regione Autonoma della Valle d’Aosta è possibile imbattersi in toponimi curiosi: consiglio agli interessati di consultare la CTR pubblicata in internet a questo indirizzo: http://geonavsct.partout.it/pub/geosentieri/.

Stralcio dalla carta tecnica regionale © della Regione Autonoma della Valle d’Aosta ( http://geonavsct.partout.it/pub/geosentieri/) coordinate UTM-ED50 347’810-5’077’330
Stralcio dalla carta tecnica regionale © della Regione Autonoma della Valle d’Aosta ( http://geonavsct.partout.it/pub/geosentieri/) coordinate UTM-ED50 347’810-5’077’330

Selezionando “Carta CTR” e scala 1:10’000 alle coordinate (UTM-ED50 347’810-5’077’330) compare una Tete-Entre-Deux-Sex che si accompagna al Pas-Entre-Deux-Sex, ai Lacs Entre-Deux-Sex ed al Torrent Entre-Deux-Sex, quattro toponimi che suonerebbero in italiano “Testa tra Due Sessi, Passo tra Due Sessi, Laghi tra Due Sessi e Torrente tra Due Sessi”. Continua la lettura di Toponimi curiosi

Il notaio e la strega

Il castello di Saint-Germain di Montjovet dove venne imprigionata la strega Caterina de Chynal - foto di Gian Mario Navillod.
Il castello di Saint-Germain di Montjovet dove venne imprigionata la strega Caterina de Chynal – foto di Gian Mario Navillod.

Nel 1449 Caterina de Chynal venne accusata dal Tribunale dell’Inquisizione di essere una strega e di aver provocato con i suoi poteri la morte del parroco di Montjovet. Il notaio Pantaleone Mistralis chiese di assumere la sua difesa e venne autorizzato a farlo a patto che si facesse carico delle spese del processo e di custodia dell’inquisita che era sua madre.

Pier-Giorgio Crétier, Notai a Saint-Vincent nel corso dei secoli, Saint-Vincent, 2007 Continua la lettura di Il notaio e la strega