Archivi categoria: Le mie escursioni

Il villaggio dei Salassi del Col Citrin

Capanna del Villaggio dei Salassi del Col Citrin - Foto di Gian Mario Navillod.
Capanna del Villaggio dei Salassi del Col Citrin – Foto di Gian Mario Navillod.

Sergio Enrico ha individuato una dozzina di villaggi dei Salassi in Valle d’Aosta. Alcuni sono stati oggetto di scavi archeologici. I primi tre che ho visitato, quello del Tantané, quello del Col Pierrey e quello della Cima Nera avevano in comune la lontananza dai colli e l’accesso difficoltoso attraverso pendii ripidi e pietraie. Il villaggio del Col Citrin fa eccezione: i cerchi di pietra si trovano a poche decine di metri dal colle, in fondo al vallone di Vertosan.

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La diga del Goillet

Cervino e diga del Goillet dalla cima della Gran Sometta – Foto di Gian Mario Navillod.
Cervino e diga del Goillet dalla cima della Gran Sometta – Foto di Gian Mario Navillod.

L’itinerario più veloce per salire alla diga del Goillet parte dal parcheggio pubblico di Cielo Alto. Il primo tratto attraversa una  pista di sci, il tratto finale, ripido, sale lungo la funicolare che è servita per la costruzione e la manutenzione del bacino. Una bella passeggiata per chi ha le gambe allenate e non soffre di vertigini.

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Il Sifone di Hérin

Sifone di Hérin - Foto di Gian Mario Navillod.
Sifone di Hérin – Foto di Gian Mario Navillod.

La prima parte di questa breve passeggiata porta in meno di 10 minuti al base del sifone, l’enorme tubo in acciaio di 2.80 metri di diametro che collega i due tratti del canale in galleria che da Maen porta alle condotte forzate della Centrale di Covalou. Chi lo desidera, senza farsi spaventare dal primo tratto, breve ma decisamente ripido, può salire lungo il sentiero che porta alla terrazza sud del sifone.

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Il rascard quattrocentesco della diga di Bionaz

Il rascard quattrocentesco di Novailloz (Bionaz) e il lago formato dalla diga di Place-Moulin - foto di Gian Mario Navillod.
Il rascard quattrocentesco di Novailloz (Bionaz) e il lago formato dalla diga di Place-Moulin – foto di Gian Mario Navillod.

Lungo la strada che porta al Rifugio Prarayer tanta gente si ferma ad osservare una bella casa in legno che domina il lago formato dalla diga di Place-Moulin. Si tratta del rascard di Lo Noaillo, della famiglia Cheillon.

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Gli impianti idroelettrici geniali della Società Idroelettrica Piemonte

La cappella e il lago di Cignana dal sentiero per il Col di Fort - Foto di Gian Mario Navillod.
La cappella e il lago e la diga di Cignana dal sentiero per il Col di Fort – Foto di Gian Mario Navillod.

Con quella obiettività che mai si deve dipartire da un sereno esame tecnico dobbiamo riconoscere che delle grandi società che hanno ottenuto concessioni idrauliche in Valle d’Aosta, l’unica che sino ad oggi abbia messo allo studio e realizzato un congegno di impianti idroelettrici razionali e veramente geniali è la Società Idroelettrica Piemonte1 così scriveva nell’immediato dopoguerra2 l’ing. Annibale Torrione. Era uno che se intendeva, nel 1950 scriverà un’opuscolo edito dalla CGIL sullo “sfruttamento idroelettrico delle acque della Valle d’Aosta3. I grandi impianti idroelettrici avevano due obiettivi: produzione di energia elettrica per far funzionare le fabbriche e dar lavoro agli operai, creare riserve d’acqua per l’irrigazione.

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  1. Annibale Torrione, Il problema idroelettrico valdostano, pag. 15 – versione digitale disponibile qui[]
  2. testo non datato, si presume del 1946[]
  3. Annibale Torrione, Lo sfruttamento idroelettrico delle acque della Valle d’Aosta – versione digitale disponibile qui[]

Un brutto tugurio nella Valle del Cervino

Monte Cervino visto dal Ru de Lies/Liex - Foto di Gian Mario Navillod.
Monte Cervino visto dal Ru de Lies/Liex – Foto di Gian Mario Navillod.

Sfogliando il bollettino del CAI pubblicato nel 1872 si scopre che l’offerta alberghiera di Antey è migliorata alquanto in 150 anni: gli hotel con area benessere hanno sostituito i tuguri mentre il Monte Cervino appare ancora in tutta la sua bellezza in fondo alla valle.

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Le scuole di villaggio d’antan

Vista dall'alto del villaggio dei Salassi di La Magdeleine – Foto di Gian Mario Navillod.
Vista dall’alto del villaggio dei Salassi di La Magdeleine – Foto di Gian Mario Navillod.

Circa un secolo fa l’Abbé Trèves chiedeva il mantenimento delle piccole scuole di villaggio per accogliere i giovani dai 4 ai 17 anni portando ad esempio la scuola di Chessan/Cheissan di Emarèse1.

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  1. Dal villaggio di Chessan/Cheissan si raggiunge il capoluogo di Emarèse percorrendo a piedi 1 km con 200 m di dislivello; la chiesa parrocchiale dista a piedi da Chessan/Cheissan  circa 1,5 km.[]