Ferrovia Aosta Pré-Saint-Didier

Sulla ferrovia Aosta Pré-Saint-Didier “C’è chi parla di alto valore turistico. Balle.

Biglietto ferroviario Aosta Pré-Saint-Didier del 22 dicembre 2015 - Foto di Gian Mario Navillod.
Biglietto ferroviario Aosta Pré-Saint-Didier del 22 dicembre 2015 – Foto di Gian Mario Navillod.
Il Monte Bianco fotografato dal treno Aosta Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.
Il Monte Bianco fotografato dal treno Aosta Pré-Saint-Didier – Foto di Gian Mario Navillod.

Quando ho letto questo passo dell’editoriale di Luca Mercanti sulla Gazzetta Matin del 14 dicembre 2015 sono sobbalzato sulla sedia: possibile che il treno che collega Aosta e i suoi monumenti romani così famosi al Monte Bianco che è la cima più alta dell’Unione Europa, non abbia nulla di turistico?

Ho voluto toccare con mano di valdostano e occhi di turista in che condizioni era la linea.

Stazione di Sarre fotografata dal treno Aosta Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.
Stazione di Sarre fotografata dal treno Aosta Pré-Saint-Didier – Foto di Gian Mario Navillod.
Castello di Sarre fotografato dal treno Aosta Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.
Castello di Sarre fotografato dal treno Aosta Pré-Saint-Didier – Foto di Gian Mario Navillod.
Castello di Aymavilles fotografato dal treno Aosta Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.Castello di Aymavilles fotografato dal treno Aosta Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.
Castello di Aymavilles fotografato dal treno Aosta Pré-Saint-Didier – Foto di Gian Mario Navillod.
Chatel Argent e ghiacciaio dello Chateau Blanc fotografati dal treno Aosta Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.
Chatel Argent e ghiacciaio dello Chateau Blanc fotografati dal treno Aosta Pré-Saint-Didier – Foto di Gian Mario Navillod.
Castello e chiesa di Saint Pierre fotografati dal treno Aosta Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.
Castello e chiesa di Saint Pierre fotografati dal treno Aosta Pré-Saint-Didier – Foto di Gian Mario Navillod.
Chiesa di Villeneuve fotografata dal treno Aosta Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.
Chiesa di Villeneuve fotografata dal treno Aosta Pré-Saint-Didier – Foto di Gian Mario Navillod.
Vigneti dell'Enfer di Arvier fotografati dal treno Aosta Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.
Vigneti dell’Enfer di Arvier fotografati dal treno Aosta Pré-Saint-Didier – Foto di Gian Mario Navillod.
Castello di Chatelard di La Salle fotografato dal treno Aosta Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.
Castello di Chatelard di La Salle fotografato dal treno Aosta Pré-Saint-Didier – Foto di Gian Mario Navillod.

Detto, fatto.

Ho lasciato l’auto nel parcheggio interrato di Aosta, proprio di fronte alla stazione e sotto le mura romane che hanno reso famosa la città. Ho comperato il biglietto e sono salito sul treno. Eravamo una mezza dozzina di viaggiatori a metà mattinata, più o meno il numero di viaggiatori che vedo sui bus in Valle d’Aosta quando utilizzo i mezzi pubblici nei trekking intervallivi.

Il vagone era pulito anche se non più giovanissimo, il personale gentile, un robusto profumo di motore diesel aleggiava nel treno: sarà stato un caso isolato o un difetto al quale occorre rassegnarsi?

Non ho potuto far a meno di pensare che questo tratto ferroviario fu costruito dall’acciaieria Cogne in poco più di due anni (dal settembre 1927 all’ottobre 1929) ed era elettrificato. Solo nel 1968 venne eliminata la trazione elettrica sulla linea.

Il viaggio è durato un’oretta ad una velocità media di 30 Km all’ora.

Molto o molto poco? Se si pensa alla linea come ad un metrò che colleghi Aosta a Courmayeur vi sono senz’altro ampi spazi di miglioramento sui tempi di percorrenza: i treni non sono soggetti come gli autobus ai limiti di velocità nei centri abitati.

Se si pensa alla linea Aosta-Courmayeur come ad una linea turistica vi sono talmente tante cose importanti da raccontare lungo il tragitto che occorrerebbero delle guide veramente capaci per condensare in un’oretta di viaggio quel che si può illustrare guardando fuori dai finestrini.

Fabbricato abbandonato nella stazione di Pré-Saint-Didier - Foto di Gian Mario Navillod.
Fabbricato abbandonato nella stazione di Pré-Saint-Didier – Foto di Gian Mario Navillod.

Oltre al paesaggio ricco di scorci suggestivi come può esserlo solo un paesaggio di montagna nel cuore delle Alpi la vecchia linea ha un punto di forza: le stazioni che sono una più bella dell’altra.

Con un poco di cura potrebbero diventare un fiore all’occhiello per i comuni interessati, dei centri di aggregazione, dei punti di informazione per i turisti dove fermarsi a degustare un bicchiere di vino valdostano accompagnato dal formaggio che ha reso famosa la valle: la fontina d’alpeggio.

Stazione di Pré-Saint-Didier il 22 dicembre 2015 - Foto di Gian Mario Navillod.
Stazione di Pré-Saint-Didier il 22 dicembre 2015 – Foto di Gian Mario Navillod.

Ma come ogni cosa anche la linea ferroviaria ha anche un punto di debolezza: tante persone pensano che chi viaggia in treno veda poco bene e lungo la ferrovia ogni tanto compaiono curiose ed eterogenee collezioni che sarebbe meglio riporre in qualche magazzino: qualche mattone che può sempre servire, delle assi che invecchiano sotto la pioggia, quel pezzo di motocarro che proprio non si riesce a far entrare nel garage.

Forse ispirandosi a quanto avviene appena oltre frontiera, in Francia e in Svizzera, sarebbe possibile far diventare la ferrovia Torino-Aosta-Courmayeur un importante strumento per la promozione turistica della Valle d’Aosta.

Se l’acciaieria Cogne ha costruito quasi cento anni fa la linea ferroviaria elettrificata in un paio d’anni è certo possibile alla CVA prolungarla rapidamente alla Skyway ed utilizzare l’energia elettrica prodotta dall’acqua dei ghiacciai della Valle d’Aosta per far muovere in maniera sostenibile residenti e turisti.

Curiosità.

Nella foto che ritrae uno degli ultimi treni del 2015 nella stazione di Pré-Saint-Didier c’è un errore. I primi 10 acuti lettori che lo segnaleranno  potranno partecipare ad una di queste passeggiate a tariffa ridotta.

I dati.

La stazione di Pré-Saint-Didier secondo la Carta Tecnica della Regione Autonoma della Valle d’Aosta è posta a 1014 metri sul livello del mare, la partenza della funivia Skyway Monte Bianco a 1300 metri. Poco piu di 6 Km in linea d’aria separano le due località.

La storia.

Scorrendo l’archivio storico del quotidiano La Stampa è possibile seguire l’andamento dei lavori. Vi è un fatto curioso: al progresso della tecnica sembra non sia seguito quello amministrativo, agli inizi del 1900 la linea ferroviaria elettrificata è stata fatta in poco più di due anni, agli inizi del 2000 pensare di prolungarla a Courmayeur nei cinque anni di una legislatura pare un traguardo irrealizzabile.

Estratti dall’archivio storico del quotidiano La Stampa

6/04/1927 pag. 5 “Da lungo tempo era sentita nella Valle d’Aosta la necessità di nuove comunicazioni ferroviarie coll’Alta Valle. Tali necessità erano state appoggiate presso il Ministero specialmente dall’on. Olivetti … ieri è stata firmata la convenzione per la costruzione della nuova linea a scartamento normale fra Aosta e Prè[Sic] St. Didier

27/11/1927 pag. 4 “… ieri in una galleria in costruzione per la ferrovia … in comune di La Salle … veniva a crollare parte della volta … seppellendo sotto le macerie Pietro Cossi fu Giacomo, di 29 anni …

25/04/1928 pag. 7 – “Dieci operai sepolti in una galleria di Val d’Aosta, 5 sopravvissuti … a circa trecento metri dall’imbocco della galleria dell’Equiliva[Sic], sulla … costruenda linea ferroviaria Aosta-Pré Saint Didier è avvenuto un franamento di circa 18 metri di lunghezza

28/04/1928 pag 2 “Il Ministro delle Comunicazioni ha presentato … il disegno di legge … per la concessione della costruzione e dell’esercizio della ferrovia Aosta-Prè[Sic]-Saint-Didier

15/07/1928 pag. 5 “Nei pressi dello storico priorato di Saint Pierre … venne scoperta una tomba antichissima. Essa è formata da ampi lastroni di granito, ed era coperta da una enorme pietra.

2/08/28 pag. 4 “un morto e due feriti per un accidente sul lavoro a Villeneuve

26/10/28 pag. 2 “Molto si parla in questi giorni, negli ambienti cittadini, del prolungamento della linea Aosta-Pré Saint Didier fino a Courmayeur. E’ superfluo dire che con tale ottima determinazione ed attuazione l’opera sarebbe completa.

23/5/29 pag. 2 “Le maestranze … all’inizio dei lavori … sommavano ad oltre tremila operai … la ferrovia si svolge su di un tracciato di circa chilometri 31,500, di cui 23 all’aperto e 8,500 in sotterranei … con curve di raggio minimo di metri 200 … cinque ponti principali, della luce da 20 a 28 metri … Non essendo stata la nuova ferrovia preventivata elettrica, la somma di 38 000 000 bilanciata dovrà essere superata d’una decina di milioni ancora. Per quanto se ne parli con viva insistenza, sembra per ora scartato il progetto di prolungamento … fino a Courmayeur che … comporterebbe ancora una spesa di una quindicina di milioni

17/06/1929 pag. 5 “L’on. Ciano … ha presentato la relazione sull’atto addizionale … per la elettrificazione della ferrovia Aosta-Prè[Sic] Saint-Didier … occorre procedere all’approvazione dell’atto addizionale con legge

23/06/1929 pag. 6 “Valdigna d’Aosta, 22 notte … alle ore 10 con brillamento delle ultime mine … hanno aperto il transito alla più importante delle 18 gallerie costruite sul percorso, cioé quella di Lasalle[Sic] … all’imbocco del lungo tunnel … i nomi dei dieci minatori ivi caduti, e che una lapide ricorda … L’ing. Manara … ha illustrato l’importanza della nuova opera ciclopica, compiuta in meno di due anni e che sarà senza dubbio la più bella ferrovia turistica d’Italia.

28/10/1929 pag. 6 “Ieri la nuova ferrovia è stata solennemente inaugurata … Hanno partecipato alla gita i senatori Giovanni Agnelli … il gr. uff. Vittorio Valetta … Monsignor Calabrese, vescovo di Aosta … il comm. Giorgio Falk, presidente Acciaierie e Ferriere Lombarde … e molti altri

Sempre nel 1929 vennero terminati i lavori di scavo della galleria costruita per portare il carbone delle miniere di La Thuile alla stazione di Morgex.

7/10/1929 pag. 5 “Martedì scorso sono stati condotti a termine gli importanti lavori per la perforazione della grande galleria di Tete d’Arpy … l’ultimo diaframma del tunnel lungo oltre tre chilometri è caduto … i lavori erano iniziati il 29 aprile 1927