Dendrocronologia

Il rascard quattrocentesco di Novailloz (Bionaz) e il lago formato dalla diga di Place-Moulin - foto di Gian Mario Navillod.
Il rascard quattrocentesco di Novailloz (Bionaz) e il lago formato dalla diga di Place-Moulin – foto di Gian Mario Navillod.

Grazie ad un’intuizione di Claudine Remacle, la studiosa che ha dedicato la vita allo studio dell’architettura rurale valdostana, dal 19901 la Regione Autonoma della Valle d’Aosta ha finanziato degli studi per datare le vecchie costruzioni in legno della Valle d’Aosta e con grande sorpresa si è scoperto che almeno una ventina grenier valdostani sono stati costruiti prima della scoperta dell’America.

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  1. Claudine Remacle in Revue Valdotaine d’Histoire Naturelle n. 45, 1991, pag. 143 – versione digitale disponibile qui: https://www.sfv.it/public/uploads/Revue/1991%2045_web.pdf[]

Il villaggio di Cleyva-Bella

Arrivando a Cleyva-Bella Clevabella di Chamois - Hic manebimus optime - Foto di Gian Mario Navillod.
Arrivando a Cleyva-Bella Clevabella di Chamois – Hic manebimus optime – Foto di Gian Mario Navillod.

Il villaggio di Cleyva-Bella/Clevabella di Chamois era un villaggio salasso?

Per ora non è possibile affermarlo con certezza, in loco si vedono  alcuni rozzi allineamenti di pietre che solo l’occhio e la penna di Francesco Corni riescono far rivivere magicamente. Continua la lettura di Il villaggio di Cleyva-Bella

Il labirinto di San Valentino a Chamois

Dove si trova il labirinto sulla neve più fotografato della Valle d’Aosta?

A Chamois, il comune più alto della Valle d’Aosta.

Il labirinto di San Valentino 2024 a Chamois - Foto di Gian Mario Navillod.
Il labirinto di San Valentino 2024 a Chamois – Foto di Gian Mario Navillod.

Le previsioni meteo promettevano almeno due spanne di neve a Chamois, il comune più alto della Valle d’Aosta. Promessa da marinaio, il riscaldamento globale ne ha fatta cadere la metà.

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Ardengo Soffici e Caporetto

Cannoniera della batteria di Plan Puitz - foto di Gian Mario Navillod.
Cannoniera della batteria di Plan Puitz – foto di Gian Mario Navillod.

L’allora tenente Ardengo Soffici, pittore, scrittore ed intellettuale fascista, dedicò il suo diario sulla ritirata di Caporetto “Ai generali Cadorna e Capello con fedeltà1”. Ne trascrivo alcuni estratti a sostegno della tesi che i comandi italiani erano perfettamente informati dell’imminente attacco e che non seppero né contenere lo sfondamento delle linee né dirigere il ripiegamento.

Grazie al Prof. Alessandro Barbero per il libro che ha dedicato a Caporetto.

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  1. Ardengo Soffici, I diari della Grande Guerra, Vallecchi editore, Firenze 1986, pag. 207[]

I problemi della piccola età glaciale

Il lago ed il ghiacciaio di Goletta nel 1985. Foto cortesia di Marco Brancolini - Ogni diritto riservato.
Il lago ed il ghiacciaio di Goletta nel 1985. Foto cortesia di Marco Brancolini – Ogni diritto riservato.

Nelle valli alpine gli effetti del riscaldamento globale sono tangibili: nella Valle del Cervino la pista di fondo della mia giovinezza non esiste più perché a 1000 metri di quota la neve è un’apparizione sempre più rara.

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I cani da marmotta

La diga di By e casa Farinet - Foto di Gian Mario Navillod.
La diga di By vista dal Ru de By e casa Farinet – Foto di Gian Mario Navillod.

In una bella giornata di sole dello scorso millennio due coppie di turisti stavano facendo picnic sopra la diga di By. Dopo aver steso la tovaglia e versato il vino si saziarono piacevolmente con pane e companatico. Al momento del caffè, fatto con la caffettiera Moka di Alfonso Bialetti, si avvicinò il cane Beethoven che aveva un po’ di sangue sulle labbra.

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Le scuole di villaggio d’antan

Vista dall'alto del villaggio dei Salassi di La Magdeleine – Foto di Gian Mario Navillod.
Vista dall’alto del villaggio dei Salassi di La Magdeleine – Foto di Gian Mario Navillod.

Circa un secolo fa l’Abbé Trèves chiedeva il mantenimento delle piccole scuole di villaggio per accogliere i giovani dai 4 ai 17 anni portando ad esempio la scuola di Chessan/Cheissan di Emarèse1.

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  1. Dal villaggio di Chessan/Cheissan si raggiunge il capoluogo di Emarèse percorrendo a piedi 1 km con 200 m di dislivello; la chiesa parrocchiale dista a piedi da Chessan/Cheissan  circa 1,5 km.[]