Si cammina sull’asfalto per più della metà dell’itinerario. Punti di forza: Aosta romana e Aosta medievale, il castello di Quart, la casa forte di Povil e il castello di Nus. Punti di debolezza: concimaie e raccolte in bella vista di ciò che può sempre servire.
Via Francigena ufficiale
- Andata: 3h40
- 14.5 km
- 40% sterrata o sentiero
- 60% strada asfaltata
- dislivello +250 m -250 m
- la mappa
Una visita superficiale di Aosta meriterebbe almeno mezza giornata. Da non perdere: il criptoportico e la facciata rinascimentale della cattedrale. Lungo questa tappa della Via Francigena meritano una piccola deviazione il Teatro Romano e il chiostro di Sant’Orso; ai piedi del campanile vegeta un vecchio e famoso tiglio un po’ acciaccato data l’età: fu piantato tra il 1530 e il 15501.
Si passa sotto le porte pretoriane, a fianco dell’arco di Augusto e sul ponte dell’antica strada romana. Dopo una piccola salita si attraversa la statale 26 e si prosegue in piano passando sotto una grande struttura in cemento armato nata come Ospedale Geriatrico Regionale. Nel 1968 la regione stanziò i primi fondi2, i lavori iniziarono due anni dopo e nel 1983, a cantiere ancora aperto, si propose di installare sul tetto dei pannelli solari3. La struttura venne inaugurata il 3 maggio 1985.
Una breve salita tra i vigneti porta alla parrocchiale di Saint-Christophe.
Finalmente dopo il villaggio di Bagnéres si lascia l’asfalto per imboccare la sterrata che sale lungo il torrente omonimo. Si arriva alla pista di servizio sul Ru Prévôt, tra gli alberi in lontananza brilla il ghiacciaio dello Château Blanc.
Si passa alle spalle del Monastero della Madre della Misericordia fondato nel bicentenario della rivoluzione francese e del castello di Quart all’interno è stato riscoperto un vecchissimo elefante, dipinto a fresco verso la fine del 1200.
I pellegrini meno parsimoniosi possono fermarsi a dormire nella casa forte di Povil in un appartamento che può ospitare 5 persone a partire da 170 euro a notte.
A pochi minuti dalla casa forte di Povil si percorre un tratto di mulattiera dove sono esposti oggetti vari che potendo sempre servire sono disposti artisticamente a lato della Via Francigena e a pochi passi dalla concimaia.
Si riprende a camminare sull’asfalto fino a superare il villaggio di Chetoz poi si prosegue sulla sterrata di servizio del Ru Mazod fino a Nus.
Quando si vede il castello di Nus appollaiato sull’orrido del torrente di Saint-Barthélemy è ora di lasciare il ru e scendere sulla ripida mulattiera fino al ponte. Si risale poi sull’altro versante fino a raggiungere la chiesa parrocchiale.
Curiosità
Nel verbale del consiglio regionale del 24 febbraio 1983 risulta che alla domanda “Per quanto riguarda la Cappella [dell’ospedale Beauregard NdR], sono un po’ interessato alla religione e volevo chiedere se questa costruzione potrà essere progettata in modo che possa essere usata da pluriculti [sic] e non solo da cattolici.”
L’assessore competente rispose: “Quanto alla Cappella, si sa che nella ripartizione dei fondi per gli sports, quando si dà agli sports valdostani o al gioco del calcio una grossa percentuale di finanziamento, mettiamo una grossa percentuale di importo per chi ha la maggiore percentuale di una certa fede.”