Partenza:
2008 m da Cervinia
1963 m da Avouil
Arrivo: 2771 m
Dislivello in salita: 800 m circa
Andata: 2h15
Ritorno: 1h30
Totale: 3h45
Difficoltà: EE
Segnavia: 10 da Avouil, 11 da Cervinia
Tratti difficili: sì
Tratti esposti: sì
Ombra: parziale da Avouil, assente da Cervinia
pericolo caduta massi: sì
Da vedere: le vecchie baite abbandonate, il panorama sul Cervino, i ghiacciai del Monte Rosa.
Itinerari collegati: il villaggio dei Salassi del Tantané, il Grand Tournalin, il Bivacco Manenti.
Come arrivare: ad Avouil Click qui – a Cervinia Click qui – Click qui per vedere le mappe – Click qui, qui e qui per le tracce GPS (.gpx) – VISITE GUIDATE A PARTIRE DA 20 EURO.
Introduzione.
A chi desidera osservare il Cervino da un punto di vista inusuale e non se la sente di affrontare la Via Ferrata di Vofrede consiglio di salire al Rifugio Bobba partendo da Avouil.
A fine maggio fioriscono i mughetti sopra Avouil, a più di 2000 metri di quota.
Quale itinerario scegliere?
Si arriva al Bivacco Bobba (chiamato anche Rifugio Bobba o Rifugio des Jemeaux) partendo da Avouil (itinerario 10) oppure da Cervinia (itinerario 11).
I tempi sono più o meno gli stessi ma l’itinerario che parte da Cervinia presenta alcuni svantaggi, soprattutto all’inizio della stagione estiva:
- il ponte sul Torrente Cors in inverno viene smontato e quando inizia la fusione delle nevi se non c’è il ponte non si attraversa il torrente;
- il vecchio itinerario 11, nel tratto che risaliva il vallone del Torrente Maberge è stato abbandonato, probabilmente a causa degli oneri di manutenzione dovuti alle valanghe ed ora è percorribile solo agli escursionisti esperti.
- l’attraversamento della valanga che riempie il Torrente Maberge è reso pericoloso dalle gallerie scavate dall’acqua: una superficie apparentemente solida potrebbe nascondere un vuoto sotto il quale scorre dell’acqua di fusione: attenzione.
Nel dubbio consiglio di partire da Avouil seguendo l’itinerario 10 che non presenta pericoli fino ai tratti esposti e attrezzati con corde fisse che si trovano ai piedi del bivacco.
Nell’estate 2015 l’inizio del sentiero era circondato da una palizzata costruita per garantire la sicurezza degli escursionisti.
Chiusi tra le lamiere di metallo si aggirava il cantiere e in pochi minuti ci si allontanava dalle costruzioni in ristrutturazione e si entrava nel bosco lasciando alle spalle i rumori della civiltà.
Ora che il cantiere è terminato si attraversa il villaggio silenzioso e si riprende il sentiero sull’altro lato del complesso.
Curiosità.
Il bivacco intitolato a Giovanni Bobba è tradizionalmente chiamato Rifugio Bobba perché un tempo si chiamavano bivacchi le piccole costruzioni in metallo e rifugi le costruzioni in muratura, sia quelle custodite che quelle non custodite.
Con lo sviluppo del turismo alpino e l’aumentare delle strutture ricettive la distinzione si è spostata sul tipo di conduzione della struttura ed ora vengono chiamati rifugi le strutture custodite dove è possibile rifocillarsi e bivacchi quelle non custodite dove occorre portarsi il cibo.
Consiglio.
Se non soffrite di vertigini non fatevi spaventare dalle corde fisse posate per la vostra sicurezza sotto il bivacco: controllate che siano ancora fissate solidamente e salite con tranquillità.
Nel bivacco ho visto le firme di bimbi di 5, 7 e 8 anni e quella di un nonno di 71 anni. Non abbiate paura.
Il rientro.
L’inizio dell’itinerario 10 ad Avouil dista dall’inizio dell’itinerario 11 a Cervinia circa un chilometro e mezzo. Chi lo desidera può salire da una parte e scendere dall’altra aggiungendo ai tempi di andata e ritorno una mezz’oretta di cammino.
Il Rifugio Bobba in invernale.
L’accesso invernale al Bivacco Bobba attraversa i colatoi di alcune valanghe, lo si vede bene qui: Catasto valanghe della Regione.
Se non siete accompagnati da montanaro esperto, preferibilmente anziano*, prima di partire controllate il Bollettino valanghe della Regione Autonoma della Valle d’Aosta per capire il rischio che potreste correre e il Radar meteo Svizzero per vedere le precipitazioni che ci sono state e quelle previste intorno al Rifugio Bobba.
Un’alternativa più sicura? Il Rifugio L’Ermitage di Chamois o il Bivacco Tzan di Torgnon.
* Consiglio un montanaro anziano perché può dimostrare di aver superato indenne molti inverni nevosi, per prudenza o per fortuna. Troppi giovani e forti alpinisti e persino alcuni professionisti della montagna mancando dell’una o dell’altra non hanno goduto delle montagna in età matura.
Bibliografia.
Massimo Martini e Luca Zavatta, Rifugi e Bivacchi della Valle d’Aosta, Editrek e L’Escursionista Editore, ISBN 978-88-904-096-6-0, pag. 218.
TESTO DEL 30.06.2015
ULTIMO AGGIORNAMENTO 12.06.2020