Ho incrociato i passi di Luigi Einaudi per la prima volta vent’anni fa in occasione di un picnic nella conca di By. Ci eravamo fermati sotto casa Farinet dove il presidente passava le vacanze e avevamo dato uno sguardo distratto alla targa che lo ricorda. Continua la lettura di Luigi Einaudi e i falsi occupati
Archivi categoria: Letteratura
Psychologie des foules – come vincere le elezioni
Un’interessante ricetta per vincere le elezioni suggerita da Gustave Le Bon nel 1895. Sembrerebbe che nell’America di Trump abbia funzionato a meraviglia. Continua la lettura di Psychologie des foules – come vincere le elezioni
La Regina Margherita a Gressoney
Per ben 36 anni la prima regina d’Italia, Margherita di Savoia nata nel 1851, passò le vacanze a Gressoney-Saint-Jean. Scorrendo parte del suo epistolario pubblicato nel 1989 le sorprese non mancano, a cominciare dalla lingua nella quale sono state scritte le lettere: il francese. Continua la lettura di La Regina Margherita a Gressoney
Il canonico Georges Carrel
Il canonico Georges Carrel descritto dalla penna di Jane Freshfield nell’agosto del 1860.
“Man mano che ci avvicinavamo notai un gruppo di uomini, all’apparenza escursionisti come noi. Levarono educatamente il cappello al nostro passaggio e presto scoprii, grazie alla nostra guida, che il personaggio più eminente era il Canonico Carrel, i cui abiti, con un cappello di paglia ad ampia tesa ed un fucile in spalla, non rivelavano certo la sua attività sacerdotale.”
Jane Freshfield, Itinerari alpini meno conosciuti, prefazione, traduzione e note di Gianluigi Discalzi, Libreria Antiquaria Art Point, Courmayeur, 2010, pag. 132
Jane Freshfield, Alpine Byways Or Light Leaves Gathered in 1859 and 1860, Longman Green Longman and Roberts, London 1861, pagg. 180, 183. Copia digitale disponibile a questo indirizzo: https://books.google.it/books?id=410OAAAAQAAJ&hl=it&pg=PA128
“Nel pomeriggio mio marito e D- andarono a cercare il Canonico Carrel che ci aveva detto che sarebbe rientrato ad Aosta dal suo rifugio in tempo per assolvere ai suoi doveri domenicali. Lo trovarono infatti al termine della Messa, ancora in abito sacerdotale: una persona dall’aspetto completamente diverso da quello del nostro gentile ospite al Comboé.”
Jane Freshfield, Itinerari alpini meno conosciuti, prefazione, traduzione e note di Gianluigi Discalzi, Libreria Antiquaria Art Point, Courmayeur, 2010, pag. 167
Jane Freshfield, Alpine Byways Or Light Leaves Gathered in 1859 and 1860, Longman Green Longman and Roberts, London 1861, pagg. 180, 183. Copia digitale disponibile a questo indirizzo: https://books.google.it/books?id=410OAAAAQAAJ&hl=it&pg=PA162
Progetto Mens Sana
Nell’ambito del Progetto Mens Sana promosso dall’ASD Sport Antey
Sabato 30 dicembre 2017
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Purezza di cristallo: escursione guidata con partenza dalla funivia alle 10:00 per condividere l’emozione di un paesaggio soffice, pulito. (prenotazione obbligatoria al n. 370 100 35 18);
- cena tradizionale con la polenta cotta sul fuoco a legna di Chez Pierina (prenotazione obbligatoria al n. 0166 47 126) oppure la reinterpretazione dei sapori tradizionali proposta dallo chef di Maison Cly**** (prenotazione obbligatoria allo 0166 47 139
- ore 21:00 sala polivalente del municipio di Chamois, Alexis Bétemps, etnologo e scrittore di montagna, ha presentato il suo libro “Il tempo sospeso. Dal Natale all’Epifania” menzione speciale al Premio Mario Rigoni Stern 2017.
Ecco alcune spigolature da questo testo ricco di soprese e amore per le tradizioni della Valle d’Aosta:
- “I nostri antenati sapevano distinguere molto bene il bene dal male, ma distinguevano anche ciò che è giusto dalla giustizia ufficiale” pag. 82;
- “Da noi era difficile accettare che si possa impunemente essere incitati ad uccidere il prossimo con la scusa della guerra e ci si sentiva solidali con i giovani che rifiutavano la coscrizione” pag. 61;
- “La bacchiatura [delle castagne] doveva concludersi entro Ognissanti e, dopo tale data, ognuno era libero di raccogliere per sé le castagne dimenticate.” pag. 260;
- “A Hône, alla fine della messa di Natale, si distribuivano caldarroste a tutti i partecipanti” pag. 61;
- “Quel giorno il riposo era sacro, il giorno di Natale si preparava una doppia razione di fieno per le mucche e una catasta alta il doppio di legna segata o spaccata” pag. 60;
- “In Valle d’Aosta, fino agli anni 1950, erano i Re Magi a portare i doni nelle campagne.” pag. 95;
- “Ai bambini [di Verrayes] si diceva che i Re, che passavano la vigilia, si recavano a Torgnon e che il giorno dopo li avremmo visti a messa” pag. 235;
- “I tre Re Magi, secondo Marco Polo, sono sepolti nella città di Saba.” pag. 221 de Il tempo sospeso, dal Natale all’Epifania, Alexis Bétemps, Priuli & Verlucca, Torino 2015, ISBN 978-88-8068-741-2
Il più brutto castello della Valle d’Aosta
Il più brutto castello della Valle d’Aosta è descritto così dalla signora Jane Freshfield che lo vide nell’agosto del 1860:
“La posizione del paese è davvero molto graziosa ma il fascino della natura è senz’altro deturpato da una costruzione dall’architettura indescrivibile, sfortunatamente molto in vista e curiosamente brutta, su di una collina tappezzata di vigneti che domina il villaggio“.
La sua opinione è condivisa anche da Samuel William King e dalla signora Cole.
Jane Freshfield, Itinerari alpini meno conosciuti, prefazione, traduzione e note di Gianluigi Discalzi, Libreria Antiquaria Art Point, Courmayeur, 2010, pag. 141.
Jane Freshfield, Alpine Byways Or Light Leaves Gathered in 1859 and 1860, Longman Green Longman and Roberts, London 1861, pagg. 180, 183. Copia digitale disponibile a questo indirizzo: https://books.google.it/books?id=410OAAAAQAAJ&hl=it&pg=PA137#v=onepage&q=aimaville&f=false (URL consultato il 21.12.2017)
Federico Chabod, gli italiani e il fascismo
Federico Chabod ne L’Italia contemporanea (1918-1948) Lezioni alla Sorbona, pone l’accento su di un aspetto rivelatore dei rapporti tra gli italiani ed il fascismo. Continua la lettura di Federico Chabod, gli italiani e il fascismo
I laghi alpini al disgelo
A Chamois è cominciato il disgelo nei laghi alpini. Uno spettacolo imperdibile.
L’ultimo attacco al castello di Ussel
L’ultimo attacco al castello di Ussel è stato condotto in tempi relativamente recenti. Risale al 3 ottobre del 1944. Lo ricorda Charles Passerin d’Entrèves nel suo libro sulla resistenza “La tempëta dessu noutre montagne“.
“È stata una smargiassata delle nuove truppe alpine, sbarcate fresche fresche in Valle d’Aosta, di ritorno dalla Germania, dove hanno imparato la Kultur e che vogliono dimostrare la loro bravura. L’oscuro castello di Ussel erge i suoi muri e i suoi merli bruniti e patinati dal tempo proprio di fronte a Châtillon. Questo vecchio nido d’aquila è da secoli abitato solo da sparvieri, gufi e topi. È un monumento nazionale. Che importa! È un bersaglio magnifico per provare i nuovi pezzi in dotazione a questi alpini bastardi. All’entrata del borgo, arrivando da Saint-Vincent, i piccoli cannoni sono messi in batteria. Quattro, cinque salve partono rapide verso Ussel: un solo colpo raggiunge l’obiettivo: una pietra della torre nord-ovest del castello va in frantumi.”
Libera traduzione dall’originale francese di Gian Mario Navillod.
Charles Passerin d’Entrèves, La tempëta dessu noutre montagne, Institut historique de la résistence en Vallée d’Aoste, Aoste 1975, pag. 128, 129.
I pesci di Mauro Corona
Le giornate si allungano ed il sole ad Antey comincia a sgranocchiare l’ultima neve. Nella rete del campo sportivo sono rimasti impigliati alcuni pesci che girano e girano. Ancora per qualche giorno. Fino a quando la primavera li scioglierà per sempre e l’acqua di cui sono fatti andrà a nutrire i primi tarassachi. Continua la lettura di I pesci di Mauro Corona