Abito a 1000 metri di quota nella valle del Cervino. Quando ero bambino attorno a casa avevo una bella pista di fondo che da fine novembre a primavera permetteva di sciare con una delle montagne più belle della terra davanti agli occhi.
Quando i miei figli hanno cominciato a sciare il sindaco del tempo aveva cercato con i cannoni spara neve di tenere aperta la pista, almeno da dicembre a gennaio. Nulla da fare, i miei figli hanno imparato a far fondo ai 1800 metri di quota di Torgnon per mancanza di neve nel fondovalle. Ora anche a Torgnon non si riesce a tenere aperta la pista di fondo tutto l’inverno. Sono gli effetti tangibili del cambiamento climatico nelle Alpi.
Una buona notizia: abbiamo capito la causa del cambiamento climatico e abbiamo da poco gli strumenti per metterci sopra una pezza senza grandi sacrifici. In questo grafico che utilizza i dati della banca d’affari Lazard sono riportati i costi di produzione dell’energia elettrica dal 2009 al 2023. Ci si accorge che da qualche anno produrre elettricità con il fotovoltaico e l’eolico costa meno che farlo con gas o carbone e circa la metà di quanto costerebbe farlo con le centrali nucleari.
Grafico opera di Mir-445511 – Own work, CC BY-SA 4.0
I vantaggi del fotovoltaico: comincia subito a produrre, non ha organi in movimento che necessitano di manutenzione, produce quando c’è il picco di richiesta di energia1, è tutto riciclabile.
Nel 2022 la Norvegia ha prodotto il 75% dell’energia richiesta da vento e sole, l’Italia il 20%. Non sarà arrivato il momento di seguire l’esempio dei comuni italiani più virtuosi come Saint-Denis in Valle d’Aosta?
- Le statistiche relative al consumo di energia elettrica in Italia sono disponibili sul sito di TERNA: https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/statistiche/pubblicazioni-statistiche[↩]